giovedì 31 luglio 2008

Sally Ride

Il 18 giugno 1983 a bordo dello Shuttle “Challenger” c’era una donna di 32 anni: Sally Ride. Laureatasi in Fisica all’Università di Stanford nel 1977, l’anno successivo entrò nel programma spaziale americano e divenne l‘addetta alle comunicazioni con gli astronauti nelle missioni 2 e 3 della navetta, lanciata per la prima volta nel 1981.


Ma quel 24 maggio, alla settima missione dello “Shuttle” Sally era a bordo. Divenne la prima donna americana a viaggiare nello spazio (la prima in assoluto fu la sovietica Valentina Tereshkova nel 1963).

La missione lanciò due satelliti per comunicazioni e compì alcuni esperimenti farmaceutici, utilizzando per la prima volta il braccio robotizzato della navetta. L’anno successivo Sally Ride prese parte a un nuovo viaggio spaziale, sempre sul “Challenger” e si preparava per il terzo quando i voli furono interrotti dopo l’incidente del “Columbia”.

La Ride fu inserita nella Commissione d’inchiesta sull’esplosione dello shuttle e passò poi a nuovi incarichi nell’ambito della Nasa, prima di diventare la direttrice del California Space Institute.
Nel 2001 ha fondato la “Sally Ride Science”, un’associazione che sostiene le ragazze interessate a attività scientifiche e matematiche.

SALLY RIDE: 25 ANNI DOPO




Foto: NASA

mercoledì 30 luglio 2008

1985: Top 10 LP

1. La vita è adesso - Claudio Baglioni

Un nuovo giorno o un giorno nuovo - L’amico e domani - Uomini persi - La vita è adesso - Tutto il calcio minuto per minuto - Andiamo a casa - Amori in corso - E adesso la pubblicità - Un treno per dove - Notte di note note di notte

2. The dream of the blue turtles - Sting

If you love somebody set them free - Love is the seventh wave - Russians - Children's crusade - Shadows in the rain - We work the black seam - Consider me gone - The dream of the blue turtles - Moon over bourbon street - Fourtress around your heart



3. Born in the U.S.A. - Bruce Springsteen

Born in the USA - Cover me - Darlington County - Working on the highway - Downbound train - I'm on fire - No surrender - Bobby Jean - I'm goin' down - Glory days - Dancing in the dark - My hometown

4. Arena - Duran Duran

Is there something I should know - Hungry like the wolf - New religion - Save a prayer - The wild boys - The seventh stranger - The Chauffer - Union of the snake - Planet Earth - Careless memories

5. Parade - Spandau Ballet

Only when you leave - Highly strung - I'll fly for you - Nature of the beast - Revenge for love - Always in the back of my mind - With the pride - Round and round



6. Cosa succede in città - Vasco Rossi

Cosa c'è - Domani sì adesso no - Cosa succede in città - Toffee - Ti taglio la gola - Una nuova canzone per lei - T'immagini - Bolle di sapone - Dormi dormi

7. Like a Virgin - Madonna

Material girl - Angel - Like a virgin - Over and over - Love don't live here anymore - Into the groove - Dress you up - Shoo bee doo - Pretender - Stay



8. We are the world - USA for Africa
USA for Africa: We are the world - Steve Perry: If only for the moment girl - Point Sisters: Just a little closer - Bruce Springsteen: Trapped - Northern Lights: Tears are not enough - Prince and the Revolution: 4 tears in your eyes - Chicago: Good for nothing - Tina Turner: Total control - Tina Rogers: A little more love,A - Huey Lewis and the News: Trouble in paradise

9. Make it big - Wham!

Wake me up before you go go - Everything she wants - Heartbeat - Like a baby - Freedom - If you were there - Credit card baby - Careless whisper

10. Promise - Sade

Is it a crime - The sweetest taboo - War of the hearts - Jezebel - Mr. Wrong - Never as good as the first time - Fear - Tar baby - Maureen

martedì 29 luglio 2008

1985: Top 10 singoli

I dieci singoli più venduti in Italia nel 1985:

1. We are the world - USA for Africa [#1]



2. Into the groove - Madonna [#1, 1985/86]
3. The wild boys - Duran Duran [#1, 1984/85]
4. A view to a kill - Duran Duran [#1]



5. Election day - Arcadia [#1, 1985/86]
6. Don't you (forget about me) - Simple Minds [#2]
7. Noi ragazzi di oggi - Luis Miguel [#1]
8. Una storia importante - Eros Ramazzotti [#1]
9. L'estate sta finendo - Righeira [#1]
10. 19 - Paul Hardcastle [#1]

Tra parentesi la posizione più alta raggiunta in classifica e gli anni di permanenza

Questa invece la classifica dei singoli italiani:

1. Noi ragazzi di oggi - Luis Miguel [#1]
2. Una storia importante - Eros Ramazzotti [#1]
3. L'estate sta finendo - Righeira [#1]



4. Questione di feeling - Mina & Riccardo Cocciante [#2, 1985/86]
5. Volare (Nel blu dipinto di blu) - Musicaitalia per l'Etiopia [#2]
6. L'ultima poesia - Marcella & Gianni Bella [#7]
7. Insieme - Christian e le Bon Ton [#19, 1985/86]
8. Se nasco un'altra volta - I Pooh [#3]



9. Sugar sugar - Lorella Cuccarini [#5, 1985/86]
10. Se m'innamoro - I Ricchi e Poveri [#6]

lunedì 28 luglio 2008

19 (Nineteen)

Paul Hardcastle "esplose" nel mondo della musica nel 1985 con "19" (Nineteen), lanciato da un video che mostrava scene della guerra del Vietnam e dell'addestramento delle reclute. Quel conflitto era finito solo dieci anni prima. Quel "19" era l'età media dei soldati americani.

Al brano dance si sovrapponeva la voce dello speaker televisivo che parlava della sindrome da stress post-traumatico dei veterani del Vietnam. Probabilmente il successo di "19" fu proprio quel parlato, appartenente all'americano Peter Thomas, narratore televisivo professionista. Ricordava un'altro famoso brano, "Seven O'clock News/Silent night" di Simon & Garfunkel, uscito nel 1966.



"19" raggiunse la prima posizione nelle classifiche di tredici paesi, Italia compresa. Poi Hardcastle si dedicò alle colonne sonore ed ai remix.



IL TESTO


(Vociare di dimostranti)

(Peter Thomas): In 1965 Vietnam seemed like just another foreign war
But it wasn't
It was different in many ways
And so were those who did the fighting
In world war two the average age of the combat soldier was 26
In Vietnam he was 19. (Sampling) Inininininin Vietnam he was 19.

(TV-Reporter): The heaviest fighting of the past two weeks
Continued today 25 miles north west of Saigon

(Albert Dobbs): I wasn't really sure what was going on
(Vet's Voice): Nininini Nineteen, 19, 19 19 19
(Peter Thomas): In Vietnam the combat soldier typically served
A twelve-month tour of duty
But was exposed to hostile fire
Almost every day

(Voce femminile e Peter Thomas)
Ninininininininininin** 19* nininininninin 19 Ninininininininininin 19 nininininninin 19

(TV-Reporter): In Saigon a U.S. Military spokesman said today
More then 700 enemy troops were killed last week
In that sensitive border area
Through out all of south Vietnam the enemy lost
A total of 2.689 soldiers [Urlo]

(Voce femminile)
All those who remember the war
They won't forget what they've seen
Destruction of men in their prime
Whose average age was 19
Dedededededede-Destruction
Dedededededede-Destruction
[Tromba]

(Peter Thomas): According to a veterans administration study
Half of the Vietnam combat veterans
Suffer from what psychiatrists call
Post traumatic stress disorder
Many vets complain of alienation, rage or guilt
Some succumb to suicidal thoughts
Eight to ten years after coming home
Almost 800.000 men are still fighting the Vietnam War

(Peter Thomas): None of them recieved a hero's welcome

(Voce femminile e speaker)
Nininininininininin Nineteen, Saigon Saigon Saigon Saigon Saigon
19, Ni-nineteen 19, 19, 19, 19, 19
Nininininininininin Nineteen, 19, Ni-nineteen 19, Ni-nineteen, 19

Vietnam , Saigon , Vietnam , Saigon
Vietnam , Saigon , Vietnam , Saigon

(Peter Thomas): Purple heart, Saigon, purple heart, Saigon

(Veterano): I wasn't really sure what was going on
(Veterano): I wasn't really sure what was going on

domenica 27 luglio 2008

Il Commodore 64

Il computer più venduto di sempre apparve nel settembre del 1982: il Commodore 64. Si stima che abbia venduto nel mondo tra i 15 e i 22 milioni di esemplari. Il primo, innestato sullo chassis del VIC-20, costava 660.000 lire (595 dollari), la metà del suo concorrente “Apple II”. Girava a 1 Mhz e aveva 64 KB di RAM e 20 KB di ROM. Usava il linguaggio Commodore BASIC ed il suo schermo era a 16 colori e a 40 colonne. La scheda grafica consentiva una risoluzione di 320 x 200. Fu anche il primo computer ad avere una scheda audio integrata. Unità a disco e a nastro erano esterne ed opzionali. Come sono cambiati i tempi!

Il suo successo fu immediato: con delle capacità così limitate riusciva a realizzare dei programmi davvero incredibili. L’ultimo modello di C64, nome con il quale era universalmente noto, fu venduto nel 1993.



Commodore 64 con televisore normale e unità a cassetta esterna


LA PUBBLICITA’


sabato 26 luglio 2008

I ragazzi del 1989


Ciao, vecchietti

Per tutti coloro che pensano di essere ancora giovani (eh, eh). Ebbene, no: è tutto finito, aprite gli occhi!

Molti studenti che entreranno quest’anno all’Università sono nati nel 1989.
Non hanno mai cantato "The wall" o "Sunday bloody Sunday"...
Per loro l’AIDS e la disoccupazione sono sempre esistiti e i Twix non si sono mai chiamati Raider.
Non hanno mai giocato con la consolle Atari o al Commodore 64, l’Amstrad non lo conoscono…

E non conoscono neanche il Paninaro di "Drive In" e Wonder Woman.
Non hanno mai visto dischetti da 5’ ¼. Il CD è apparso quando ancora non erano nati e non hanno mai avuto un 45 giri degli Spandau Ballet o dei mangiadischi su cui ascoltare "You spin me round" dei Dead Or Alive. Non sanno cosa significhi ascoltare la radio a Onde Medie, ignorano com’erano i vecchi televisori e non possono spiegare come si faceva senza telecomando e come si poteva guardare la TV in bianco e nero. Non hanno mai visto un monoscopio su uno schermo televisivo, né hanno conosciuto TeleMilano 58, Telecapodistria o Rete A.

Non hanno mai guardato “Simon & Simon” né “Star Trek”, né “Goldrake” o “Lady Oscar”. Non conoscono “Kiss me Licia”. Credono che James Bond sia sempre stato Pierce Brosnan. Credono che il telefono con il filo appartenga alla fantascienza e che le cabine telefoniche siano solo oggetti di arredo urbano.
Per loro i pattini a rotelle hanno sempre avuto le ruote in linea e Michael Jackson è sempre stato bianco... Non ci credono quando gli diciamo che Adriano Panatta è stato un giocatore di tennis. Non sanno che John Travolta sapeva ballare il sabato sera né chi sia l’abominevole J.R.
Credono che “Charlie’s Angels” e “Mission Impossible” siano solo film usciti qualche anno fa. Ignorano che Ron Howard è Richie Cunningham in “Happy Days”. Sanno che Cossiga è un ex, ma un ex cosa? Non hanno conosciuto le automobili con dei fari gialli né le Fiat 127. Il Muro di Berlino è stato abbattuto l'anno in cui sono nati, le Germanie si sono riunite l'anno dopo: non sanno che ce n'erano due!

Allora, questi ragazzi che entrano all’Università quest’anno… sono loro i giovani adesso!

Ecco qualche sintomo del tuo invecchiare:

1) Capisci il testo qui sopra e sorridi dicendo “Oddio”
2) Fai dello sport di tanto in tanto e racconti con fierezza di farlo (quando lo fai)
3) Hai delle medicine sul tuo comodino per il mal di testa e il mal di stomaco...
4) I bambini ti dicono adesso “Signore” o “Signora”
5) Hai bisogno di più di una mattina per rimetterti da una notte in bianco.
6) Ti devi lavare i vestiti da solo
7) I tuoi amici si sposano senza averne bisogno
8) Il MacDonald’s ti disturba lo stomaco
9) Vai in spiaggia ma puoi passare tutta la giornata senza fare il bagno
10) Per fare sport compri dei vestiti che “nascondono” e non che “mostrano”
11) Sai bene quello che vuoi o almeno fai quello che puoi.
12) Dopo aver letto questo testo, decidi di farne un copia/incolla in una e-mail e di spedirlo a un amico o a un’amica dicendoti che lo apprezzerà.


( Trovata sul web, tradotta ed aggiornata)

venerdì 25 luglio 2008

Guido Angeli e Aiazzone

Nel 1985 un vecchio modo di dire assurse a nuova notorietà grazie a una delle prime televendite e a un presentatore fiorentino che vestiva con eleganza.

Lo slogan, che seguiva alla presentazione dei mobili Aiazzone di Biella, era "Provare per credere", accompagnato da un gesto del conduttore: al "provare" muoveva la mano come se stesse mescolando le palline della tombola, al "credere" levava il pollice come Fonzie (il segno usato nei film sulla Roma imperiale per concedere la grazia ai gladiatori sconfitti, anche se in realtà quello era il gesto dell'uccisione - la grazia era concessa infilando il pollice nell'altro pugno, ma questa è un'altra storia...)

Il presentatore che aveva reso popolari le televendite era Guido Angeli, morto l'altro ieri a 77 anni. La sua "casa" era Rete A, emittente dell'editore Peruzzo. Quando nel 1986 Giorgio Aiazzone morì in un incidente aereo in Lomellina, Guido Angeli si lanciò in un appassionato panegirico con una sedia vuota nello studio: 45 minuti che fecero scalpore.

Quello stesso anno Angeli, che aveva lanciato anche il tormentone "In tutta Italia, isole comprese", incise un disco, intitolato "Provare per credere", che divenne colonna sonora degli spot Aiazzone. L'anno dopo fu protagonista di un film dallo stesso titolo con Tinì Cansino, stella di "Drive in", e Pamela Prati.

Poi vennero i '90 e la magia non c'era più...





giovedì 24 luglio 2008

Il menu di Burghy

- PANINI

Big Burghy
Doppia porzione di carne bovina al 100%, gustoso formaggio, cipolle, lattuga e salsa Burghy

Cheeseburger
Un soffice panino con carne bovina al 100%, una fetta di morbido formaggio, cipolle, ketchup e senape

Hamburger
Un soffice panino con carne bovina al 100%, cipolle, ketchup e senape

King Bacon
Doppia porzione di carne bovina al 100%, gustoso formaggio, croccante bacon e salsa speciale in un panino ai semi di sesamo

King Cheese
Una porzione di carne bovina al 100%, doppio formaggio, lattuga, ketchup e senape in un panino con i semi di sesamo

King Chicken
Croccante petto di pollo, gustoso formaggio, insalata e salsa al formaggio

King Fish
Un trancio di tenero merluzzo, lattuga, gustoso formaggio e salsa tartara in un panino ai semi di sesamo

- CONTORNI

Chicken Doré
Bocconcini di pollo dorati e croccanti con salsa tartara o salsa barbecue. Nelle confezioni da 6, 9 o 20 pezzi

Patatine Large
Patatine Regular
Patatine Small

Croccanti fuori, tenere dentro: le patatine di Burghy sono così, autentiche chips all'americana

Insalata Caprese
Insalata di Gamberetti
Insalata di Pasta
Insalata di Pollo
Insalata di Riso
Insalata Mista

Freschissime verdure in tante ricette stuzzicanti per soddisfare i gusti più fantasiosi

- BEVANDE

Milk Shake Banana
Milk Shake Cioccolato
Milk Shake Fragola

Una dolce specialità in tre gusti golosi

Soft Drink Baby
Soft Drink Large
Soft Drink Regular
Soft Drink Small

Succo d' Arancia

Tè Freddo Regular
Tè Freddo Small

- DESSERTS

Apple Bag

Hot Chocolate

Ice Dream Cioccolato
Ice Dream Fragola






IMMAGINE TRATTA DA www.nijirain.com

mercoledì 23 luglio 2008

Carrara

Uno dei grandi fenomeni della dance Anni ‘80 è stato il bergamasco Carrara: dal 1983 al 1987 traghettò la italodisco dalla sua consolle di deejay alle radio di tutto il mondo.

Alberto Carrara, dal gruppo I raminghi, nel quale suonava l’organo Hammond, passò alle discoteche: prima il Tantalo di Bergamo, poi il famoso Bobadilla di Dalmine. Il successo giunse per caso: un giorno accompagnò Red Canzian dei Pooh in sala d’incisione e la cassetta con inciso un suo pezzo finì nelle mani del tecnico del suono. Quel brano era “Disco King”, che divenne il primo 45 giri di Carrara e che sfondò in tutta Europa.

DISCO KING - Discoring 1983



Il clamoroso exploit non diede alla testa al ragazzo bergamasco: l’anno dopo sfornò un altro singolo di grandissimo spessore, “Shine on dance”. Partecipò al Festivalbar e lo vinse insieme a “Fotoromanza” di Gianna Nannini. Carrara era ormai una stella: portò la dance italiana nelle discoteche europee. Nel 1985 lanciò “Follow me”, “Ghibli”, “My melody”, “Welcome to the sunshine”. Nel 1986 pubblicò “SOS Bandido”, nel 1987 “Baby dancer” .

SHINE ON DANCE - Festivalbar 1984



Poi la stagione dorata e irripetibile della dance italiana finì, arrivarono gli Anni ‘90 e Alberto Carrara tornò a lavorare nelle discoteche, dove è apprezzato come ai tempi di “Disco King”.


SOS BANDIDO - Festivalbar 1986


martedì 22 luglio 2008

Florence Griffith Joyner

Il record del mondo dei 100 metri femminili resiste ancora oggi ed è giudicato assolutamente inarrivabile. Lo realizzò Florence Griffith Joyner il 16 luglio 1988 nei quarti ai trials americani in vista dei giochi olimpici di Seul. Il cronometro si fermò a 10”49. Molti contestarono un’anomalia dell’anemometro, che era fermo al momento dei 100 metri, ma che segnò vento forte favorevole, oltre 5 metri al secondo, durante tutte le altre gare. Altri parlarono di doping, peraltro mai provato.


Florence Griffith Joyner era un’atleta molto eccentrica: era nota per le sue lunghissime unghie colorate e per i suoi strani body da gara dai colori appariscenti, spesso con una gamba lunga e una corta, oppure con il cappuccio aerodinamico. Lei, “Flo-Jo” era nata nel quartiere Watts a Los Angeles da una famiglia povera.

Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 aveva ottenuto il bronzo nei 200 metri. Poi si era ritirata e aveva iniziato a lavorare in banca. Con l’allenatore Kersee riprese in vista delle Olimpiadi di Seul e partecipò ai Mondiali di atletica di Roma nel 1987: seconda nei 200 metri e oro con la 4x100. Cambiò allenatore e se lo sposò: Al Joyner. Lui le fece aumentare ancora i carichi da lavoro, la rese una vera macchina da corsa. E venne il record del mondo di quel 16 luglio 1988.

Florence Griffith Joyner arrivò a Seul da assoluta protagonista. Con quel tempo! Il problema più grosso fu quello di far approvare alle autorità sportive statunitensi la sua nuova tenuta da gara: una gamba vestita di verde, l’altra nuda.
Alla gara dei 100 sembrò controllare la sua corsa fino ai 40 metri, ma poi esplose tutta la sua potenza: vinse in 10”54, altro straordinario tempo.


Ma Florence non si accontentò: stupì di nuovo nei 200 metri battendo in semifinale il record del mondo delle tedesche dell’Est Marita Koch e Heike Drechsler: 21”56. Non si fermò lì: in finale, solo novanta minuti più tardi vinse e abbassò ancora il suo primato, bloccandolo a 21”34. Ai due ori ne aggiunse un altro con la staffetta 4x100 e conquistò un argento con la 4x400.

L’anno successivo abbandonò definitivamente l’atletica per dedicarsi alla moda e alla politica: fu consigliere all’educazione fisica con Bill Clinton.
Florence Griffith Joyner è morta nel settembre 1998, a 39 anni: è stata ritrovata priva di vita nella sua casa californiana. L’autopsia stabilì che si trattò di asfissia seguita a una crisi epilettica dovuta ad un tumore cerebrale.

Solo un’altra americana, Marion Jones, ha avvicinato quel record straordinario, correndo i 100 metri in 10”65: lo aveva però ottenuto grazie all’uso di doping ed è finita anche in prigione per questo. Il suo tempo appare con un avvilente asterisco sulle statistiche.


Foto: Steve Landis

lunedì 21 luglio 2008

La guerra delle Falkland


Il 2 aprile 1982, inviate dal “governo dei generali”, forze argentine sbarcavano a Port Stanley, capoluogo delle isole Falkland, possedimento britannico formato da isolotti freddi e rocciosi per una superficie di 12.713 kmq, situato a 450 km dalle coste argentine.
Il governatore di Sua Maestà si arrese, soverchiata da 5.000 nemici la sua truppa di 79 marines.


La Gran Bretagna dapprima si indignò, poi decise di dover vendicare il suo onore violato. Il premier era del resto la “signora di ferro”, Margaret Thatcher: al parlamento che di primo acchito ne aveva invocato le dimissioni, chiese ed ottenne l’invio della Armada con le portaerei “Invincible” ed “Hermes”. L’Argentina dal canto suo allertò la flotta a Comodoro Rivadavia e ribattezzò le Falkland “Malvine” e il suo capoluogo “Puerto Argentino”.


Il mondo iniziò a preoccuparsi di una possibile guerra: il primo mediatore fu Haig, segretario di stato americano. Più avanti avrebbero tentato la strada diplomatica Perez de Cuellar, segretario generale dell’ONU, e Giovanni Paolo II.
Il 25 aprile i primi soldati britannici giunsero nella zona delle Georgie del Sud e ne approfittarono per riprenderne il possesso, rivendicato anch’esso dall’Argentina.
Il 1° maggio la RAF bombardava l’aeroporto delle Falkland, unica fonte di rifornimento, e due giorni dopo, rispondendo all’abbattimento di alcuni Harrier, affondava la seconda nave argentina per stazza, l’incrociatore “General Belgrano”. Il giorno seguente gli argentini affondarono con un missile francese Exocet la nave “Sheffield”, uccidendo trenta soldati di Sua Maestà.


Il "General Belgrano" (sopra) e la "Sheffield"

La guerra ormai era in corso, i diplomatici reagivano con lentezza, il blocco navale britannico funzionava egregiamente, tanto che Mosca se ne lamentò all’ONU. Le Nazioni Unite si rivelarono assolutamente inutili, come tante altre volte succederà in futuro.
Il 21 maggio, sfidando il tempo inclemente un commando inglese sbarcava sull’isola e creava una testa di ponte: iniziarono i combattimenti terrestri. Mentre i missili argentini affondavano il cacciatorpediniere “Coventry”, le truppe della Regina conquistavano Port Darwin e Goose Green e accerchiavano Port Stanley grazie ad un ultimo disperato assalto ordinato dal “Comandante H”, il tenente colonnello Herbert Jones. Le sorti della battaglia erano decise.

Altri 3.000 marines sbarcarono a fine maggio sulle Isole Falkland, appoggiati dai gurka nepalesi. Il maltempo però bloccò a lungo le operazioni. A Buenos Aires l’11 giugno Giovanni Paolo II provò un ultimo tentativo di mediazione con il generale Galtieri.
Due giorni dopo gli argentini, ormai stremati si arresero. La guerra delle Falkland era finita. Lo stesso giorno, a Barcellona, iniziarono i campionati del mondo di calcio. Anche lì l’Argentina provò il sapore amaro della sconfitta: i campioni in carica persero 1-0 con il Belgio.


Il memoriale per i Caduti alle Falkland

domenica 20 luglio 2008

1984: Top 10 LP

1. Va bene, va bene così - Vasco Rossi

Va bene va bene così - Colpa d'Alfredo - Deviazioni - Fegato fegato spappolato - Vita spericolata - Ogni volta - Albachiara - Bollicine - Siamo solo noi

2. Puzzle - Gianna Nannini

Kolossal - Fotoromanza - L’urlo - Siamo ricchi - Ciao - Fiesta - Ballami - Se vai via

3. La donna cannone - Francesco De Gregori

La Donna cannone - Flirt #1 - La ragazza e la miniera - Canta canta

4. Cuore - Antonello Venditti

Notte prima degli esami - Mai nessun video mai - Qui - Non è la cocaina - Ci vorrebbe un amico - L’ottimista - Piero e Cinzia - Stella



5. The woman in red - Stevie Wonder

The woman in red - It's you - It's more than you - I just called to say I love you - Love light in flight - Moment's aren't moments - Weakness - Don't drive drunk

6. No parlez - Paul Young
Come back and stay - Love will tear us apart - Whenever I lay my heart - Ku ku kurama - No parlez - Love of the common people - Oh women - Iron out the rough spots - Broken man - Tender trap - Sex

7. Diamond life - Sade

Smooth operator - Your love is king - Hang on to your love - Frankie's first affair - When am I going to make a living - Cherry pie - Sally - I will be your friend - Why can't we live together

8. Mixage n. 3 - Artisti vari

Masquerade: Guardian angel - Novecento: Movin' on - -Gilbert Montagnè: Just for tonight - Pink Project: Stand by every breath - Decameron: Slowther - B-Staff.: Self Control - Break Machine: Street dance - Albert One: Turbodiesel - Son Caribe: La Colegiala - Savage: Don't cry tonight - Steve Jones: Big in Japan - Stefano Pulga: Alone again - F.lli La Bionda: Sandstorm - K.I.D.: KGB - Mal: Coming home (Tornerò)



9. Aloha - Pooh

Ragazzi del mondo - La mia donna - Io vicino io lontano - Selvaggio - Stella del Sud - Tempi migliori - Come saremo - Il giorno prima




10. Viaggi organizzati - Lucio Dalla

Tutta la vita - Toro - Aquila - 60.000.000 di anni fa - Stornello - Viaggi organizzati - Washington - Tu com'eri

sabato 19 luglio 2008

1984: Top 10 singoli

Questi i dieci singoli più venduti in Italia nel 1984:

1. I just called to say I love you - Stevie Wonder [#1, 1984/85]
2. Careless whisper - Wham! [#1, 1984/85]



3. Self control - Raf [#1]
4. Fotoromanza - Gianna Nannini [#1]
5. Love of the common people - Paul Young [#1]
6. All night long (all night) - Lionel Richie [#1, 1983/84]
7. Smalltown boy - Bronski Beat [#1, 1984/85]



8. Against all odds (Take a look at me now) - Phil Collins [#3]
9. Sounds like a melody - Alphaville [#1]
10. State of the Nation - Industry [#1]




Tra parentesi la posizione più alta raggiunta in classifica e gli anni di permanenza



Questa invece la classifica dei singoli italiani:

1. Fotoromanza - Gianna Nannini [#1]


(Regia del video: Michelangelo Antonioni)

2. Ci sarà - Al Bano & Romina Power [#1]
3. I Treni di Tozeur - Alice & Franco Battiato [#3]



4. Ci vorrebbe un amico - Antonello Venditti [#5, 1983/84]
5. Cara - Christian [#4]
6. Crilù - Heather Parisi [#4, 1984/85]
7. Terra promessa - Eros Ramazzotti [#2]



8. Non voglio mica la luna - Fiordaliso [#3]
9. Cosa sei - I Ricchi e Poveri [#2, 1983/84]
10. Serenata - Toto Cutugno [#4]

venerdì 18 luglio 2008

Riptide

"Riptide" è un bel telefilm americano andato in onda per tre stagioni, dal 1983 al 1986 negli Stati Uniti e qualche anno dopo in Italia.

Cody Allen e Nick Ryder, trentenni veterani della Guerra del Vietnam, si lanciano nella carriera di detective privati a King’s Harbor, nella California meridionale. Cody possiede un cabinato, il “Riptide”, al Molo 56: è la sede delle loro operazioni. Accanto c’è il veloce motoscafo “Ebbtide”. Per i viaggi aerei c’è il Sikorsky S58 T di Nick, battezzato Screaming Mimi. Per quelli terrestri ci sono la Corvette di Nick o il fuoristrada del baffuto Cody. La loro agenzia prende nome dal molo, è la “Pier 56”
I due amici hanno reclutato un vecchio compagno d’armi, “Boz” Bozinsky, un brillante ma socialmente inetto genio del computer, che ha uno strampalato robot arancione, “Roboz”, che solo di rado fa quello per cui è programmato. La polizia, nella persona del tenente Quinlan, guarda con sospetto le operazioni dei tre soci, non è collaborativa ma finisce spesso con l’avvalersene. Al termine della quinta stagione il tenente Quinlan è sostituito dal tenente Joanna Parisi, che decide di cooperare con i detective privati.


Nick e Cody si appoggiano anche alla barca di Mama Jo, la “Barefoot Contessa”, nave per turisti dall’equipaggio esclusivamente femminile. Nelle ultime stagioni c’è anche Dooley, un ragazzo del porto che aiuta i tre detective
La serie è del prolifico produttore Stephen J. Cannell, “papà” anche di "A-Team", "Hardcastle and Mc Cormick" e "Hunter."



IL CAST

Cody Allen - Perry King
Nick Ryder - Joe Penny
Murray "Boz" Bozinsky -Thom Bray
Mama Jo - Anne Francis (1984)
Lt. Ted Quinlan - Jack Ging (1984-85)
Kirk Dooley - Ken Olandt (1984-85)
Lt. Joanna Parisi - June Chadwick (1985-86)

Tre stagioni per 53 episodi

LA SIGLA


giovedì 17 luglio 2008

À caus' des garçons


Tra il 1987 e il 1988 ebbe un buon successo una canzoncina francese, “À caus’ des garçons”, cantata dall’omonimo duo formato da Laurence Heller e Hélène Berard: fu in effetti il loro unico successo. Altri due singoli successivi, “Faire les voyous” del 1988 e “Pas envie d’expliquer” del 1989, non riuscirono a replicarne i fasti. Nel 2007 “À caus’ des garçons”, sull’ondata del revival Anni ’80 sarà ripresa dalla cantante francese Yelle.





IL TESTO

À CAUS’ DES GARÇONS
(Chamfort/Grillet)

À cause des garçons!-
Tu déconnes on va pas se faire
Encore un plan gros ça comme -
De quel plan tu causes?
Tu oses, c'est toi qu'a commencé… -
J'abandonne T'es vraiment plus bonne
À pas grand'chose, tu déconnes -
Tu vois, lui, me trouve super bonne
À cause des garçons!
On met des bas nylon
On se crêpe le chignon
À cause des garçons!
Et du "qu'en dira-t-on"
On pleure sur tous les tons
À cause des garçons!
On s'allume pour de bon
À cause des garçons!
À cause des garçons! - Carabine,
C'est le mot qui m'vient
Quand je pense à mes copines -
Et moi j'ai ma dose
Sans déc, de tes doses
De Ginette -
J'hallucine
Faut qu'on te vaccine
Tout ça pour un mec de frime -
Tu déprimes, j'te le laisse
Si c'est ton style
À cause des garçons!
On met des bas nylon
On se crêpe le chignon
À cause des garçons!
Et du "qu'en dira-t-on"
On pleure sur tous les tons
À cause des garçons!
J'mens tu mens nous mentons
On glisse comme des savons
À cause des garçons!
On se brouille pour de bon
À cause des…
À cause des…
À cause des garçons!
On met des bas nylon
On se crêpe le chignon
À cause des garçons!
Et du "qu'en dira-t-on"

mercoledì 16 luglio 2008

La beffa di Modigliani


Il 25 luglio 1984, con vasta eco sui mass media, venivano ripescate dal Fosso Reale di Livorno tre sculture, presunte opere di Amedeo Modigliani, delle teste appena abbozzate. Giulio Carlo Argan disse che erano autentiche e prese un colossale abbaglio, così come molti altri luminari della Storia dell’Arte.

Non Federico Zeri che sulla “Stampa” scrisse:

"Vere o false, le tre pietre sono pezzi di anodino livello così scarso che per esse non valgono neppure gli epiteti di giudizio qualificante. Se autentiche esse rappresentano per così dire la preistoria di Modigliani, che fece bene a disfarsene. Ma qui nascono, in folla, le considerazioni che suscita la vicenda. La prima è l'arroganza con cui la critica d'arte contemporanea impone al pubblico tutto ciò che essa considera valido e degno di nota. Il pubblico è considerato dai Vati e dai Druidi della critica come una massa amorfa, incapace di giudicare senza la guida di 'color che sanno', cioè di quella odierna varietà dei chierici di un tempo che sono i critici d'arte. Costoro adoperano un linguaggio oscuro, involuto, profetico, degno della Pizia e della Sibilla Cumana. Beninteso, dietro gli ispirati vaticini dei critici si muovono interessi commerciali: da almeno cento anni tutto il fenomeno dell'arte contemporanea riconosciuta dai critici è un colossale fenomeno di mercificazione e di speculazione, del tutto staccato dai reali interessi figurativi della società e delle masse.
Guai se queste ultime si ribellano: esse debbono restare docili, subire l'arte. In realtà l'arte contemporanea è uno smaccato fenomeno di élite, ad uso e consumo degli intellettuali. Ed è deplorevole che la corrente critica di ispirazione marxista si sia lasciata irretire da questi e non li abbia combattuti come meritano; a meno che l'autentica arte moderna destinata alle masse non vada riconosciuta nel cinema, nei fumetti, nei manifesti pubblicitari.
L'episodio inaudito di Livorno sollecita un'altra considerazione, ed è la facilità con cui si riesce a falsificare l'arte moderna. Che una o più delle teste ripescate abbiano potuto suscitare un tale clamore in quanto sospettate false, tale ipotesi, presa sul serio è di per sé una prova della vacuità di quei prodotti. Il filo tra vero e falso viene a fondersi in un unico calderone in cui, come in talune zuppe di verdura, tutto è buono, tutto fa brodo”.

La beffa dura fino al 4 settembre, quando i tre ragazzi livornesi autori delle “Teste” annunciano di avere le prove della loro falsificazione: schegge di pietra combacianti e fotografie scattate durante la lavorazione. Ma i critici d’arte, in testa Dario Durbé, soprintntende della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, non ci stanno ad essere sbugiardati.

Durbé dichiara: “Su questa storia c'è ben poco da ridere. Tutto odora squallidamente di marcio: io parlerei piuttosto di longa manus di chi ha interesse ad operare ai danni dell'arte e dell'amministrazione. Perché non parlare di mafia invece?”

Il leader dei ragazzi, lo studente Michele Genovese, “bocconiano”, continua a confermare:

"Confermo che la testa Modì 2 è stata realizzata nei giorni precedenti il ritrovamento. L'abbiamo fatta in pochi giorni di lavoro, dedicandole una o due ore al giorno. La pietra è stata lavorata con attrezzi che chiunque può avere in casa (scalpello da muratore a punta grossa, cacciavite, trapano per smerigliare) nel mio giardino. La statua è stata gettata nel fosso fra il 23 e il 24 luglio mentre una persona forse ci ha visti dal piano alto di un edificio dall'altra parte del fosso (noi l'abbiamo buttata dalla parte del mercato del pesce). Eravamo sicuri che sarebbe stata subito riconosciuta come un falso, anche perché nessuno di noi ha mai compiuto o compie studi artistici né ha dimostrato di avere doti artistiche, almeno fino ad ora".

Così il 10 settembre i tre ragazzi, davanti alle telecamere della RAI, con trapano e scalpelli scolpiscono un’altra testa, identica a quelle ritrovate.

martedì 15 luglio 2008

Lunedì Film


Il lunedì sera negli Anni ‘80 Rai Uno trasmetteva immancabilmente un film: generalmente un grande successo, italiano o americano.
La sigla che introduceva il film mischiava elaborazioni grafiche anonime degli stemmi delle principali case cinematografiche sulla musica strumentale “Lunedì Film”, eseguita dagli Stadio.


lunedì 14 luglio 2008

Frogger


Nel 1981 uscì un gioco arcade di Konami: Frogger. L’obiettivo del videogame è di far attraversare a una rana prima un’autostrada a cinque corsie dove scorre il traffico di automobili e camion e poi un fiume sul quale passano tronchi, tartarughe che nuotano in senso inverso e coccodrilli per raggiungere infine la tana. Sembra facile, ma non lo è assolutamente: c’è anche l’insidia del tempo, occorre scortare la rana sana e salva e farlo anche in fretta!

domenica 13 luglio 2008

RMC 80


Tra i dodici canali di cui dispone Radio Monte Carlo sul web, oltre naturalmente alla radio trasmessa su frequenza nazionale, una è particolarmente interessante per questo blog: RMC 80.

Come dice il suo nome, questa webradio trasmette costantemente musica degli Anni ‘80, indicando anche il titolo della canzone che si sta ascoltando e l’interprete. È possibile anche scaricare il brano a pagamento dalla fornita discoteca di iTunes.

RMC dà queste informazioni riguardo al suo canale della nostalgia 80:

“Cosa resterà di questi anni Ottanta…”. Dal brano profetico di Raf a una grande webradio dedicata a tutti i successi indimenticabili che hanno scandito i ruggenti anni Ottanta. Madonna, Michael Jackson, Duran Duran, Pink Floyd, Bruce Springsteen, Depeche Mode, Eurythmics, Culture Club, Prince, Whitney Houston, David Bowie, Simply Red, Franco Battiato, Vasco Rossi, Irene Cara, Sade, Wham!: ascolta RMC 80, la “frequenza on-line” che trasmette le hit italiane e internazionali che hanno fatto epoca. Hit rock, new wave, dance, soul, e naturalmente pop, emblema del decennio più significativo e prolifico della storia del music-business.

Un momento storico da riscoprire attraverso la musica e i suoi protagonisti, ma anche con l’almanacco in pillole che, giorno dopo giorno, ripercorre tutte le tappe fondamentali degli anni Ottanta. Dal regno della canzone al grande schermo, dalla rivoluzione tecnologica ai fatti di cronaca, costume e società che hanno cambiato per sempre il destino del mondo.

Rivivi le emozioni di quegli anni indimenticabili, clicca RMC 80!



Per ascoltarla basta cliccare il link sottostante e, una volta aperto il sito, premere sul pulsante “Ascolta la radio”.

sabato 12 luglio 2008

Duran Duran in concerto

I Duran Duran portano in Italia il loro "Red Carpet MassacreTour".

Ecco le date:

15 luglio MANTOVA - Palazzo Te
16 luglio ROMA - Roma Rock Festival
18 luglio RAVENNA - Pala De André
19 luglio MILANO - Idroscalo
20 luglio JESOLO - Spiaggia del Faro
22 luglio NAPOLI - Arena Flegrea
23 luglio REGGIO CALABRIA - Piazza Indipendenza (Concerto gratuito!!!)


Prevendita: TicketOne per tutte le date eccetto Ravenna (VivaTicket). Per Roma anche GreenTicket

I DURAN DURAN LIVE NEL 1984: "GIRLS ON FILM"

venerdì 11 luglio 2008

Campioni del mondo!


L'11 LUGLIO 1982
La notte più bella di sempre

Sarà stata forse la gioventù o quell’estate calda che fioriva di magliette rigate ed espadrilles. Sarà stato l’amore che volava nell’aria con ali di farfalla e mi faceva camminare in cielo.
Quella sera per sempre resterà nello scrigno prezioso dei ricordi: l’ansia, le strade deserte, milioni di persone davanti alla tivù. E lo sconforto al rigore fallito, il timore di un segno del destino cresciuto nel corso dell’intervallo. Poi la gioia del gol di Paolo Rossi, l’urlo di Tardelli nella sera, Altobelli che infilava Schumacher e Pertini che diceva “Non ci prendono più”, le bandiere allo stadio Bernabeu, mille luci la sera di Madrid.
L’arbitro Coelho col pallone in mano ed il triplice “Campioni del mondo” di Martellini con voce strozzata, la Coppa del Mondo data dal re a Dino Zoff e mostrata all’Italia, al mondo intero con grande fierezza.
Le strade si riempirono di gente, di auto e moto, di gioia e tricolori: io sventolavo davanti al cancello la mia bandiera ed i miei diciotto anni mentre alla televisione c’era “Discoring” e Giuni Russo cantava alla notte più bella di sempre “Un’estate al mare“.








LA CRONACA DELL'ANSA


Mundial - Italia campione del mondo
(dall'inviato dell'Ansa Fabio Masotto)Madrid, 11 luglio

È stupendo. Si stenta a crederlo. L'Italia è campione del mondo. Lo è per la terza volta. Nessuno ha fatto meglio. Dopo 44 anni, dopo nove tornei anche amari, torna in possesso del più prestigioso trofeo dello sport più popolare e bello del mondo. ha vinto il mondiale più grande della storia, il primo a larga partecipazione. Lo ha vinto da assoluta protagonista. Il batticuore non cessa. I palpiti intensi sono durati poco più di un'ora fino al 69', quando Tardelli ha messo al sicuro la leggendaria vittoria con il secondo magnifico gol, seguito di dodici minuti al primo siglato da Rossi, il Manolete di España '82, la stella del Mundial, capocannoniere della manifestazione iridata con sei reti. Poi è venuto il terzo gol, a nove minuti dal termine, segnato da Altobelli, ed il trionfo è diventato apoteosi. Adesso il mondo del pallone sta lì, sotto i piedi degli azzurri saliti sul trono più alto. Lì sul campo i giocatori italiani si abbracciano, si passano di mano in mano la preziosa coppa d'oro, se la stringono con giusto orgoglio, la levano al cielo offrendola simbolicamente al pubblico mentre eseguono festosi il tradizionale giro di campo del trionfo.
Cinquantamila spettatori italiani sugli spalti sventolano vessilli, suonano trombe, intonano cori. In tribuna il presidente della Repubblica Pertini è visibilmente emozionato. È festa immensa: un brivido, un sogno realizzato. I campioni d'Europa della Germania sono stati travolti per 3 a 1, punteggio anche equo nonostante l'Italia abbia sbagliato un calcio di rigore dopo neppure mezz'ora di gioco con Cabrini, un errore che aveva momentaneamente gettato lo sconforto tra i sostenitori italiani. Il risultato, comunque, rispecchia l'andamento della partita e i valori espressi dalle squadre. primo tempo a favore dei tedeschi, ripresa di netta marca azzurra. E l'Italia ha vinto con la solita arma tattica del contropiede unita a quella ancora più efficace della volontà e del cuore. Si sono battuti tutti da leoni, come ormai avevano abituato il mondo nella seconda parte della rassegna iridata. Il contropiede ha pagato ancora e alla fine ha umiliato anche i tedeschi, campioni del vecchio continente. Gli azzurri hanno lavorato gli avversari ai fianchi nel primo tempo lasciando che essi sfogassero energie che avevano sorprendentemente ritrovato dopo l'estenuante semifinale con la Francia. Li hanno controllati davanti alla porta di Zoff per poi uscire alla distanza e colpirli, impietosamente.
Un gol di ''Pablito'', azzurra stella del Mundial, un altro di Tardelli ed infine uno di Altobelli: la Germania è finita k.o., è stata messa kaputt. Ad essa, comunque, va l'onore delle armi per essersi battuta con vigore, grinta, per essere riuscita nel finale a cogliere il meritato gol della bandiera con Breitner, il suo più irriducibile giocatore. È stato il trionfo degli azzurri, maanche quello di Bearzot che ha saputo credere nella squadra e le ha dato i giusti equilibri e che ha anche rischiato quando era necessario. Ha rischiato grosso anche stasera schierando, in assenza dell'infortunato Antognoni il giovane Bergomi, al quale ha affidato nientemeno che Rummenigge. Con un terzino-stopper in più in squadra, Bearzot ha così accentuato l'assetto difensivo della formazione. Qualche difficoltà si è incontrata nel primo tempo a centrocampo, dove Tardelli e Oriali non sono riusciti ad esprimersi in fase di spinta come sperato, lasciando così un po' troppo isolate le punte Rossi e Altobelli (quest'ultimo subentrato a Graziani, infortunatosi dopo soli sette minuti). Ma proprio facendo diga sulla tre quarti, la squadra ha potuto frenare l'impeto dei tedeschi per poi imporre una maggiore freschezza e gli abituali schemi di controffensiva.

Il tema della finale si è disegnato fin dai primi minuti, si può dire fin dall'annuncio delle formazioni, quando si è appreso che l'Italia avrebbe giocato 'bloccata indietro' . Questi gli accoppiamenti che hanno imposto gli azzurri: Bergomi - Rummenigge, Cabrini - Kaltz, Collovati - Fischer, Gentile - Littbarski, Oriali - Dremmler, Tardelli - Breitner, Conti - Briegel, Rossi - K. Forster, Graziani (Altobelli) - B. Forster. È accaduto così che il ruolo di propulsore della squadra sia toccato a Cabrini che avendo da controllare un terzino fluidificante finché si vuole ma sempre un difensore (Kaltz), si è trovato spesso senza avversari nella zona sinistra del campo. per tutto il primo tempo però l' azzurro non ha insistito la spinta riservandosi di farlo, con tutta la squadra, proprio nella ripresa quando è esploso il contropiede azzurro. I duelli più avvincenti della finale sono stati quelli tra Bergomi e Rummenigge e tra Collovati e Fischer prima e Hrubesch dopo. I due azzurri sono stati autentici giganti in retroguardia, settore al solito sorretto da un attentissimo e tempista Scirea. Il giovane Bergomi , opposto all' asso biondo tedesco è stato a dir poco impeccabile riuscendo anche ad anticiparlo e comunque non dandogli mai spazio per il tiro. Ma che dire di tutti gli altri? Di Conti, ad esempio, che è stato instancabile nel lavoro di raccordo fra centrocampo e punte, che ha trovato anche modo di esibirsi nei suoi numeri preferiti in dribbling ma che è stato anche essenziale in attacco tanto che suo è stato l'assist del terzo gol azzurro di Altobelli. Oriali è stato maltrattato dai centrocampisti avversari ma non si è mai sottratto dalla zona calda del centrocampo e con coraggio e abnegazione ha svolto il ruolo richiesto. Tardelli è stato il solito condottiero a centrocampo, l' anima della squadra. Sempre in movimento, sempre pronto a interpretare le sfumature della partita. Ma la stella è stato ancora una volta Paolo Rossi che ha avuto il grande merito di sbloccare il risultato al 57' sfruttando un traversone a seguire di Gentile messo in moto da una punizione a sorpresa di Tardelli.
Con il consueto grande movimento ha corredato la sua prestazione di eccellenza. Anche Altobelli si è inserito nello spirito della squadra lottando su ogni pallone, cercando perfino di fare pressing in assenza di Graziani ed anche per lui è venuta la soddisfazione del gol.


La Germania è sembrata quasi impreparata di fronte alla determinazione dell'Italia. Se l'attendeva vigorosa ma non pensava certo di trovarla così ricca di inventiva e di schemi alternativi. Hanno tentato di ancorarsi sulla fredda padronanza dei propri mezzi, sulla calma, sulla imperturbabilità ma contro la frizzante Italia di questa sera c' era poco da fare. Breitner, il Tardelli tedesco, si è dannato l' anima per cercare spazi in fase risolutiva ma contro il muro azzurro si è sempre infranto l'attacco tedesco. Derwall, sul 2 - 0 per l' Italia, ha tentato anche di rafforzare la prima linea inserendo il gigantesco Hrubesc al posto del centrocampista Dremmler ma anche il biondo ariete tedesco è dovuto capitolare. L'Italia è dunque campione del mondo con pieno diritto. Dopo un incerto avvio nella prima fase, la squadra di Bearzot si è nettamente imposta nel girone di Barcellona piegando Argentina e Brasile con due vittorie molto sofferte e tenacemente volute, quindi sullo slancio ha scavalcato la semifinale con la Polonia con perentoria autorità ed ha vinto con esaltante merito la finalissima. La Germania, favorita prima della rassegna, è caduta proprio nella sfida decisiva. agli azzurri, oltre al titolo, vanno le simpatie e la gratitudine degli appassionati di calcio di tutto il mondo per le emozioni che hanno saputo offrire nel Mundial. Adesso è perfino un peccato che sia finito: da questa Italia , se fosse continuato, sarebbero certamente venute altre imprese leggendarie.



LA TELECRONACA DI NANDO MARTELLINI


giovedì 10 luglio 2008

1983: Top 10 LP

1 Thriller - Michael Jackson

Wanna be startin' somethin' - Baby be mine - The girl is mine - Thriller - Beat it - Billie Jean - Human nature - PYT (Pretty Young Thing) - The lady in my life

2 L'arca di Noè - Franco Battiato

Radio Varsavia - Clamori - L’esodo - Scalo a Grado - La torre - New Frontiers - Voglio vederti danzare




3 1983 - Lucio Dalla

1983 - Pecorella - L’altra parte del mondo - Camion - Noi come voi - Stronzo - Solo

4 Flashdance - Colonna sonora originale

Irene Cara: Flashdance (What a feeling) - Shandi: He's a dream - Helen St. John: Love theme from Flashdance - Karen Kamon: Manhunt - Joe Esposito: Lady lady lady - Laura Branigan: Imagination - Donna Summer: Romeo - Cycle V: Seduce me tonight - Kim Carnes: I'll be here where the heart is - Michael Sembello: Maniac




5 Bollicine - Vasco Rossi

Bollicine - Una canzone per te - Portatemi Dio - Vita spericolata - Deviazioni - Giocala - Ultimo domicilio conosciuto - Mi piaci perché

6 Synchronicity - Police

Synchronicity I - Walking in your footsteps - Oh my God - Mother - Miss Gradenko - Synchronicity II - Every breath you take - King of pain - Wrapped around your finger - Tea in the Sahara

7 John Lennon Collection - John Lennon

Give peace a chance - Instant Karma - Power to the people - Whatever gets you thru the night - No 9 dream - Mind games - Love - Happy Xmas - Imagine - Jealous guy - Stand by me - Starting over (Just like) - Woman - I'm losing you - Beautiful boy - Watching the wheels - Dear Yoko

8 Tutto Sanremo '83 - Artisti vari

Tiziana Rivale: Sarà quel che sarà - Barbara Boncompagni: Notte e giorno - Toto Cutugno: L’italiano - Matia Bazar: Vacanze romane - Vasco Rossi: Vita spericolata - Marco Ferradini: Una catastrofe bionda - Dori Ghezzi: Margherita non lo sa - Viola Valentino: Arriva arriva - Gianni Nazzaro: Mi sono innamorato di mia moglie - Stefano Sani: Complimenti - Sandro Giacobbe: Primavera - Flavia Fortunato: Casco blu - Passengers: Movie star - Domenico Modugno: Io vivo qui - Christian: Abbracciami amore mio - Bertin Osborne: Eterna malattia - Amii Stewart: Working late tonight - Richard Sanderson: Stiamo insieme - Marco Armani: È la vita - Commodores: Reach highs - Pupo: Cieli azzurri - Raffaella Carrà: Ahi - Donatella Milani: Volevo dirti - Gianni Morandi: La mia nemica amatissima - Fiordaliso: Oramai - Riccardo Azzurri Amare te - Giorgia Fiorio: Avrò - Zucchero: Nuvola - Pippo Franco: Chichichi cococo - Saxon: Nightmare



9 Crises - Mike Oldfield

Crises - Moonlight shadow - In high places - Foreign affair - Taurus 3 - Shadow on the wall

10 Mixage - Artisti vari

Gazebo: I like Chopin - Righeira: Vamos a la playa - Twins: Not the loving kind - J.D. Jaber: Don't stop lovin' - Cheaps: Moliendo cafè - Fellini: Dolce vita - F.lli La Bionda: One for you one for me - Nips: Sunshine reggae - Pink Project: B Project - One two three: Runaway - Life Love and Liberty: Young boy - Thompson Twins: Love on your side - Michael Heart: Some girls - K.I.D.: Lonely lady - Morris Albert: Feelings

mercoledì 9 luglio 2008

1983: Top 10 singoli

Questi i dieci singoli più venduti in Italia nel 1983:

1. Flashdance - What a feeling - Irene Cara [#1, 1983/84]



2. I like Chopin - Gazebo [#2]



3. Vamos a la playa - Michael & Johnson Righeira [#1]
4. Vacanze romane - Matia Bazar [#1]
5. Say say say - Paul McCartney & Michael Jackson [#1, 1983/84]
6. Moonlight shadow - Mike Oldfield [#1, 1983/84]



7. Juliet - Robin Gibb [#1]
8. Billie Jean - Michael Jackson [#1]
9. Carletto - Corrado [#1, 1982/83]
10. Every breath you take - The Police [#3, 1983/84]


Tra parentesi la posizione più alta raggiunta in classifica e gli anni di permanenza



Questa invece la classifica dei singoli italiani:

1. Vamos a la playa - Michael & Johnson Righeira [#1]
2. Vacanze romane- Matia Bazar [#1]



3. Carletto - Corrado [#1, 1982/83]
4. Rocking rolling - Scialpi [#2]
5. Amico è (Inno dell'amicizia) - Dario Baldan Bembo, Caterina Caselli e… [#2]
6. Chi chi chi co co co - Pippo Franco [#2]
7. L'Italiano - Toto Cutugno [#2]
8. Amore disperato - Nada [#4]
9. A me mi torna in mente una canzone - Gigi Sabani [#3, 1983/84]
10. Vita spericolata - Vasco Rossi [#6]

martedì 8 luglio 2008

Italia-Polonia, 1982


L’8 luglio 1982, alle 17.15 l’Italia contendeva alla Polonia la finale del Mondiale di Spagna. Si giocava nell’altro stadio di Barcellona, il “Nou Camp”, dopo i miracoli al “Sarrià” contro Argentina e Brasile.

La Polonia, già incontrata il 14 giugno nella prima partita del girone di qualificazione – finì 0-0, con una traversa di Tardelli -, era priva della sua stella Boniek, squalificato per somma di ammonizioni. All’Italia per lo stesso motivo mancava Gentile, sostituito dal giovane Bergomi.

Al 22’ Paolo Rossi riusciva a mettere in rete una punizione di Antognoni. Pochi minuti più tardi però il regista della Fiorentina usciva per infortunio, lo rilevava Marini.
Era un’Italia più risoluta di quella della prima partita con i polacchi, e conscia dei propri mezzi. Controllava, faceva il gioco e si rendeva pericolosa. Al 73’ Conti mise in area un cross e Rossi lo appoggiò in rete inginocchiandosi. Nel dopopartita dirà: “Su quel pallone c’era scritto «Devi solo spingermi dentro»”.


L'1-0 di Paolo Rossi



Le autorità sportive e politiche saltarono sul carro del vincitore dopo mesi di insulti a Bearzot. Il presidente della Federcalcio, Federico Sordillo, disse: ''Ho incontrato Tardelli negli spogliatoi e mi ha assicurato che sarebbe sceso in campo in ogni caso, perché non poteva mancare ad un simile appuntamento. La forza della squadra sta proprio in questa grande determinazione, nell'abnegazione di tutti . L'Italia continua a giocare con grande intelligenza e merita pienamente questi risultati. Questa vittoria è dedicata a tutti i tifosi italiani''.

Franco Carraro, presidente dl CONI, si espresse così: 'È un grande successo per tutto lo sport italiano, una gioia per tutti e coincide con il quarto anno dell'elezione di Sandro Pertini a presidente della repubblica. Credo che questo sarà il messaggio augurale che il capo dello stato gradirà di più. La finalissima di domenica, sarà elettrizzante , la partita sarà sicuramente spettacolare''.

Matarrese, presidente di Lega, affermò: ''La Lega Calcio è orgogliosa di avere dato all'Italia una squadra gioiello che la Federazione ha gestito con grande intelligenza. Queste imprese sportive costituiscono un veicolo promozionale molto importante''.

Il campione brasiliano Pelè invece disse di non essersi entusiasmato, ma i tifosi italiani marciavano su Madrid, il Brasile era già a casa...



lunedì 7 luglio 2008

Le Converse All Star


Tra il 1985 e il 1988 un accessorio era d’obbligo: le Converse All Star ai piedi. La moda giunse dall’America e spopolò, andando a mischiarsi con le Timberland dei paninari. Le aveva Rocky nei suoi allenamenti, le avevano le rockstar, le aveva Marty McFly versione anni '50 in “Ritorno al futuro”.

Il modello ideato nel 1923 da Chuck Tylors, giocatore di pallacanestro, si diffuse in tutti i suoi colori e veniva indossato con maggior gusto quando diventava logoro.

Sono ancora in auge, portate anche senza lacci, secondo una moda importata anch’essa dall’America: là è espressione di solidarietà per i membri delle gang rinchiusi in carcere e quindi privati delle stringhe. Da Conbipel, oltre a un modello "canvas vintage" di scarpe simili a delle Converse All Star molto consumate, ho visto un tipo di ciabatte infradito che ripropongono il disegno delle Converse!


domenica 6 luglio 2008

Bruce Springsteen


Negli Anni '80 Bruce Springsteen ottiene una fama mondiale, confermando il successo di "Born to run" del 1975. Il disco che lo lancia nell'orbita delle stelle di prima grandezza del rock internazionale è "Born in the U.S.A." , uscito nel 1985. Nel 1982 aveva inciso "Nebraska" un album interlocutorio, completamente acustico, senza l'ausilio della E-Street Band. Un lavoro comunque apprezzabile, con venature folk e testi poetici.

"Born in the U.S.A.", dalla indovinata copertina con i jeans logori, la T-shirt bianca e il cappellino da baseball nella tasca posteriore sullo sfondo delle strisce bianche e rosse della bandiera, presenta una galleria di personaggi springsteeniani: operai, lavoratori sull'autostrada; e ha temi sociali, dalla guerra - ancora quella del Vietnam, finita da dieci anni - alla ricerca di lavoro, oltre all'amore di "I'm on fire e "I'm goin' down".
Per il brano trainante, "Dancin' in the dark" Springsteen non bada a spese: assolda Brian De Palma per i video e usa come protagonista una ragazza presa dal pubblico per ballare sul palco durante un concerto. La ventenne, Courtney Cox, diverrà un'attrice famosa interpretando il ruolo di Monica Geller nelle dieci stagioni del telefilm "Friends".


Due anni dopo il "Boss" pubblica "Tunnel of love", influenzato dal divorzio tra Springsteen e la prima moglie Julianne Phillips: I temi sono quelli delle difficoltà nella vita quotidiana e nei rapporti di coppia. Le sonorità sono meno marcatamente rock, vi risuona anche l'elettronica ampiamente diffusa negli Anni '80. Dopo "Born in the U.S.A." era naturale che giungesse un album di spessore minore: anche il pubblico lo apprezzò meno. Sin dalla copertina smentisce il disco precedente: Springsteen, con completo scuro, camicia bianca e cravattino texano, sta appoggiato con le mani in tasca a una Cadillac bianca davanti a una brulla prateria. Pezzi come "Spare parts", "Valentine Day" e "Brilliant disguise" hanno però un notevole appeal.





BRUCE SPRINGSTEEN IN CONCERTO A PARIGI:
"BORN IN THE U.S.A.", 1985


sabato 5 luglio 2008

Italia-Brasile, 1982

Il 5 luglio 1982 era un lunedì caldo, tipicamente estivo. Alle 17.15 l'Italia intera si fermò per guardare alla televisione Italia-Brasile. Era una partita secca: noi o loro per la semifinale. L'altra squadra del girone a tre, l'Argentina aveva perso 2-1 con noi e 3-1 con i brasiliani. Quel gol segnato in più dava ai verdeoro un immenso vantaggio: loro potevano pareggiare, noi dovevamo vincere. Gli spalti dello stadio dell'Español, il "Sarrià" di Barcellona, erano uno spettacolo: tinti di giallo e verde da un lato e di tricolori dall'altro, con una marea di striscioni. Serviva un miracolo, perché la nostra squadra fino a quel momento non era stata eccezionale, anzi, solo con l'Argentina aveva dato un segnale di risveglio. Il Brasile invece era stato uno schiacciasassi: 2-1 all'Unione Sovietica, 4-1 alla Scozia, 4-0 alla Nuova Zelanda e, appunto, 3-1 all'Argentina. Tredici gol segnati e tre subiti. L'Italia aveva segnato solo quattro gol e ne aveva subiti tre. Però era carica: aveva litigato con i giornalisti e ordinato il silenzio stampa: due giorni prima Bearzot e Gentile erano quasi arrivati alle mani con il giornalista Cascioli. 

La partita iniziò bene: al 5' Paolo Rossi rapinò un gol segnando all'incerto Valdir Perez. La nazionale dovette però subire l'offensiva dei brasiliani, che vedevano lesa la loro maestà, e ristabilirono il pareggio, che significava anche la qualificazione, con Socrates al 12'. I verdeoro cercarono allora di sfondare, volevano a tutti i costi vincere, schiacciarci. La loro tattica era però folle e controproducente: attaccandoci, si scoprivano al nostro contropiede. Al 27' Rossi, che aveva segnato il suo primo gol alla quinta partita del Mundial, approfittò di un retropassaggio errato a Valdir Perez e insaccò il 2-1. I tifosi italiani esplosero di gioia.

I brasiliani erano sotto choc: i calciatori riuscirono a riemergere dalla crisi solo a metà del secondo tempo e al 27' Falcao, che giocava nella Roma, pareggiò. Sembrava finita, per l'Italia. La delusione di aver avvicinato l'impresa si impadronì di chi era davanti allo schermo e sugli spalti del "Sarrià". Ma pochi minuti più tardi, alla mezzora del secondo tempo, Paolo Rossi, ancora lui, girò comodamente in rete di testa da pochi passi e segnò il 3-2. Il suo sorriso valeva la semifinale. Ma c'era ancora un quarto d'ora. Venne annullato un gol irregolare di Socrates. All'88' Antognoni mise dentro il gol del 4-2, ma l'arbitro israeliano Klein annullò per un fuorigioco che alla moviola risultò inesistente. Due minuti dopo Zoff si superò, salvando sulla linea un pallone che tutti avevamo visto dentro. 

La partita finì subito dopo: ce l'avevamo fatta, sentivamo dentro di noi che il Mundial era nostro, che nulla avrebbe potuto fermarci. Non la Polonia, nostra prossima avversaria, che aveva perso la sua stella Zbigniew Boniek per squalifica. Non l'avversaria che avremmo trovato in finale, la Francia di Platini o la Germania di Rummenigge. Fermato il Brasile, eravamo noi i più forti, i più sicuri dei nostri mezzi. La squadra che stentava con Perù e Camerun era ormai uno sbiadito ricordo. Quella che aveva battuto il Brasile aveva mostrato grinta e carattere, ma anche fantasia e classe: Gentile, che già aveva marcato Maradona, aveva bloccato Zico con le buone e le cattive, portandogli via anche un pezzo di maglia. Conti aveva crossato con tecnica e genialità. Tardelli e Oriali avevano ritrovato polmoni e forza. Paolo Rossi si era finalmente sbloccato...

I tecnici di tutto il mondo, impressionati da quell'Italia, cominciarono a indicarla come favorita, 30.000 tifosi italiani si riversarono a Barcellona, pronti a marciare su Madrid.




LA CRONACA DELL'ANSA

Mundial - Italia - Brasile

Dall'inviato dell' ansa Giorgio Svalduz- Barcellona, 5 luglio Grande festa del calcio a Barcellona con il minuscolo Sarrià stipato in ogni ordine di posti. I tamburi dei tifosi brasiliani si misurano con le trombe di quelli Italiani Continuando un confronto musicale che ha tenuto sveglia Barcellona questa notte con interminabili cortei lungo le ''ramblas''. La marcia di avvicinamento allo stadio dell'Español comincia alle 11, ma non ci sono incidenti. La polizia chiude al traffico l'intero quartiere attorno al campo mentre i bagarini fanno affari d' oro. Le formazioni sono quelle previste: Santana recupera Zico, Bearzot dà fiducia ad Oriali. L'Italia vince il campo e si schiera con il sole in faccia. Gli azzurri si spingono subito in avanti senza timori reverenziali e al 4' Cabrini lancia Tardelli che ''pesca''Rossi al centro dell' area, ma lo juventino ''cicca'' il pallone. Nell' azione successiva gli italiani passano al 5': Conti a Cabrini che crossa da sinistra per Rossi il quale di testa insacca sorprendendo la difesa brasiliana. una punizione di Eder al 7' si infrange sulla barriera, mentre all' 8' tira alto Graziani dopo un' azione Conti - Rossi. All'11' i sudamericani sfruttano un rimpallo su Collovati, ma Serginho, solo di fronte a Zoff, manda incredibilmente fuori.

Il pareggio è solo rimandato: al 12' Socrates scambia con Zico e si presenta solo in area sulla destra. Il suo rasoterra prende in controtempo Zoff. Al 14' viene ammonito Gentile per un fallo su Zico. Per la difesa azzurra è una gara terribile: diretti magistralmente da Socrates i brasiliani con tre passaggi smarcano sistematicamente un uomo in area. Per un fallo di Falcao su Tardelli c' è una punizione: il tiro di Antognoni è ribattuto. Al 25' c'è il raddoppio italiano: sulla rimessa di Waldir Perez, Luisinho si fa rubare il pallone da Rossi che avanza in area e ''fulmina'' il portiere sudamericano. C'è un fallo di Gentile su Zico, ma contemporaneamente Collovati finisce a terra dolorante in area. Lo stopper cerca di riprendere il gioco ma non ce la fa. Bearzot temporeggia e al 32' Socrates di testa impegna Zoff. Al 33' Bergomi prende il posto di Collovati. Va alta al 38' una punizione di Junior. Brivido tra i tifosi italiani per una respinta sbilenca di Zoff su angolo di Eder al 40'. Al 43' Graziani lanciato da Antognoni viene anticipato al momento di concludere e al 44' una punizione bomba di Eder colpisce in volto Tardelli. Su una mischia susseguente a un calcio d'angolo Oriali libera e Klein fischia la fine del primo tempo.

La ripresa comincia senza altre sostituzioni e i brasiliani si avvicinano al gol al 47': Junior libera Falcao sulla destra, ma il suo tiro si perdefuori. Al 50' contropiede di Conti che scambia con Rossi e si libera, ma da favorevole posizione tira fuori. Al 52' Antognoni serve Rossi che viene spinto in area da Luisinho, ma Klein fa proseguire. Va alta al 54' una punizione di Zico per fallo di Bergomi. Il portiere juventino para al 55' un forte tiro di Leandro da 40 metri, ma poi Zoff deve uscire ai limiti dell'area al 56' per respingere l'incursione di Cerezo liberato da Zico. il portiere azzurro esce bene su Serginho al 58' mentre c'è una nuova occasione per Rossi al 59', liberato da Graziani. Ma lo juventino manda fuori da favorevole posizione. Al 60' il portiere azzurro para a terra un'altra punizione di Eder. Il Brasile continua a premere e pareggia al 68': Junior libera sulla destra Falcao, che avanza e batte Zoff di sinistro. Santana fa entrare Paulo Isidoro al posto di Serginho. Un tiro di Zico al 71' va alto. Zoff para in due tempi un cross di Cerezo al 74'. Gli azzurri passano di nuovo in vantaggio sugli sviluppi di un corner di Conti: Tardelli lancia a seguire per Rossi che corregge di destro in rete siglando la sua tripletta al 75'. Contemporaneamente rimane a terra a centrocampo Tardelli, dolorante al piede sinistro. Lo sostituisce Marini al 77'. Al 78' per un fallo su Eder viene ammonito Oriali. Va fuori una punizione di Eder al 79' per un fallo di Marini sulla stessa ala sinistra. All' 80' un gol di Socrates viene annullato per evidente fuorigioco dello stesso capitano brasiliano. su una punizione di Antognoni per fallo su Conti, Rossi di testa manda fuori. Un colpo di testa di Antognoni all' 85' viene parato da Waldir Peres. Gli azzurri cercano di alleggerire la pressione brasiliana con contrattacchi ragionati. all' 88' un gol di Antognoni sugli sviluppi di un'azione corale viene annullato, all' 89' un colpo di testa di Zico viene parato da Zoff nei pressi della linea e i brasiliani protestano. Al 91' Klein fischia la sospirata fine dell'incontro e sugli spalti i tifosi italiani scandiscono con lunghi applausi questo straordinario successo che permette agli azzurri di entrare nelle semifinali dove incontreranno nuovamente i polacchi.


venerdì 4 luglio 2008

T-Shirts con gli Anni '80


Un sito che vende T-shirt per fanatici degli Anni '80:

http://www.80stees.com/

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L'uniforme di Venkman in "Ghostbusters" :

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La maglietta con l'allenatore di "Rocky"

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Il Generale Lee di "Hazzard"


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Rico e Sonny in "Miami Vice"


e molte altre...

giovedì 3 luglio 2008

Mundial Da Da Da

Dopo la straordinaria e inaspettata vittoria dell'Italia ai Mondiali di calcio spagnoli, nell'estate del 1982 tre ragazzi italiani pensarono bene di incidere la cover di uno dei pezzi più ascoltati del momento, "Da Da Da" del gruppo tedesco Trio.
In un italo-spagnolo maccheronico Paolo Paltrinieri, Lorenzo Canovi e Romeo Corpetti, battezzatisi per l'occasione "I Masters", esaltano il trionfo azzurro in "Mundial Da Da Da", nominando tutti i giocatori Campioni del Mondo:


"'El chiquito Dino Zoff
Muy Gentil el difensor
Bello Antonio l'amador
Collovati el cabezon
Scireito el matador

Son tutti figli di Bearzot, aha.
Son tutti figli di Bearzot
Da Da Da
Da Da Da
Canta mi canta ti
Da Da Da
La cancion del campeon
Da Da Da
Canta mi canta ti
Da Da Da
Con todo el corazon
Da Da Da
Da Da Da
Conti e Causio brasileiros
Tardellito el bandolero
Antognoni el director
Cicciobello el tirador
con Pablito el goleador

Son tutti figli di Bearzot, aha.
Son tutti figli di Bearzot
Da Da Da
Da Da Da
Canta mi canta ti
Da Da Da
La cancion del campeon
Da Da Da
Canta mi canta ti
Da Da Da
Con todo el corazon
Da Da Da
Da Da Da


I Masters

mercoledì 2 luglio 2008

1982: Top 10 LP

1 La voce del padrone - Franco Battiato

Summer on a Solitary Beach - Bandiera bianca - Gli uccelli - Cuccurucucu - Segnali di vita - Centro di gravità permanente - Sentimiento nuevo



2 Cocciante - Riccardo Cocciante

Celeste nostalgia - Uniti no divisi no - Un nuovo amico - Un buco nel cuore - È passata una nuvola - Amore amicizia - Parole sante zia Lucia - In bicicletta

3 Eye in the sky - Alan Parsons Project

Sirius - Eye in the sky - Children of the moon - Gemini - Silence and I - Total running time - You're gonna get your fingers burned - Psychobabble - Mammagamma - Step by step - Old and wise

4 Teresa De Sio - Teresa De Sio

Voglia 'e turna' - Aumm aumm - Pianoforte e voce - Marzo - Piccere' - Ma nun ce pensa' - Faccia d'angelo - La Macumba - Tarantà - Occhi

5 Momenti - Julio Iglesias

Sono un vagabondo - La donna che voglio - Bella bella - Momenti - Amor amor amor - Nathalie - Se l'amore se ne va - Venezia a settembre - Avanti tutta - Arrangiati amore

6 Love over gold - Dire Straits

Telegraph road - Private investigations - Industrial disease - Love over gold - It never rains



7 Il tempo delle mele - Colonna sonora

Reality - It was love - Formalities - Gotta get a move on - Swingin' around - Gotta get a move on - Formalities gotta get a move on - Murky turkey - Go on for ever



8 30 X 60 - Artisti vari

Mina: Nessuno - Celentano: Stai lontana da me - Caselli: Perdono - Bongusto: Una rotonda sul mare - Cinquetti: Non ho l'età - Camaleonti: L'ora dell'amore - Del Turco: Figlio unico - Ranieri: Rose rosse - Tessuto: Lisa dagli occhi blu - Mina: Il cielo in una stanza - Celentano: Pregherò - Camaleonti: Applausi - Caselli: Il carnevale - Marcella: Montagne verdi - Carosone: Caravan petrol - Caselli: Nessuno mi può giudicare - Celentano: Grazie prego scusi - Leali: A chi - Dorelli: L'immensità - Cinquetti: La rosa nera - Mina: Tintarella di luna - Del Turco: Luglio - Focaccia: Stessa spiaggia stesso mare - Lauzi: Ritornerai - Renato dei Profeti: Lady Barbara - Camaleonti: Io per lei - Cinquetti: La pioggia - Caselli: il volto della vita - Mina: Una zebra a pois - Celentano: Azzurro

9 Artide Antartide - Renato Zero

Pionieri - Lungara - I figli della topa - Danzerò - Ciao Stefania - Ed io ti seguirò - Notte balorda - L'ammucchiata -La stazione - Marciapiedi - Ecco noi - Non passerà - Sterili - Domicilio coatto - Padre Nostro - Il jolly - Per carità - Atomico pathos - Gente - Stranieri

10Bella 'mbriana - Pino Daniele

Annare' - Tutta n'ata storia - Bella 'mbriana - Tarumbo - I got the blues - Mo' basta - Io vivo come te - Ma che mania - Toledo - E po' che fa - Maggio se ne va

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