martedì 30 settembre 2008

Premi Oscar: 1984

MIGLIOR FILM: "Voglia di tenerezza" (Terms of Endearment), regia di James L. Brooks



ATTORE PROTAGONISTA: Robert Duvall - "Tender Mercies - Un tenero ringraziamento"

ATTRICE PROTAGONISTA: Shirley MacLaine - "Voglia di tenerezza"

ATTORE NON PROTAGONISTA: Jack Nicholson - "Voglia di tenerezza"

ATTRICE NON PROTAGONISTA : Linda Hunt - "Un anno vissuto pericolosamente"

REGIA: James L. Brooks - "Voglia di tenerezza"

FILM STRANIERO: "Fanny e Alexander" di Ingmar Bergman (Svezia)

FOTOGRAFIA: Sven Nykvist - "Fanny e Alexander"

COLONNA SONORA: Bill Conti - "Uomini veri"

CANZONE: "Flashdance... What a feeling", musica di Giorgio Moroder, testo di Keith Forsey e Irene Cara - “Flashdance”



OSCAR ALLA CARRIERA: Hal Roach

lunedì 29 settembre 2008

Paul Newman negli Anni '80

Venerdì scorso nella sua villa di Westport, nel Connecticut, all'età di 83 anni è scomparso Paul Newman, il "bello del cinema", l'attore "dagli occhi di ghiaccio".

Attraversò gli Anni '80 da attore esperto, famosissimo. E per questo poté scegliere accuratamente i copioni da recitare, alternando l'attività cinematografica ad altre passioni: le corse automobilistiche sia come pilota sia come proprietario in Formula Indy, la beneficenza, la fondazione "Newman's own", la commercializzazione di salse.

Dei 60 film della sua carriera perciò soltanto otto sono usciti negli Anni '80, ma con la soddisfazione dell'unico Oscar vinto, quello per "Il colore dei soldi", recitato agli ordini di Martin Scorsese accanto a Tom Cruise nel 1987. L'anno prima aveva ricevuto l'Oscar alla carriera.

Notevoli anche le interpretazioni in "Diritto di cronaca" di Sydney Pollack del 1981, in "Il verdetto" di Sidney Lumet nel 1982 e in Harry & son" di cui fu anche regista nel 1984.
Completano la filmografia di Paul Newman nel mitico decennio: "Ormai non c'è più scampo" di Irwin Allen (1980=, Bronx 41mo distretto di polizia di Daniel Petrie (1981), "L'ombra di mille soli" di Ronald Joffé (1989) e "Scandalo Blaze" di Ron Shelton (1989).

Addio, Paul...

Da "IL COLORE DEI SOLDI" (1986)


domenica 28 settembre 2008

V - Visitors

Centinaia di dischi volanti si fermano sopra le principali città della Terra e i telegiornali non parlano d'altro.
È l'inizio di "V - Visitors", miniserie americana trasmessa nel 1984 da Canale 5 con un notevole successo di pubblico. Gli alieni si presentano come pacifici, e vogliono condividere le risorse esauritesi sul loro pianeta. Ma i Visitors celano un orrendo segreto: in realtà sono lucertoloni sapientemente travestitisi da umani (memorabile il graffio al volto di un extraterreste: il lattice della maschera si squarciava rivelando le squame). Il loro vero obiettivo è davvero quello di condividere le risorse: i terrestri diventano infatti il loro cibo e vengono stoccati nelle stive delle astronavi.

La resistenza è guidata dal reporter Mike Donovan, che viene anche catturato dalla regina degli alieni, la bella Diana, ma riesce a fuggire grazie all'aiuto di un'insospettabile quinta colonna, il lucertolone buono Martin, interpretato - ironia della sorte - dal Freddy Kruger di "Nightmare", Robert Englund. Con lui la dottoressa Juliet Parrish e altri scienziati, che tentano di contattare nello spazio i nemici dei Visitors. Anche Juliet viene catturata dagli alieni e poi liberata dalla resistenza.

Una terrestre, Robin, dà alla luce due gemelli concepiti con un alieno: la bimba è terrestre, il maschietto un rettile, che muore. L'autopsia metterà in mano alla resistenza un'arma formidabile, una polvere rossa batterica innocua per gli umani e letale per i rettili, ma purtroppo dannosa per la Terra. La lotta può così continuare...

In onda attualmente sul digitale terrestre, canale gratuito Iris.



LA SIGLA

sabato 27 settembre 2008

Le carte telefoniche

Le prime carte telefoniche italiane risalgono al 1977 ma la loro diffusione su larga scala cominciò nel corso degli Anni '80: erano ben diverse da quelle artistiche e pubblicitarie che divennero oggetto da collezione negli Anni '90 prima di diventare obsolete nei 2000 con la colonizzazione dei telefonini.

Le primissime avevano una banda magnetica verticale che le divideva in due: una metà era gialla con scritte in azzurro, l'altra era azzurra con scritte in giallo e riportava l'emittente SIP (Telecom Italia non era ancora nata) e il valore. Dal 1982 al 1988 i colori furono invertiti.

Ma nel 1986 vi fu una rivoluzione nel sistema di lettura, che passò da SIDA - sigla che tra l'altro è l'Aids in francese - a URMET: la banda magnetica divenne orizzontale ed era posta verso il basso. La parte superiore era rossa, quella inferiore grigia.

Solo nel 1989 apparvero le prime carte telefoniche illustrate: una serie riportava i numeri utili del servizio telefonico e le fasce orarie della teleselezione, l'altra - turistica - mostrava monumenti italiani. I collezionisti iniziarono a fregarsi le mani...



venerdì 26 settembre 2008

Così ridevano i paninari


"Panoz" erano i fumetti inseriti nella rivista "Paninaro": c'erano anche gli "altri" gruppi dell'epoca: la Cinese extraparlamentare dedita alle droghe, il Dark con la sua cultura gotica, i professori con cui confrontarsi tutti i giorni...

giovedì 25 settembre 2008

Strada facendo

Tre anni dopo l'abbandono della RCA ed il tormentato passaggio alla CBS coinciso con l'album "E tu come stai?", nel 1981 Claudio Baglioni sforna uno dei suoi album migliori, "Strada facendo", che venderà oltre un milione di copie restando a lungo in classifica e addirittura primo per sedici settimane.

E come l'album precedente trasudava malinconia, "Strada facendo" è invece un inno alla speranza e all'ottimismo, sin dalla traccia che dà il titolo all'opera.



Il disco, intervallato da intermezzi acustici autobiografici, contiene il capolavoro "Strada facendo" e pezzi memorabili: "Via", "I vecchi", "Fotografie","Ragazze dell'Est" e "Notti". La registrazione è avvenuta negli studi inglesi di Oxford e Baglioni si è avvalso di strumentisti britannici, tra i quali spicca Geoff Westley, a lungo collaboratore di Lucio Battisti.

All'album, che consegna a Claudio Baglioni i titoli di "miglior cantante dell'anno" a "Vota la voce" e "miglior cantautore" per l'associazione critici discografici, fa seguito una tournée epocale negli stadi, "Alé-oò", che vede oltre 120.000 spettatori nel concerto finale di Roma a Piazza di Siena e che sfocerà in un doppio album live che vincerà sette dischi di platino.


STRADA FACENDO

Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
con l' anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è
tra mille mattini freschi di biciclette
mille e più tramonti dietro i fili del tram
ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me

Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore larghe e vuote di un' estate di città
accanto alla mia ombra nuda di malinconia

Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello
col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai
ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
e dentro un senso di inutilità
e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai

Strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai

Io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al mondo
io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna
per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai

Strada facendo vedrai
che non sei più da solo
strada facendo troverai
anche tu un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore
vedrai più amore vedrai

E una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita
ma che cos'è che ci fa andare avanti a dire che non è finita
cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore
che ci fa cantare e amare sempre più
perché domani sia migliore, perché domani tu
strada facendo vedrai


STRADA FACENDO (dalla tournée Alé-oò, Roma, 1982)


mercoledì 24 settembre 2008

Gli stickers Fiorucci

Gli "stickers" Fiorucci fecero la loro apparizione nel 1984: in realtà erano figurine Panini, ma il nome esotico dava loro quel tocco di fascino in più che la "griffe" della moda milanese meritava.



Erano belli, innegabilmente, oggetti di design, e andarono ad impreziosire diari, motociclette, ante di frigoriferi e credenze. Rappresentavano i manifesti storici di Fiorucci, e creazioni nuove dedicate alla musica e alla danza. Per incentivare la collezione, alcune bustine di "stickers" vennero regalate dalla rivista "Tutto", mensile musicale di "Sorrisi e Canzoni TV". Alcuni sticker erano dei bonus, non inseriti nell'album: il loro scopo era appunto quello ornamentale ed era espressamente dichiarato sul retro della figurina, che invitava a personalizzare i propri oggetti.

martedì 23 settembre 2008

Hardcastle & McCormick

Il giudice Milton Hardcastle, andato in pensione dopo vent'anni di processi alla Superior Court di Los Angeles, si dedica a dare la caccia ai criminali che non ha potuto condannare, sfuggiti alle maglie della legge grazie ai cavilli. Per riuscire ad assicurare alla giustizia quelli che ancora delinquono, si avvale dell'aiuto di Mark McCormick, un corridore automobilistico condannato ingiustamente per furto d'auto e per l'omicidio di un amico. Il giudice è responsabile della custodia sulla parola di McCormick.

Questa era l'idea originale del telefilm "Hardcastle & McCormick", trasmesso da Italia 1 tra il 1985 e il 1987: in pratica dei giustizieri sui generis che vivevano a Malibu. La serie apparteneva alla scuderia di Stephen Cannel, autore di mitici telefilm del decennio: A-Team, Riptide, Hunter e 21 Jump Street.

Il giudice Hardcastle era interpretato da un veterano delle serie TV, Brian Keith, protagonista di "Tre nipoti e un maggiordomo", sit-com degli Anni '60 trasmessa in Italia solo nel corso degli Anni '80. McCormick era invece l'attore Daniel Hugh Kelly, lanciato dal film "cujo" del 1983. Protagonista della serie era però anche un'auto da corsa, la "Coyote X" una kit car con motore Porsche: gli inseguimenti erano perciò all'ordine del giorno in "Hardcastle & McCormick"...
LA SIGLA




UNA SCENA

lunedì 22 settembre 2008

Donne sull'orlo di una crisi di nervi

Nel 1988 un film consacrò definitivamente un talentuoso regista spagnolo. Il film era "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", il regista era Pedro Almodòvar. L'opera è più canonica delle precedenti prove di Almodòvar: una commedia che giostra con pungente ironia sulle disavventure amorose di quattro donne, originate dal comportamento di qualche maschio infingardo. È un susseguirsi di sorprese e di nuovi personaggi, in un vaudeville moderno, liberamente ispirato alla pièce teatrale di Jean Cocteau "La voix humaine" (1930).

Superlativo sin da titoli di testa, elaborati su schemi grafici degli Anni '60, il film riesce a equilibrare ritmo, montaggio e recitazione con la fotografia ricca di colore tipica del regista spagnolo.


Tra gli interpreti Carmen Maura, Julieta Serrano, un giovane Antonio Banderas e Rossy De Palma.

domenica 21 settembre 2008

Premi Oscar: 1983

MIGLIOR FILM: "Gandhi", regia di Richard Attenborough



ATTORE PROTAGONISTA: Ben Kingsley - "Gandhi"

ATTRICE PROTAGONISTA: Meryl Streep - "La scelta di Sophie"

ATTORE NON PROTAGONISTA: Louis Gossett jr - "Ufficiale e gentiluomo"

ATTRICE NON PROTAGONISTA : Jessica Lange - "Tootsie"

REGIA: Richard Attenborough - "Gandhi"

FILM STRANIERO: "Volver a empezar", di José Luis Garci (Spagna)

FOTOGRAFIA: Billy Williams e Ronnie Taylor - "Gandhi"

COLONNA SONORA: John Williams - "E.T. l'Extraterrestre"

CANZONE: "Up Where We Belong", musica di Jack Nitzsche e Buffy Sainte-Marie e testo di Will Jennings - “Uffciale e gentiluomo”



OSCAR ALLA CARRIERA: Mickey Rooney

sabato 20 settembre 2008

Pennello Cinghiale

C'è un "fossile" negli spot che vanno in onda oggi: è la pubblicita del pennello Cinghiale: "Per dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande" dice il datato imbianchino al vigile milanese che lo ferma perché d'intralcio al traffico. Il ghisa ribatte "Non ci vuole un pennello grande, ci vuole un grande pennello". E lo estrae magicamente. Chissà dove l'avrà conservato e che cosa ci faceva mentre dirigeva il traffico...

La cosa strana è che lo spot risale al 1975 ed ha attraversato agevolmente gli Anni '80: basta osservare attentamente le auto che scorrono dietro il grande pennello, Fiat 126, vecchie Mercedes, un furgone Ford.

La pubblicità va in onda solo d'estate, considerando i "bricoleurs" delle vacanze come target principale delle pennellesse per imbiancare.
Il povero imbianchino era un caratterista scomparso alcuni anni fa, Vincenzo De Toma, apparso in numerose commedie degli Anni '80 con Adriano Celentano e Renato Pozzetto.


venerdì 19 settembre 2008

Il Lunedì Nero

Il 19 ottobre 1987 andò in scena la rivolta dei computer: il crollo dei mercati finanziari di tutto il mondo aveva certo le sue cause strutturali che avevano portato alla crisi. Ma un peso decisivo e del tutto imprevisto nel crollo delle Borse lo ebbero i computer. Erano stati programmati per vendere al di sotto di una certa soglia. Quando questo limite venne raggiunto e oltrepassato, le macchine continuarono a vendere ad una velocità inaudita, aggravando la crisi ed inscenando un a situazione fino a quel momento vista solo nei film di fantascienza.

"Quello che sta succedendo farà sembrare la crisi del 1929 una festa di bambini" disse un trader della Pacific Stock Exchange. Quel 19 ottobre divenne famoso come il "Lunedì Nero": il collasso della Borsa superò di gran lunga quello disastroso del '29 che fece piombare il mondo nella Grande Depressione, durata fino quasi al 1940.

Il Dow Jones, quel lunedì di ottobre perse 508 punti, ovvero il 22,6% del mercato (nel 1929 fu del 12,8%). Quello che accadde a New York, replicò il giorno dopo a Tokyo, Hong Kong, Londra, Parigi, Milano e nelle Borse di tutto il mondo. Gli esperti economici si chiesero se un disastro globale dell'economia sarebbe seguito: due americani su tre, secondo un sondaggio delle prime ore, lo credevano. Alla fine della settimana il Dow Jones aveva perso altri 295,98 punti e il 28,3%, la perdita fu di 2,3 miliardi di dollari.

Il tracollo del 1929 però non si verificò: molti fattori stabilizzarono il sistema, in particolare il deposito federale di sicurezza e il pronto intervento della Federal Reserve di Alan Greenspan, che pompò denaro nelle banche che ne avevano bisogno. Il governo del Presidente Reagan ebbe ugualmente una parte importante, quando indicò che avrebbe considerato un modesto aumento delle tasse per ridurre il deficit.


IL GRAFICO



IL NEW YORK TIMES

giovedì 18 settembre 2008

Il grattacielo di Rubik

La popolarità del cubo di Rubik si è rinnovata negli ultimi anni, come già visto per la pubblicità della Citroen C1 . Ora è la volta di una ben più importante testimonianza: gli architetti Jacques Herzog e Pierre de Meuron, universalmente noti per aver disegnato il famoso stadio "Nido d'uccello" (Bird's Nest Stadium) per le Olimpiadi di Pechino, rendono omaggio al cubo di Rubik con un grattacielo di 57 piani e 145 metri, ispirato al gioco simbolo degli Anni '80.

Sorgerà a New York, precisamente nel quartiere di TriBeCa a Manhattan ed i lavori di costruzione inizieranno a ottobre per essere terminati nel 2010. Ogni livello apparirà sfalsato rispetto a quelli superiori e inferiori, conferendo agli appartamenti disposizioni e angolature uniche che faranno sentire gli inquilini come sospesi tra terra e cielo.

Vi sentite tentati? Vi piacerebbe coniugare il sogno americano con il mito della vostra adolescenza? Piano... gli appartamenti più economici costeranno 3,5 milioni di dollari (circa 2,5 milioni di euro), i più cari ovvero gli attici 33 milioni di dollari (più di 23 milioni di euro).



mercoledì 17 settembre 2008

The final cut

Nel 1983 uscì il dodicesimo album dei Pink Floyd. Il gruppo britannico, dopo l'enorme successo dell'album precedente "The wall" del 1979, stupì con un concept, un disco a tema, tutto incentrato sulla figura del padre di Roger Waters, caduto ad Anzio durante la seconda guerra mondiale, e sulla guerra delle Falkland, avvenuta l'anno prima.

Lo stesso Roger Waters è compositore e voce solista dei dodici brani, che veleggiano sul genere della ballata e sono talora intimisti, alcuni dei quali tra l'altro registrati durante le sessions del fortunatissimo "The Wall".

All'epoca il CD non era ancora diffuso, si ascoltava il vinile o la cassetta: cambiando lato si aveva la sorpresa di una fragorosa esplosione, quella che apre "Get your filthy hands off my desert": l'effetto era amplificato dalla tecnica di registrazione, in quanto i Pink Floyd, sempre attenti alle innovazioni tecnologiche, si erano avvalsi dell'olofono, un microfono particolare in grado di riprodurre le sonorità allo stesso modo in cui sono udite dall'orecchio umano.

L'album, il primo senza il tastierista Rick Wright, fondatore del gruppo, vendette solo (!) tre milioni di copie e si piazzò comunque al numero 1 nelle classifiche inglesi, conquistando due dischi di platino. Fu l'unico disco dei Pink Floyd non seguito da un tour: ognuno dei componenti del gruppo se ne andò per la sua strada a coltivare la propria carriera solista.




THE FINAL CUT



martedì 16 settembre 2008

Carbonara

L'estate del 1982 arrivò in Italia una strana canzone, metà in tedesco e metà in italiano, cantata dal gruppo rock-elettronico degli Spliff: "Carbonara".

Spopolò per quella contaminazione linguistica, per l'apprezzamento da parte di tedeschi in vacanza in Italia delle bellezze e delle bontà gastronomiche del Belpaese. Certo, era riempita di luoghi comuni, di stereotipi, ma il reggae era assolutamente orecchiabile e ballabile. A riascoltarla adesso è un ritratto datato quello che ne esce: le Brigate Rosse sono fortunatamente confinate in gruppuscoli dietro le sbarre, la lira è stata sostituita dall'euro.




Io voglio viaggiare in Italia in paese dei limoni
Brigade Rosse e la Mafia cacciano sulla Strada del Sol.
Distruzione della Lira Gelati Motta con brio

Tecco mecco con ragazza ecco la mamma de amore mio.

Sentimento grandioso per Italia baciato da sole calda
borsellino è vuoto totale perciò mangio sempre solo.

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Scusi
senorina
willst du auch’n Spliff ?
Oder stehst du nur auf Männer mit Schlips ?
Ich hab’ sonst nichts was ich dir geben kann

aber blond bin ich
is das vielleicht nix ?

Amaretto ist ein geiles Zeug - ich bin schon lull uns lall
hab’ keine Ahnung ob du mich verstehst
doch du lächelst und mein Herz tut’n Knall.
Belladonna
ich lad dich jetzt zum Essen ein -
mangiare
tu capito ? andiamo !
Asti Spumante wird es nicht gerade sein !
Aber dafür gibt’s schon wieder mal -

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

lunedì 15 settembre 2008

Flamingo Road

Nel 1982 arrivò in Italia, sull'onda del successo di "Dallas" e "Dinasty", una soap opera della NBC, "Flamingo Road". La serie era basata sull'omonimo film del 1949 interpretato da Joan Crawford, a sua volta derivato da un romanzo di Robert Wilder.

Le vicende si svolgono in una città immaginaria della Florida, Truro, e raccontano la storia della famiglia Weldon e dei personaggi che girano attorno ad essa: Claude, magnate dell'industria della carta, la sua ingenua moglie Eudora, il figlio ventenne Skipper, la figlia adottiva Constance con il marito Fielding, la madre naturale Lute-Mae, proprietaria di un bar dove spesso la trama incrocia i personaggi.

Nonostante la serie ebbe molta popolarità in America e nel mondo, la NBC la cancellò al trentottesimo episodio, dopo la seconda stagione, per evitare la concorrenza con il giallo romantico della ABC "Cuore e batticuore".

La stella lanciata da "Flamingo Road" è senza dubbio l'appariscente Morgan Fairchild (Constance), poi entrata nei cast di "Falcon Crest" e "General Hospital", oltre ad aver interpretato qualche cameo
in "Friends" come Nora, madre di Chandler. Quello che nel serial era suo marito, Mark Harmon, è ora l'apprezzato interprete di Jethro Gibbs nella serie "NCIS"


Morgan Fairchild

domenica 14 settembre 2008

Federica Moro

Nel 1982 fu una diciassettenne brianzola a vincere il concorso di Miss Italia: Federica Moro. Già l'anno successivo la reginetta di bellezza sfonda nel mondo del cinema, accanto a un mostro sacro, Adriano Celentano: in "Segni particolari: bellissimo" interpreta la ragazza che ruba il cuore al "Molleggiato", scapolo impenitente.




Nel 1984 è la volta di "College": Federica è la studentessa di un collegio per ragazze ricche che fa perdere la testa al cadetto Christian Vadim della vicina Accademia militare. Sul finire del decennio dal film sarà tratto un telefilm omonimo in 14 episodi.

Nel 1985 gira ancora con Celentano il visionario "Joan Lui", flop molto criticato. L'anno dopo torna alla commedia con i due "Yuppies": ora la Moro, cresciuta, fa la parte della giovane signora, sposa nel film dell'attore comico del momento, Jerry Calà.

Nel 1988 è nel cast di "La partita", film di Carlo Vanzina non troppo premiato da pubblico e critica, ispirato a un romanzo di Ongaro. Come detto, nel 1989, passa al "College" televisivo. Poi, come tanti personaggi degli anni '80, più niente, salvo qualche improvviso revival. Un peccato, perché la bella Federica Moro è anche una brava attrice.

sabato 13 settembre 2008

Premi Oscar: 1982

MIGLIOR FILM: "Momenti di gloria" (Chariots of Fire), regia di Hugh Hudson



ATTORE PROTAGONISTA: Henry Fonda - "Sul lago dorato"

ATTRICE PROTAGONISTA: Katharine Hepburn - "Sul lago dorato"

ATTORE NON PROTAGONISTA: John Gielgud - "Arturo"

ATTRICE NON PROTAGONISTA: Maureen Stapleton - "Reds"

REGIA: Warren Beatty - "Reds"

FILM STRANIERO: Mephisto, di István Szabó (Ungheria)

FOTOGRAFIA: Vittorio Storaro - "Reds"

COLONNA SONORA: Vangelis - Momenti di gloria

CANZONE: "Arthur's Theme (Best that you can do)", musica e testo di Burt Bacharach, Carole Bayer Sager, Christopher Cross e Peter Allen - Arturo



OSCAR ALLA CARRIERA: Barbara Stanwyck

venerdì 12 settembre 2008

Azzurro

Vittorio Salvetti, patron del Festivalbar, ideò nel 1982 "Azzurro" una gara canora a squadre come augurio per la partecipazione dell'Italia al Mundial spagnolo e, soprattutto, come mezzo per esportare la musica italiana nel mondo.

La manifestazione fu trasmessa dalla Rai nel 1982 e nel 1983, poi passò su Italia 1, per emigrare negli ultimi due anni di gara (1991 e 1992) su Canale 5. Il meccanismo di votazione, attraverso una giuria di cento persone selezionate dalla società demoscopica Doxa e da un gruppo di giornalisti e conduttori radiofonici, garantiva un tocco di originalità rispetto ai festival più noti.

I conduttori furono vari e numerosi: in Rai Daniela Poggi, il compianto giornalista sportivo Beppe Viola e Milly Carlucci; su Italia 1, e su Canale 5 poi, Claudio cecchetto,Eleonora Brigliadori, Gabriella Golia, ancora Milly Carlucci con la sorella Gabrielle, Ramona Dell'Abate, Susanna Messaggio, heather Parisi, Francesco Salvi, Gerry Scotti e Susanna Messaggio. tutti coadiuvati dal patron Vittorio Salvetti e, nel 1987, anche dal figlio Andrea.

La prima edizione, forse la più completa, fu vinta dalla squadra di Gianni Morandi i "New Romantic" e Loredana Berté vi presentò in anteprima una delle sue maggiori hit, "Non sono una signora".



IL SITO

giovedì 11 settembre 2008

1989: Top 10 LP

1. Oro, incenso & birra - Zucchero

Overdose (d'amore) - Nice (Nietzsche) che dice - Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle - Madre dolcissima - Diavolo in me - Iruben me - A wonderful world - Diamante - Libera l'amore



2. Liberi liberi - Vasco Rossi

Domenica lunatica - Ormai è tardi - Muoviti - Vivere senza te - Tango (della Gelosia) - Liberi liberi - Dillo alla luna - Stasera

3. Foreign affair - Tina Turner

Steamy windows - The best - You know who (is doin’ you know what) -Undercover agent for the heart - Look me in the heart - Be tender with me baby - You can't stop me loving you - Ask me how I fell - Falling like rain - I don't wanna lose you - Not enough romance - Foreign affair

4. Money for nothing - Dire Straits

Sultans of swing - Down to the waterline - Portobello belle - Twisting by the pool - Tunnel of love - Romeo and Juliet - Where do you think you're going - Walk of life - Private investigations - Telegraph road - Money for nothing - Brother in arms

5. A new flame - Simply Red

It's only love - A new flame - You've got it - To be with you - More - Turn it up - Love lays its tune - She'll have to go - If you don't know me by now - Enough



6. Abbi dubbi - Edoardo Bennato

Sogni - La luna - La chitarra - Stasera o mai - Mergellina - Viva la mamma - Abbi dubbi - Vendo Bagnoli - Ma quale ingenuità - Zen

7. Like a prayer - Madonna

Like a prayer - Express yourself - Love song - Till death do us part - Promise to try - Cherish - Dear Jessie - Oh father - Keep it together - Spanish eyes - Act of contrition



8. Lambada - Artisti vari

Kaoma: Lambada - Beto Barbosa: Mar de emocoes - Beto Barbosa: Diz pra’ mim - Betto Dougllas: Lambada do galo gago - Novos Barbaros: Lambada de salvador - Banda Mel: Ladeira do pelò - Avatar: Dançando lambada - Beto Barbosa: Forregae - Avatar: Labandeiro do amor - Jonga: Maracatchà - Revelecao: A lambada do amor - Laranja Mecanica: Brilho Jamaica - Papa Le’guas: Balanco do merengue (El organito) - Kaoma: Lambada

9. Ancient heart - Tanita Tikaram

Good tradition - Cathedral song - Sighing innocents - I love you - World outside your window - For all these years - Twist in my sobriety - Poor cow - He likes the sun - Valentine heart - Preyed upon

10. Street fighting years - Simple Minds

Street fighting years - Soul crying out - Wall of love - This is your land - Take a step back - Kick it in - Let it all come down - Mandela day - Belfast child - Biko - When spirits rise

mercoledì 10 settembre 2008

1989: Top 10 singoli

Questi i dieci singoli più venduti in Italia nel 1989:

1. Lambada - Kaoma [#1, 1989/90]



2. Viva la mamma - Edoardo Bennato [#1, 1989/90]
3. Batdance - Prince [#2, 1989/90]
4. C'è da spostare una macchina - Francesco Salvi [#1, 1988/89]
5. Like a prayer - Madonna [#1]
6. Esatto - Francesco Salvi [#1]
7. Sowing the seeds of love - Tears For Fears [#2, 1989/90]



8. Ti pretendo - Raf [#2, 1988/89]
9. The Look - Roxette [#3]
10. 051/222525 - Fabio Concato [#1, 1988/89]


Tra parentesi la posizione più alta raggiunta in classifica e gli anni di permanenza


Questa invece la classifica dei singoli italiani:

1. Viva la mamma - Edoardo Bennato [#1, 1989/90]



2. C'è da spostare una macchina - Francesco Salvi [#1, 1988/89]
3. Esatto - Francesco Salvi [#1]
4. Ti pretendo - Raf [#2, 1988/89]
5. 051/222525 - Fabio Concato [#1, 1988/89]
6. Vasco - Jovanotti [#2]
7. Marina - Rocco and the Carnations [#2]
8. Milan Milan (Inno Milan) - I Fans [#15, 1988/89]
9. Ti lascerò - Anna Oxa & Fausto Leali [#3]



10. Scappa con me - Jovanotti [#4]

martedì 9 settembre 2008

Un biglietto in due

Una divertente commedia americana sul ritorno e sull'amicizia uscì nel 1987. "Un biglietto in due" - in originale "Plains, Trains and Automobiles", aerei, treni e automobili - accoppiava due dei grandi comici degli Anni' 80, il brillante Steve Martin e lo strabordante John Candy sotto la direzione di John Hughes. La colonna sonora è di Ira Newborn.

Il pubblicitario Neal Page (Martin) vuole solo volare da New York a Chicago per partecipare alla Festa del Ringraziamento in famiglia: secondo la tradizione americana il quarto giovedì di novembre è la data in cui si riuniscono le famiglie per celebrare i "padri" della nazione. Una tempesta di neve turberà però i suoi piani e gli farà incontrare il venditore di anelli per doccia Del Griffith, che lo accompagnerà nelle sue disavventure in giro per il paese - un'odissea moderna che contemplerà anche un viaggio sul cassone di un pick-up nel gelo e nella cella frigorifera di un camion, l'incendio della macchina noleggiata e un tratto compiuto in treno.

Neal non sembra apprezzare le doti di Del, che comunque, con senso pratico riesce sempre a toglierlo dagli impicci. Ma ora dopo ora, disastro dopo disastro, alla fine riesce a diventarne amico e ad intuirne il segreto. Il lieto fine vede la famiglia Page a tavola davanti al tacchino dorato del Ringraziamento con un nuovo amico, l'imponente e petulante Del.

Da segnalare un cameo di Kevin Bacon nelle prime scene: è un giovane manager newyorkese che "scippa" il taxi a Steve Martin.

UN BEL MONTAGGIO, eseguito da Silberman78



IL FINALE


lunedì 8 settembre 2008

Dallas

Il 4 febbraio 1981 Rai 1 trasmise il primo episodio di Dallas. Dopo la prima stagione però i capistruttura di Viale Mazzini non fiutarono l'affare e lasciarono a Canale 5 le successive stagioni della serie americana, che andava in onda negli Stati Uniti già dal 1978 e sarebbe terminata nel 1991.

In Italia scoppiò una sorta di mania collettiva per i petrolieri texani e per le vicende amorose ed economiche della ricca dinastia - non dobbiamo mai dimenticare parlando di Anni '80 che quelli erano anni di edonismo e di ricerca dell'apparire. Addirittura vi furono bambine battezzate Sue Ellen, come la moglie del cattivo di "Dallas" JR, interpretata da Linda Gray. Chi, come Larry Hagman, portava un cappellone Stetson veniva ribattezzato subito JR, anzi Geiàr.

Il buono della serie era Bobby, il fratello minore (Patrick Duffy). Sua moglie era la bella Pamela (Victoria Principal). La sorella minore Lucy (la starlette mignon Charlene Tilton) entrò esuberante e conturbante nei sogni dei maschi italiani. Tuttii protagonisti vivevano all'ombra dei capostipiti Jack ed Ellie.

Vi fu una memorabile protesta quando i pretori Casalbore, Bettiol e Trifuoggi, il 16 ottobre 1984 ordinarono l'oscuramento delle televisioni commerciali: tutti in piazza a gridare "5" e "JR"!


DALLAS - Sigla italiana

domenica 7 settembre 2008

Il disastro di Zeebrugge

Il traghetto "Herald of Free Enterprise" fece naufragio la notte del 6 marzo 1987: trasportava passeggeri ed automobili e colò a picco. Morirono 193 persone, il peggiore disastro per una nave registrata in Gran Bretagna dal 1919 in tempo di pace.

La nave, diretta a Dover, era salpata dal porto di Zeebrugge, in Belgio, alle 18.05 con ottanta membri d'equipaggio, 459 passeggeri, 81 auto, 3 autobus e 47 camion. Novanta secondi dopo aver lasciato il porto l'acqua iniziò a entrare in grande quantità nel settore auto: in pochi minuti la sua stabilità era compromessa e pendeva già di 30 gradi, l'acqua danneggiò gli impianti elettrici e di comunicazione facendo piombare le cabine nel buio.

Il traghetto finì con il girarsi su un fianco, semisommerso, a un chilometro dal porto. Una nave escavatrice segnalò l'incidente alla "Herald of Free Enterprise" e un elicottero di soccorso arrivò in meno di mezzora, presto seguito dalla marina belga che teneva un'esercitazione nell'area. Molte delle vittime furono dovute all'acqua fredda (solo 3 gradi).

La tragedia colpì enormemente i britannici. Per raccogliere fondi i più noti cantanti e gruppi inglesi - ben 80 interpreti - si riunirono nel supergruppo "Ferry Aid" guidato da Paul McCartney ed incisero una versione di "Let it be" dei Beatles. Il disco si piazzò al primo posto della classifica nazionale.




sabato 6 settembre 2008

L'obbligo del casco

Per gran parte degli Anni '80 si poté circolare liberamente su moto e motorini con i capelli al vento e la lieta esuberanza della gioventù. Ci si poteva sentire come i ribelli di Easy Rider anche a bordo di una Vespa ET3 Primavera o su uno scassatissimo Ciao d'occasione.

Il casco lo indossavano i fanatici delle moto di grossa cilindrata ed i turisti stranieri che sfrecciavano in autostrada in sella alle grosse moto giapponesì o tedesche. Lo portavano i ragazzi che facevano motocross, ma come un'appendice doverosa della loro attrezzatura sportiva, con la tuta dalle ginocchia rinforzate e gli stivali.

Ma nella primavera del 1986 il ministro dei Trasporti, il socialista Claudio Signorile, firmò un decreto con il quale si stabilivano le caratteristiche tecniche dei caschi per motocicli e ciclomotori, resi obbligatori dal 18 luglio: quello per ciclomotori, più leggero, doveva costare il 30% in meno del casco per motociclette. Lì sorse la polemica sulla sicurezza del casco leggero, che si protrarrà a lungo fino al divieto di vendita a partire dal 2006. Un'altro accessorio divenne obbligatorio per i mezzi a due ruote da quel 18 luglio: gli specchietti retrovisori.

Tre anni dopo, ad aprile del 1989, sarà reso obbligatorio anche l'uso delle cinture di sicurezza per le automobili.



BMW K75 C (1985)

venerdì 5 settembre 2008

Zig Zag

Raimondo Vianello presentò un gradevole quiz preserale su Canale 5: "Zig Zag". I giochi erano abbastanza originali: riconoscere errori in una scenetta, abbattere delle sagome, individuare degli oggetti nascosti con le mani guantate, realizzare parole con una decina di lettere sfuse (il famoso "Paroliamo" di Lea Pericoli, che dagli Anni '80 è ancora in onda in Francia con il titolo "Des chiffres et des lettres").

La particolarità delle postazioni dei concorrenti era un pulsante rosso posto sul davanti: nei giochi capitava spesso di dover correre a pigiarlo per dare la risposta.

La differenza la facevano comunque la cultura e l'ironia di Vianello, il suo humour britannico, la prontezza della spalla Enzo Liberti, attore romano che interpretava il giudice del programma. Anche la valletta Simona Mariani, coinvolta nelle scenette e nelle gag del conduttore, che amava prenderla in giro, reggeva degnamente la scena. Entrò nel cast talvolta anche la moglie di Vianello, Sandra Mondaini, riproponendo il ruolo reso celebre da tanti varietà della coppia.

Il quiz andò in onda per tre stagioni, dal 1985 al 1987, e organizzò anche delle finali per i campioni.
Da notare la presenza non invasiva dello sponsor (i biscotti Colussi): apparivano nella sigla ed erano usati per distinguere le tre postazioni dei concorrenti.


SIGLA E PARTE DEL PROGRAMMA


Video di erodio76

giovedì 4 settembre 2008

Footloose

Nel 1984 un film americano sbancò i botteghini con un fortunato mix di musica e gioventù: "Footloose". Piacque probabilmente perché interpretava l'eterna lotta tra il piacere innocente e la rigida morale, tra le vedute aperte dei giovani e quelle più chiuse degli adulti.

A Bomont, piccola cittadina del Midwest, la comunità ha bandito il ballo e altri svaghi dopo un terribile incidente costato la vita a quattro ragazzi di ritorno da una festa danzante - quelle che adesso si chiamano "le stragi del sabato sera". L'elemento perturbante diventa allora un ragazzo di città, che si trova improvvisamente in quell'incubo di divieti e proibizioni guidato dal reverendo Shaw Moore (John Lithgow), pastore della locale chiesa.

Il ragazzo, Ren Mc Cormick (Kevin Bacon) che gira con un Maggiolone giallo nelle strade dove circolano solo pick-up e macchine agricole, abituato alla vita di Chicago, non ci sta e si ribella con l'aiuto della figlia del reverendo, Ariel (Lori Singer, già nella prima stagione di "Saranno famosi", dove interpretava la violoncellista Julie Miller), e l'amico Willard (Chris Penn). Prova a modificare la situazione attraverso la legge, cercando di convincere l'assemblea cittadina che il ballo non è il male, utilizzando la Bibbia per controbattere le convinzioni del pastore. Quando tutto sembra perduto, ecco però la benedizione per il ballo di fine anno scolastico, organizzato fuori città, giunta in extremis dopo un aspro conflitto tra il pastore e la figlia. "Io non sono una santa" gli grida Ariel "E non sono nemmeno vergine!". L'intervento della madre (Dianne Wiest) sarà risolutivo.

Eccezionale la colonna sonora, con canzoni entrate nelle hit parade di quell'anno: da "Footloose" di Kenny Loggins a "Holding out for a hero" di Bonnie Tyler, dal tema del film "Almost Paradise" a "Dancing in the streets" di Shalamar. Il videoclip entrava prepotentemente nel cinema, come già successo per "Flashdance" l'anno prima, e come succederà nel 1986 con "Nove settimane e mezzo". Nel cast anche una giovane Sarah Jessica Parker, nel ruolo di Rusty.

I titoli di testa sono molto originali: scorrono su una serie di piedi che danzano, calzati delle scarpe più varie: ci sono anche quelle di rete, altra stravaganza degli Anni '80.


TITOLI DI TESTA




TRAILER ORIGINALE



DUELLO CON LE RUSPE


mercoledì 3 settembre 2008

Premi Oscar: 1981

MIGLIOR FILM: "Gente comune" (Ordinary People), regia di Robert Redford

ATTORE PROTAGONISTA: Robert De Niro - "Toro scatenato"



ATTRICE PROTAGONISTA: Sissy Spacek - "La ragazza di Nashville"

ATTORE NON PROTAGONISTA: Timothy Hutten - "Gente comune"

ATTRICE NON PROTAGONISTA : Mary Steenburgen - "Una volta ho incontrato un miliardario"

REGIA: Robert Redford - "Gente comune"

FILM STRANIERO: Mosca non crede alle lacrime (Moskva slezam ne verit), regia di Vladimir Mensov (Unione Sovietica)

FOTOGRAFIA: Geoffrey Unsworth e Ghislain Cloquet - "Tess"

COLONNA SONORA: Michael Gore - Saranno famosi (Fame)

CANZONE: "Fame", cantata da Irene Cara, musica di Michael Gore, testo di Dean Pitchford - "Saranno famosi"

OSCAR ALLA CARRIERA: Henry Fonda

martedì 2 settembre 2008

Odiens

Chiuso l'epico "Drive in" e avviata "Striscia la notizia", che dagli Anni '80 è giunta fino ai nostri giorni, Antonio Ricci a fine 1988 lanciò su Canale 5 "Odiens", una trasmissione che coniugava la comicità al varietà.

Il titolo era un chiaro riferimento all'audience, che da pochi anni era divenuto il mezzo principale di rilevazione d'ascolto, nonché l'incubo di tutti gli autori, dei presentatori e dei registi: leggere nel titolo anche l'"odio" non è poi così campato in aria.

Odiens andò in onda di sabato, dal 3 dicembre 1988 al 22 aprile 1989, e contava su personaggi di tutto rispetto: Lorella Cuccarini era passata dalla Rai alla Fininvest (non ancora Mediaset), cantava e ballava e interpretava la sigla d'apertura, "La notte vola", forse il suo più grande successo; dal "Drive in" erano arrivati Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo con i nuovi personaggi Everardo De Las Noches, che faceva il verso al giornalista economico Everardo Della Noce, Marisa Laurito con la ebete Brigitta Boccoli (conduttrici di "Domenica In" sulla Rai) e Bibi, pupazzo erede del Tenerone; c'erano poi le parodie corali di Batman. Regista era Beppe Recchia.

Le ragazze fast-food del "Drive in", prototipo di tutte le vallettine scosciate che avrebbero poi riempito i programmi televisivi, si trasformarono in "Littorine": tra loro sgambettava Paola Barale. La showgirl Sabrina Salerno era ospite fissa del programma e cantava la sigla finale, "Like a yo-yo", prima di abbandonare "Odiens". La sigla divenne allora "Vieni a bere un bicchiere alla Maison" della coppia Greggio-D'Angelo.

"Odiens" fu un programma di successo, l'alternativa al sabato sera Rai. La stranezza è che, dopo le quattro puntate riassuntive intitolate "Odiensmania", non fu più riproposto.


LA SIGLA DI "ODIENS"

lunedì 1 settembre 2008

Il Tenerone

Un enorme batuffolo rosa con due grosse zampone, un ciuffetto bianco e le orecchie e la coda da coniglietto: era il "Tenerone", l'animale più buono del mondo, personaggio di Drive in" interpretato da Gianfranco D'Angelo: lo strano animale parlante (aveva una vocina da cartone animato) si nutriva di carta stampata e dopo ogni sua battuta ripeteva il suo verso: pippo, pippo, pippo...



Quando Ezio Greggio, che fungeva da spalla, gli mostrava una foto un po' osé, il Tenerone ritirava la testa come una tartaruga al grido di "Emoziooone!". Greggio, per farlo tornare normale, gli premeva la coda come se fosse un vecchio clacson a trombetta (il suono del resto era quello).

Il Tenerone faceva in genere satira sulla politica o sul mondo dello spettacolo. Il suo tormentone, oltre a "pippo, pippo, pippo" e "Emozione" era "Buono, dolce, tenero..."


DA "DRIVE-IN" (1987)


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