giovedì 31 dicembre 2009

Cosa resterà degli Anni Ottanta?

Finisce un decennio, quello degli Anni Zero. Nel 1989, sul finire dei mitici Anni ‘80 Raf si poneva la stessa domanda che ci poniamo in questi giorni.

“Cosa resterà degli Anni Ottanta?” andò in gara a Sanremo e propose alcune immagini significative di quel decennio: i blue-jeans, gli incontri Reagan-Gorbaciov, la fame nel mondo che aveva alimentato l’iniziativa LiveAid di Bob Geldof e quella di “We are the world”, la musica dance, la pubblicità…

Il brano, solo quindicesimo al Festival, si rifece ampiamente – come sempre succede con la kermesse sanremese – diventando uno dei pezzi simbolo degli Anni ‘80 italiani. Per la cronaca, a quel festival del 1989 vinsero Anna Oxa e Fausto Leali con la mediocre “Ti lascerò” e la vincitrice morale fu Mia Martini con “Almeno tu nell’universo”, giunta nona.

 

COSA RESTERÀ DI QUESTI ANNI OTTANTA?

Anni come giorni volati via
brevi fotogrammi o treni in galleria
è un effetto serra che scioglie la felicità
delle nostre voglie e dei nostri jeans che cosa resterà.
Di questi anni maledetti dentro gli occhi tuoi
anni bucati e distratti noi vittime di noi
ora però ci costa il non amarsi più
è un dolore nascosto giù nell’anima.
Cosa resterà di questi Anni Ottanta
afferrati già scivolati via...
...e la radio canta una verità dentro una bugia.
Anni ballando, ballando Reagan-Gorbaciov
danza la fame nel mondo un tragico rondò.
Noi siamo sempre più soli singole metà
anni sui libri di scuola e poi a cosa servirà.
Anni di amori violenti litigando per le vie
sempre pronti io e te a nuove geometrie
anni vuoti come lattine abbandonate là
ora che siamo alla fine di questa eternità...
...chi la scatterà la fotografia...
..."Won´t you break my heart?"...
...Anni rampanti dei miti sorridenti da wind-surf
sono già diventati graffiti ed ognuno pensa a sé
forse domani a quest’ora non sarò esistito mai
e i sentimenti che senti se ne andranno come spray.
Uh! No, no, no, no...
Anni veri di pubblicità, ma che cosa resterà
anni allegri e depressi di follia e lucidità
sembran già degli Anni Ottanta
per noi quasi ottanta anni fa...

giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale dal 1981

Una chicca, una vera rarità è il regalo di Natale del “Cubo di Rubik”: un brano del 1981 cantato da Paolo Barabani, autore dei testi per alcune canzoni di Pupo (lo so, questo non depone a suo favore) e poi emigrato in Brasile  in cerca di miglior fortuna.

Buon Natale, amici!

 

PAOLO BARABANI – BUON NATALE (1981)

giovedì 17 dicembre 2009

Gli Champagne Molotov

Nel 1984 Enrico Ruggeri era non solo un cantautore emergente ma anche uno scopritore di talenti: Diana Est, i Canton, e gli Champagne Molotov, la band che lo accompagnava.

Il gruppo, formato dai fratelli Schiavone, Luigi – voce e chitarra - e Stefania – pianoforte, da Renato Meli, bassista di Jo Squillo, dal batterista Luigi Fiore e dal tastierista e vocalist Alberto Rocchetti, reduce dal sodalizio con il più celebre fratello Santino (“Divina” fu il loro successo più importante nel 1979), fu attivo dal 1983 al 1988. Nel 1984 partecipò al Festivalbar con “C’è la neve”, che vinse la sezioni Giovani della kermesse e rimane il loro pezzo più famoso. Sul retro “Quella porta chiusa”.

Nel 1984 parteciparono al Festival di Sanremo con il loro secondo e ultimo 45 giri: “Volti nella noia” – il pezzo in gara – e “In un tempo lontano” sul lato B. Molto evidente l’impostazione alla Ruggeri del cantante Alberto Rocchetti.

 

C’È LA NEVE (1984) - FESTIVALBAR

 

VOLTI NELLA NOIA (1985) – FESTIVAL DI SANREMO

sabato 12 dicembre 2009

Il Tartufone Motta

Il francese maccheronico – insopportabile, a dire il vero – di Fiorello che invita a ad acquistare una Fiat, non è una novità. In tema di Natale, ecco uno spot del 1985 che lanciava un nuovo prodotto, capostipite di tanti panettoni “modificati”, il Tartufone Motta. Negli Anni ‘80 scoppiò la mania di farcire il tradizionale dolce natalizio con le creme più svariate e di ricoprirlo con una glassa: ricordo le versioni al Grand Marnier, il bicolore al cedro e all’arancio, allo champagne e naturalmente al cioccolato. Dura ancora oggi…

domenica 6 dicembre 2009

Spot Bauli ‘80

“A Natale puoi…” è l’ossessivo ritornello che punteggia le pubblicità in questi giorni che portano al Natale: è la Bauli, produttrice di pandori e panettoni.

Ma vediamo come erano gli spot dell’azienda veronese negli Anni ‘80:

1983

1988

mercoledì 2 dicembre 2009

Bhopal

Il 2 dicembre del 1984 si verificò un immane disastro a Bhopal, una città dell’India: 40 tonnellate di isocianato di metile, un pesticida, e altri 12.000 kg di reagenti chimici fuoruscirono dalla fabbrica della multinazionale americana Union Carbide a causa di un’esplosione, originando una nube altamente tossica che bruciò occhi e polmoni e danneggiò gli organi interni.

In pochi giorni tra 7.000 e 10.000 persone morirono avvelenate o soffocate o a causa di edemi polmonari. Trecentomila persone abbandonarono la città quando la fabbrica riprese a funzionare, due settimane dopo, per eliminare le scorte. Altri 15.000 abitanti di Bhopal sarebbero morti nei successivi vent’anni per gli effetti delle sostanze chimiche e più generazioni sono state destinate alla sterilità e alla deformità. Il numero delle vittime supera quello di Chernobyl.

L’area, a distanza di 25 anni, non è stata bonificata adeguatamente e i responsabili della Union Carbide non pagarono il misfatto: sfuggirono ai processi intentati dalla giustizia indiana, che li considera ancora latitanti negli Stati Uniti, da dove non saranno mai estradati.

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin