
Nel cielo di Cape Canaveral il 28 gennaio 1986 a 14 km di altezza si accese una nuvola bianca: era lo shuttle "Challenger", esploso settantatre secondi dopo il lancio per la fuoruscita di combustile dovuta alla rottura di un manicotto di gomma indurito dal gelo.
La navetta era al suo decimo volo, il programma spaziale americano iniziava il suo quinto anno quando alle 11.38 di quel giorno d'inverno l'incidente disintegrò le vite dei sette astronauti, tra i quali la maestra Christa Sharon McAuliffe, che avrebbe dovuto tenere una lezione dallo spazio, e che divenne la prima vittima civile dei viaggi spaziali. A bordo vi era anche l'esperto pilota Francis R. Scobee, veterano degli shuttle.

L'equipaggio del "Challenger"
L'intero programma spaziale venne sospeso per una lunga serie di verifiche:il lancio successivo sarebbe avvenuto solo venti mesi dopo, a fine settembre 1988, con la navetta "Discovery".

Il cippo commemorativo nel cimitero di Arlington