mercoledì 27 giugno 2012

Cristina Moffa

 

 

Cristina Moffa. Chi era costei? Una ballerina che nel 1983  prese parte a Drive In e ad altri spettacoli Fininvest, come Grand Hotel, del 1986. Una showgirl che prometteva sfracelli, come Lorella Cuccarini, ma che poi, dopo un paio di film – il surreale Sbamm! di Ezio Greggio (1980) e l’improponibile Pierino contro tutti (1981) – e tre 45 giri passati inosservati, le vie dello showbusiness hanno portato a percorrere altre strade, mettendo a frutto le sue certe qualità di coreografa, tanto da essere stata anche direttrice del Teatro Spazio Danza di Roma.

 

Ma noi ragazzi degli Anni ‘80 ricordiamo il suo caschetto biondo a Drive In:

 

o questo spot della Sperlari, che risale al 1987:

 

martedì 12 giugno 2012

Oltre il giardino

 

qconcert2b

 

Nei primi anni ‘80 ebbe successo la formula Q Disc: una via di mezzo tra il 45 giri e il 33 giri: costava poco più di un 45 e molto meno di un album. Erano solo quattro canzoni, ma davano ampio respiro alla creatività. Francesco De Gregori lo sfruttò per “La donna cannone”, Marco Ferradini ci pubblicò la celebre “Teorema”. Ed è presente anche in questa collaborazione con Mario Castelnuovo e Goran Kuzminac, cantautore molto sottovalutato ma molto bravo. I Q Concert, come questo, vennero realizzati a seguito di tournées collettive: accadde nel 1981 con Riccardo Cocciante, Rino Gaetano e i New Perigeo e nel 1980 con lo stesso Goran Kuzminac, Ron e Ivan Graziani. Un brano per ciascuno dei tre interpreti e uno eseguito tutti insieme. Nel Q Concert del 1982 il pezzo comune è “Oltre il giardino”, con testo di Ferradini, Kuzminac e Castelnuovo su musica di Amedeo Minghi che rielabora la celebre Ciaccona i Re minore di Johann Sebastian Bach. Poi Marco Ferradini cantava “Cartolina”, Mario Castelnuovo “Perché non sorridi?” e Goran Kuzminac “Bugiarda”.

 

 

OLTRE IL GIARDINO

Nasce una rosa a gennaio, come la neve
scivola in strada, il vento la spazzerà.
Compagni di giochi sudati, sempre gli stessi
odori di terra che ora non sento più.
Per strada c'ero anch'io, avevo quindici anni
guardavo un po' più in là, vedevo quelle luci della città.

Oltre il giardino c'è il mondo, un drago di luci
che incantano, in fondo alla via
e la mia vita per strada rimbalza in un angolo
un attimo, un'altra partita e via.

Rosa affacciata al balcone, cresciuta per strada
in mezzo a rotaie, fra le sbarre di una prigione.
Uomini senza profilo e quanti nodi ad ogni porto
delusi, feriti, ma domani si partirà.

Oltre il giardino c'è il mondo, un drago di luci
che incantano, in fondo alla via
e la mia vita per strada rimbalza dentro un angolo
un attimo, un altro giorno e via.

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