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domenica 12 febbraio 2012

Whitney Houston

 

E se ne è andata anche Whitney Houston: l’hanno trovata morta in una camera del Beverly Hilton Hotel, a Beverly Hills. Una notizia purtroppo attesa, come lo fu per Amy Winehouse: una vita di droghe e depressione per reggere l’immenso talento avuto in dono e la popolarità. Quella di Whitney esplose all’improvviso nel 1985, quando il suo album d’esordio intitolato semplicemente “Whitney Houston” balzò direttamente al primo posto della classifica americana e vi rimase per 14 settimane. Fu primo anche in Australia, Canada, Norvegia e Svezia, secondo  in Germania, Giappone, Svizzera e Regno Unito, terzo in Austria e Nuova Zelanda, undicesimo in Italia. Tuttora è l’album più venduto di una cantante esordiente: 29 milioni di copie nel mondo. Una di quelle è nella mia raccolta: il vinile del 33 giri con la bella Whitney che appare in tutto il suo splendore non solo sulla copertina, ma anche sul retro, dove è ritratta in uno sgambatissimo costume bianco.


 



 

In quell’album c’è una cover da Diana Ross, “In your arms”, ma soprattutto due pezzi diventati famosissimi: “Greatest love of all” e “All at once”, usati spessissimo anche nelle trasmissioni televisive.

 

GREATEST LOVE OF ALL


ALL AT ONCE

 

Nel 1987, sull’onda del successo, pubblica “Whitney”, il suo secondo album, preceduto da un’altra grandissima hit, “I wanna dance with somebody”. Venti milioni di copie e primo posto in classifica ovunque: Australia, Austria, Canada, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Anche per “Whitney” Grammy Awards a pioggia. E un record tutto italiano: uno dei tre album stranieri, con “Bad” di Michael Jackson" e “True Blue” di Madonna, ad aver venduto più di un milione di copie nel Belpaese. Sentimentalmente intanto si lega al giocatore di football Randall Cunningham e all’attore Eddie Murphy.

 

I WANNA DANCE WITH SOMEBODY

 

Il successo è planetario: nel 1988 viene scelta per incidere l’inno delle Olimpiadi di Seul, “One moment in time”.

 

La sua carriera è vertiginosa, non ancora segnata dai problemi che le rovineranno la vita. Anzi, nei primi anni ‘90 diventerà anche attrice di successo con “The Bodyguard – Guardia del corpo”, “Donne”, “Uno sguardo dal cielo”. Poi sposa lo scapestrato Bobby Brown, noto per molestie, lesioni e uso di droghe. Comincia a vociferarsi sull’uso di droghe anche da parte di Whitney, che nel 2003 viene anche picchiata da Bobby. Nel 2006 lo lascia per disintossicarsi e divorzia ottenendo la custodia della figlia Bobbi Kristina. Nel 2009 appare rinata al lancio del suo ultimo album a Central Park.

Il resto è cronaca. Che la terra ti sia lieve, Whitney…

mercoledì 1 febbraio 2012

La grande avventura

 

Riccardo Cocciante + Mogol + Enrico Ruggeri + Lucio Dalla +  Milo Manara: il risultato è “La grande avventura”, un album del 1988 in cui il cantante di origine indocinese sforna brani sul filo della memoria, aiutato anche dai parolieri d’eccezione: Ruggeri scrisse Indocina e Il funambolo, Dalla Cuori di Gesù, Mogol le altre sette canzoni dell’album, tra le quali spiccano Il mio nome è Riccardo e Un desiderio di vita indicibile. Geoff Westley, il mago degli effetti che aveva collaborato con Battisti, nello studio londinese dove Cocciante registrò, aggiunse i suoi arrangiamenti con tanta elettronica e computer. E Milo Manara disegnò la copertina…

 

 

LA GRANDE AVVENTURA (1988)

  1. Il mio nome è Riccardo
  2. Un desiderio di vita indicibile
  3. La canzone di Francesco
  4. Cuori di Gesù
  5. Canzone indiana
  6. Indocina
  7. Il vero amore
  8. Scene di primavera con mia madre
  9. Il funambolo
  10. La grande avventura
 

     

    INDOCINA

    IL FUNAMBOLO

    LA GRANDE AVVENTURA

    lunedì 30 maggio 2011

    Aperol e Holly Higgins

     

    Una pubblicità sexy dal 1988: è quella di Aperol, girata a Miami.

    Ecco cosa dice l’azienda a proposito della strategia commerciale nel decennio: “Gli anni ottanta segnano un cambiamento nella strategia di comunicazione. La ragazza Aperol, bellissima e spontanea, diventa la testimonial dello stile Aperol: semplice, fresca e spontanea. Holly Higgins fa girare la testa agli italiani, mentre si tira su la minigonna per raggiungere in moto gli amici ad un bar di Miami, mentre lo storico slogan recita: “Non so voi, ma io bevo Aperol”.

    Certo che a noi maschietti Holly Higgins è rimasta in mente a lungo…

    venerdì 8 aprile 2011

    Conto su di te

     

    Visto il successo sulle reti Fininvest di game show come “Tra moglie e marito”, “M’ama non m’ama” e “Il gioco delle coppie”  Rai Due nel 1988 pensò bene di lanciarsi nel settore: il programma era “Conto su di te” e debuttò il 29 gennaio per concludersi il 27 maggio. Lo presentava Jocelyn, affiancato da una giovanissima Emanuela Folliero. Enzo Beruschi, reduce dal Drive In di Italia 1 fungeva da arbitro sui generis.

    Tre coppie di concorrenti (rigorosamente marito e moglie) si sfidavano in vari giochi per eliminare una coppia. Poi si sconfinava nell’ambito di “Tra moglie e marito” grazie allo sponsor Postal Market: le coppie dovevano indovinare cosa avrebbe scelto dal catalogo (ristretto) il partner.

    La coppia vincente partecipava al gioco finale: una macchina rovesciava sul tavolo una bella quantità di banconote da 50.000 lire e il marito doveva contarle: solo riuscendo a contarle esattamente le poteva vincere. Per ostacolarlo, venivano poste delle domande alla donna: ogni volta che questa sbagliava si scatenava un disturbo, da galline sul tavolo a un clown che spalmava di maionese il viso dell'uomo, da donne provocanti che danzavano a ventilatori che scompigliavano le banconote.

    L’anno successivo il programma venne condotto da Rosalinda Celentano e Pietro Ghislandi, ventriloquo con il pupazzo Giosellino. Andò in onda di venerdì, dal 3 febbraio al 2 luglio. Poi, naturalmente, venne soppresso.

     

    sabato 26 settembre 2009

    Cesare Casella

    Il 18 gennaio 1988 un ragazzo di diciott’anni venne rapito a Pavia: Cesare Casella, figlio di un concessionario della Citroen, iniziava quel giorno una lunghissima prigionia che lo avrebbe portato a passare mesi nelle tane dell’Aspromonte.

    Il 14 agosto la famiglia pagò un riscatto di un miliardo di lire ma l’anonima sequestri calabrese non rilasciò l’ostaggio, anzi lo trasferì e rilanciò con una richiesta prima di cinque miliardi, poi di due, poi ancora di uno. Naturalmente i Casella non erano in grado di sostenere un altro pagamento.

    L’anno successivo, nel giugno del 1989, la madre di Cesare, Angela Montagna, batté le piazze e le chiese della Calabria per ottenere la liberazione del figlio: arrivò persino a incatenarsi e a dormire in tenda, per ricordare che Cesare era in quelle condizioni già da diciassette mesi; da lì ottenne il soprannome di  “Mamma Coraggio”. I sequestratori non furono commossi da questo gesto, ma lo presero piuttosto come un atto di sfida. Il governo invece decise di inviare più soldati nella Locride.

    La liberazione del ragazzo avvenne il 30 gennaio del 1990, nelle campagne di Natile di Careri. Erano trascorsi 743 giorni dal rapimento. E “743 giorni lontano da casa” è il titolo del libro che Cesare Casella scrisse per raccontare quella sua drammatica esperienza.

    giovedì 14 maggio 2009

    De nuevo tu

    Era il 1988 quando una ragazza di nome Betti Villani ripropose in chiave dance un brano di successo di Lucio Battisti, nella versione spagnola incisa dal cantante dodici anni prima: “De nuevo tu” è la celeberrima “Ancora tu”. Come per molti altri artisti del decennio, questa hit, un’apparizione ad “Azzurro” nel 1990 e poi più nulla (sul retro del 45 giri due pezzi anziché uno, come accadeva negli Anni ‘60). Neanche Wikipedia ha nulla da dire su di lei.

    DE NUEVO TU

    (Battisti-Mogol-Ramon Amart)

    De nuevo tú, no me sorprende, lo sabes.
    De nuevo tú. ¿Pero no dijimos que nunca más?
    ¿Y cómo estás? Pregunta inútil.
    Estás como yo, se te escapa la risa.
    Amada mía, ¿ya has comido o no?
    El hambre mía no es solamente de ti.
    Qué bella estás… casi más joven,
    o acaso seas sólo más simpática.
    ¡Oh! Yo lo sé… lo que quieres saber…
    Ninguna, no… sólo que volví a fumar…
    De nuevo tú, sólo la única.
    De nuevo tú, la incorregible.
    Mas dejarte no es posible.
    No, dejarte no es posible.
    Dejarte no es posible.
    No, dejarte no es posible.
    De nuevo tú, casi la única.
    De nuevo tú, la incorregible.
    Mas dejarte no es posible.
    No, dejarte no es posible.
    Dejarte no es posible.
    No, dejarte no es posible.
    Desesperanza y gloria mía,
    seré por siempre tuyo esperando que no sea locura…
    y que sea lo que sea…
    abrázame amor mio
    abrázame amor mio
    que ahora también lo ansío.
    De nuevo tú, no me sorprende, lo sabes.
    De nuevo tú. ¿Pero no dijimos que nunca más?
    ¿Y cómo estás? Pregunta inútil.
    Estás como yo, se te escapa la risa.
    De nuevo tú, sólo la única…

    mercoledì 28 gennaio 2009

    Mino Reitano e "Italia"

    Non era un cantante degli Anni '80 Mino Reitano, scomparso ieri ad Agrate Brianza: la sua carriera si era svolta soprattutto nei Settanta, quando fu una star di "Canzonissima" e del "Cantagiro". La sua era una musica troppo melodica che non piaceva ai giovani degli Eighties, allevati a dance, new wave e ritmi plastificati.

    Ma c'è una sua canzone a cavallo tra il trash e l'inno nazionale che arrivò sesta nel 1988 al Festival di Sanremo e lo consegnò a un futuro di revival e di comparsate tra gli emigranti: "Italia".

    Era tanto che volevo
    Col mio canto dire a te
    Grazie a un vecchio pensiero
    Grazie al mio paese che
    Quest'Italia che respira
    Sempre bella e c'è un perché
    Questa gente le vuol bene
    Questa gente è come me
    Poi mi prende l'emozione
    Per Firenze che sta là
    Per Venezia che si muove
    E l'eterna Roma è qua
    Italia, Italia
    Di terra bella e uguale non ce n'è
    Italia, Italia
    Questa canzone io la canto a te
    Un giardino dentro al mare
    Contadina come me
    Ride e canta e ballerina
    Forse il sole è nato qui
    Quest'Italia che profuma
    Di oleandri e di perché
    Anche quando si è un po' stanchi
    Non ci si arrende per un se
    Italia, Italia
    Di terra bella e uguale non ce n'è
    Italia, Italia
    Questa canzone io la canto a te
    Non ci si arrende per un se
    Italia, Italia
    Di terra bella e uguale non ce n'è
    Italia, Italia
    Questa canzone io la canto a te



    Eppure "Italia" vinse misteriosamente tra un mare di polemiche la gara delle canzoni degli Anni '80 lanciata da Canale 5 nei primi anni del nuovo millennio, "La notte vola", e nessuno è mai riuscito a spiegare perché. Nessuno negli Anni '80 sarebbe andato in giro a fischiettare "Italia", magari si poteva fare con "Words" di F.R. David o con "Like a virgin" di Madonna. Certo non con "Italia", brano che attirò sul povero Reitano gli strali della critica, del pubblico e degli imitatori.

    Strano destino: un italiano che cantava in Germania sullo stesso palco dei Beatles e che si è ritrovato simpaticamente per vent'anni a cantare quel suo brano nazionalpopolare ad ogni occasione in cui le televisioni lo chiamavano a intervenire.

    venerdì 23 gennaio 2009

    Orinoco flow

    Alla fine del 1988 uscì un brano che subito fece furore sulle radio: la cantante dalla bella voce riportava in auge le tonalità celtiche, che nei due decenni successivi avrebbero colonizzato i bar con l'ascolto rilassato: il lounge e il chillout.

    Lei era l'enigmatica Enya e "Orinoco flow" fu il suo pezzo più vicino alla musica pop. La cantante irlandese raggiunse il primo posto in Irlanda, Italia, Regno Unito, Olanda e Svizzera, il secondo in Svezia e Germania. Il disco che lo contiene, "Watermark", divenne disco di platino in ben 14 paesi. La canzone è conosciute anche come "Sail away", dal ritornello, anche per il fatto che nella versione per il mercato americano questo era stato aggiunto al titolo, tra parentesi.




    ORINOCO FLOW

    Musica: Eithne Nì Bhraonain (Enya)
    Testi:Eithne Nì Bhraonain e Roma Ryan

    Let me sail, let me sail,
    let the Orinoco flow,
    let me reach, let me beach
    on the shores of Tripoli.
    let me sail, let me sail,
    let me crash upon your shore,
    let me reach, let me beach
    far beyond the Yellow Sea.

    da da, da da, da da, da da, da da

    sail away, sail away, sail away
    sail away, sail away, sail away
    sail away, sail away, sail away
    sail away, sail away, sail away

    from Bissau to Palau - in the shade of Avalon,
    from Fiji to Tiree and the Isles of Ebony,
    from Peru to Cebu hear the power of Babylon,
    from Bali to Cali - far beneath the Coral Sea.

    da da, da da, da da, da da, da da

    turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu
    turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu
    turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu

    sail away...

    from the North to the South, Ebudae into Khartoum,
    from the deep sea of Clouds
    to the island of the moon,
    carry me on the waves to the lands I've never been,
    carry me on the waves to the lands I've never seen.
    we can sail, we can sail,
    with the Orinoco flow,
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    we can steer,
    we can near
    with Rob Dickins at the wheel,
    we can sigh, say goodbye Ross and his dependencies
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    we can reach,
    we can beach
    on the shores of Tripoli
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    from Bali to Cali - far beneath the Coral Sea
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    from Bissau to Palau - in the shade of Avalon
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    we can reach, we can beach
    far beyond the Yellow Sea.
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away

    from Peru to Cebu hear the power of Babylon,
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away
    we can sail, we can sail,
    sail away, sail away, sail away...



    LA CORRENTE DELL'ORINOCO

    Lasciami navigare, lasciami navigare,
    lascia scorrere l'Orinoco,
    lasciami arrivare, lasciami approdare
    sulle spiagge di Tripoli.
    lasciami navigare, lasciami navigare,
    lasciami infrangere sulla tua sponda,
    lasciami arrivare, lasciami approdare
    lontano oltre il Mare Giallo.

    da da, da da, da da, da da, da da

    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    da Bissau a Palau - nella nebbia di Avalon,
    da Fiji a Tiree e le Isole Isole d' Ebano,
    dal Peru a Cebu senti il potere di Babilonia,
    da Bali a Cali - lontano sotto il mar Dei Coralli.

    da da, da da, da da, da da, da da

    tira su, tira su, tira su, su, su addio
    tira su, tira su, tira su, su, su addio
    tira su, tira su, tira su, su, su addio

    navigare lontano...

    da Nord a Sud, Egadi dentro Khartoum,
    dal profondo mare di Nuvole
    alle isole della luna,
    portami sulle onde alle terre dove non sono mai stata,
    portami sulle onde alle terre che non ho mai visto.
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    con la corrente dell'Orinoco,
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    noi possiamo andare a tutto vapore,
    possiamo costeggiare
    con Rob Dickins al timone,
    possiamo sospirare, dire addio a Ross e le sue dipendenze
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    noi possiamo arrivare,
    possiamo approdare
    sulle spiagge di Tripoli
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    da Bali a Cali - lontano sotto il Mar Dei Coralli.
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    da Bissau a Palau - nella nebbia di Avalon
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    noi possiamo arrivare, possiamo approdare
    lontano oltre il Mare Giallo.
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

    dal Peru a Cebu senti il potere di Babilonia,
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
    noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
    navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano...

    giovedì 18 dicembre 2008

    Classe di ferro

    Sul finire del decennio, nelle stagioni televisive dal 1988 al 1989, Italia 1 produsse e lanciò "Classe di ferro" un telefilm italiano in cui i protagonisti erano i militari di una caserma del Veneto. Il genere non era però drammatico come in "Soldati - 365 giorni all'alba", girato nello stesso periodo da Marco Risi: qui il registro è tra la commedia e la goliardia.

    La serie, su soggetto di Benvenuti e De Bernardi, constava di 24 episodi da 60 minuti suddivisi in due stagioni. La prima aveva come sigla "Asso" di Jovanotti, anch'egli militare in quel periodo. La seconda "Helela" di Adriano Pappalardo, entrato nel cast come sergente.

    Il regista era Bruno Corbucci, tra gli interpreti si fecero le ossa molti attori poi apparsi nelle fiction degli Anni Novanta e Duemila: Giampiero Ingrassia, interprete anche a teatro del musical "Grease", era il siciliano Scibetta; Massimo Reale, poi visto in "Orgoglio" il nobile fiorentino Montini; Paolo Sassanelli, che sarà in "Medico in famiglia", interpretava il pugliese innamorato Serra; Rocco Papaleo, attore istrionico per Pieraccioni, era il lucano Melloni; Luca venantini, poi protagonista della "Squadra", l'italo-americano Reginald Di Tosto; Pierluigi Cuomo di "Linda e il brigadiere" dava vita alla figura del tenente Ulderico Dell'Anno; Guido Venitucci era l'intellettuale del gruppo, il tudertino Bertolazzi

    Vi erano poi attori di contorno e di un certo spessore: Aldo Ralli e Elio Zamuto erano rispettivamente il Capitano Cavicchi e il Colonnello Calcaterra. Maurizio Mattioli, poi al Bagaglino, incarnava il cappellano don Felice Castelli; Adriano Pappalardo interpretava nella seconda serie il Sergente Scherone.

    La morale alla fine è quella della vita reale: la naja era forse un anno buttato via, ma risultava essere un'impagabile fonte di amicizia.


    SIGLA 1988 ("Asso" di Jovanotti)



    SIGLA 1989 ("Helela" di Adriano Pappalardo)

    lunedì 15 dicembre 2008

    Telegatti 1988

    Presentati da Mike Bongiorno e Gabriella Carlucci al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano il 10 maggio 1988

    Personaggio femminile dell'anno: Loretta Goggi

    Personaggio maschile dell'anno: Renzo Arbore

    Personaggio rivelazione dell'anno: Giuliano Ferrara

    Trasmissione dell'anno: Indietro tutta, Rai Due



    Trasmissione rivelazione dell'anno: Tra moglie e marito, Canale 5

    Miglior film TV italiano: Un bambino di nome Gesù, Canale 5

    Miglior film TV straniero: La divisa strappata, Canale 5

    Miglior sceneggiato italiano: Il segreto del Sahara, Rai Due

    Miglior sceneggiato straniero: Mamma Lucia, Canale 5

    Miglior telefilm italiano: I ragazzi della 3ª C, Italia 1

    Miglior telefilm straniero: Dynasty, Canale 5

    Miglior spot: Campagna WWF

    Miglior trasmissione di intrattenimento con ospiti: Maurizio Costanzo Show, Canale 5

    Miglior quiz TV: Telemike, Canale 5



    Miglior trasmissione di varietà: Domenica In, Rai Uno

    Miglior trasmissione di scienza e cultura: Il mondo di Quark, Rai Uno

    Miglior soap opera: Sentieri, Canale 5

    Miglior trasmissione musicale: 38° Festival di Sanremo, Rai Uno

    Miglior trasmissione sportiva: La Domenica Sportiva, Rai Uno

    Miglior trasmissione per ragazzi: Bim Bum Bam, Italia 1

    Premio TV francese: Jobert Marlene

    Premio TV inglese: Malik Art

    Premio TV spagnola: Victoria Abril

    Premio TV tedesca: Klaus Wenneman

    martedì 2 dicembre 2008

    Danko

    Sulle tracce dell'assassino georgiano Viktor Rostavili e della sua banda, a Chicago arriva il capitano della polizia di Mosca Ivan Danko, uomo durissimo e gelido. Le autorità americane gli pongono al fianco, delegato alla sua persona durante la permanenza, un poliziotto esuberante dalla parlantina sciolta, Art Ridzik. I due si troveranno spesso in contrasto ma riusciranno a risolvere il caso e a sciogliere gli attriti in una solida amicizia.

    È la trama di "Danko", film del 1988, di Walter Hill, autore dei "Guerrieri della notte" nel 1979. La pellicola, in originale "Red Heat", venne girata a Chicago e agli studi della Mafilm, dove venne ricostruita la Mosca della prima parte. Fu uno dei più grandi successi dell'anno, incassando più di 40 milioni di dollari solo negli Stati Uniti. Si usciva dalla "guerra fredda" attraverso la perestrojka di Gorbaciov e la collaborazione tra i due paesi ora diveniva possibile: anche questa curiosità del futuro favorì il buon esito del film.

    Celebri gli interpreti: Danko è l'odierno governatore della California, Arnold Schwarzenegger, che per recitare al meglio seguì anche un corso di russo; Ridzik è Jim Belushi, molto a suo agio nelle parti di poliziotto.


    venerdì 28 novembre 2008

    Chi ha incastrato Roger Rabbit

    Nel 1988 uscì un film che fece epoca per le sue tecniche d'avanguardia, "Chi ha incastrato Roger Rabbit". Per girarlo il regista Robert Zemeckis il produttore Steven Spielberg ed il team alla Touchstone Pictures e alla Industrial Light & Magic si avvalsero di più di mille effetti speciali visivi e di 57 minuti di sequenze con animazioni interattive. Il risultato è una perfetta fusione di animazioni e immagini dal vivo.

    Gli attori in carne ed ossa - Bob Hoskins nel ruolo del detective Eddie Valiant, Christopher Lloyd in quello del perfido giudice Doom, Stubby Kaye in quello di Marvin Acme - dovettero recitare davanti al nulla, riempito poi da personaggi a cartoni animati. La stessa Los Angeles degli Anni '40 fu ricostruita negli studi londinesi di Elstree.


    Zemeckis, che aveva girato qualche anno prima anche "Ritorno al futuro" riuscì nell'impresa di far convivere realisticamente umani e cartoni. La storia prende avvio nel 1947 a Hollywood, dove le star dei cartoni convivono con gli umani nella vicina città di Cartunia. Per scagionare uno di questi, un coniglio geloso e divertente, dall'accusa di omicidio, lo scalcinato detective Valiant deve fare i conti con il suo passato e inoltrarsi nel colorato mondo di Cartunia, per debellarvi anche il terrore sparso dall'inquietante giudice Doom, che ha l'abitudine di sciogliere i personaggi a cartoni animati in un liquido, detto salamoia. Il lieto fine naturalmente è assicurato.

    Nel film ci sono dei "cameo" di personaggi celebri dei cartoni, l'elefantino Dumbo, Betty Boop e Topolino, per esempio. C'è il taxi Benji, antropomorfico ma utile per gli spostamenti e c'è la presenza di una conturbante vamp animata, la moglie tutta curve di Roger, Jessica Rabbit, uno dei caratteri più riusciti, una cascata di capelli rossi ed un tubino scintillante e mozzafiato, chiaro riferimento alla Rita Hayworth di "Gilda". Sua è una celebre battuta: "Non sono cattiva, è che mi disegnano così".

    domenica 2 novembre 2008

    Premi Oscar: 1988

    MIGLIOR FILM: "L'ultimo imperatore" (The Last Emperor), regia di Bernardo Bertolucci




    ATTORE PROTAGONISTA: Michael Douglas - "Wall Street"

    ATTRICE PROTAGONISTA: Cher - "Stregata dalla luna"

    ATTORE NON PROTAGONISTA: Sean Connery - "Gli intoccabili"

    ATTRICE NON PROTAGONISTA: Olympia Dukakis - "Stregata dalla luna"

    REGIA: Bernardo Bertolucci - "L'ultimo imperatore"

    FILM STRANIERO: "Il pranzo di Babette" (Babettes Gæstebud) di Gabriel Axel (Danimarca)

    FOTOGRAFIA: Vittorio Storaro - "L'ultimo imperatore"

    COLONNA SONORA: Ryuichi Sakamoto, David Byrne e Cong Su - "L'ultimo imperatore"

    CANZONE: "(I've had) The time of my life", testo di Previte, DeNicola e Markovitz e musica di Frank Previte - "Dirty dancing"


    lunedì 22 settembre 2008

    Donne sull'orlo di una crisi di nervi

    Nel 1988 un film consacrò definitivamente un talentuoso regista spagnolo. Il film era "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", il regista era Pedro Almodòvar. L'opera è più canonica delle precedenti prove di Almodòvar: una commedia che giostra con pungente ironia sulle disavventure amorose di quattro donne, originate dal comportamento di qualche maschio infingardo. È un susseguirsi di sorprese e di nuovi personaggi, in un vaudeville moderno, liberamente ispirato alla pièce teatrale di Jean Cocteau "La voix humaine" (1930).

    Superlativo sin da titoli di testa, elaborati su schemi grafici degli Anni '60, il film riesce a equilibrare ritmo, montaggio e recitazione con la fotografia ricca di colore tipica del regista spagnolo.


    Tra gli interpreti Carmen Maura, Julieta Serrano, un giovane Antonio Banderas e Rossy De Palma.

    domenica 31 agosto 2008

    1988: Top 10 LP

    1. Tracy Chapman - Tracy Chapman

    Talkin 'bout a revolution - Fast car - Across the lines - Behind the wall - Baby can I hold you - Mountains o' things - She's got her ticket - Why - For my lover - If not now - For you



    2. In questo mondo di ladri - Antonello Venditti

    Ricordati di me - Miraggi - Correndo correndo - Mitico amore - In questo mondo di ladri - Il compleanno di Cristina - 21 modi per dirti ti amo - Ma che bella giornata di sole

    3. Nothing like the sun - Sting

    The Lazarus heart - Be still my beating heart - Englishman in New York - History will teach us nothing - They dance alone - Fragile - We'll be together - Straight to my heart - Rock steady - Sister moon - Little wing - The secret marriage - Mariposa libre - Fragil (Fragile) - Si estamos juntos - Ellas danzas solas (They dance alone) - Fragilidad

    4. Dalla/Morandi - Lucio Dalla & Gianni Morandi

    Vita - C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones - Dimmi dimmi - Chiedi chi erano i Beatles - Felicità - Il cielo - Il Duemila un gatto e il re - Disperati complici - Emilia - Cuori di Gesù - Tu mi entri dentro il cuore - Il motore del 2000 - Misterioso - Che cosa resterà di me - Pomeriggio in ufficio - Soli ma splendenti - Amore piccolino - Felicità [finale]



    5. Introducing the hardline according to… - Terence Trent D’Arby

    If you all get to heaven - If you let me stay - Wishing well - I'll never turn my back on you (Father's words) - Dance little sister - Seven more days - Let's go forward - Rain - Sign your name - As yet untitled - Who's loving you

    6. Luca Carboni - Luca Carboni

    Silvia lo sai - Caro Gesù - Lungomare - Voglia di vivere - Gli autobus di notte - Farfallina - Continuate così - Vieni a vivere con me - Chicchi di grano

    7. Rattle and Hum - U2

    Helter skelter - Van Diemen's land - Desire - Hawkmoon 269 - All along the watchtower - I still haven't found what I'm looking for - Freedom for my people - Silver and gold - Pride (in the name of love) - Angel of Harlem - Love rescue me - When love comes to town - Heartland - God part II - The star spangled banner - Bullet the blue sky - All I want is you

    8. In certi momenti - Eros Ramazzotti

    Questo mio vivere un po' fuori - Ok ci sto - La luce buona delle stelle - Il gioco della verità - Ma che bello questo amore - Ciao Pà - Cose che ho visto - Libero dialogo - Occhi di speranza - Senza perderci di vista



    9. Lovesexy - Prince

    No - Alphabet St. - Glam slam - Anna stesia - Dance on - Lovesexy - When 2 r in love - I wish u heaven - Positivity

    10. Whenever you need somebody - Rick Astley

    Never gonna give you up - Whenever you need somebody - Together forever - It would take a strong strong man - Love has gone - Don't say goodbye - Slipping away - No more looking for love - You move me - When I fall in love

    sabato 30 agosto 2008

    1988: Top 10 singoli

    Questi i dieci singoli più venduti in Italia nel 1988:

    1. I don't want your love - Duran Duran [#1, 1988/89]
    2. A groovy kind of love - Phil Collins [#2, 1988/89]
    3. Tell me - Nick Kamen [#1]
    4. Gimme five - Jovanotti [#1]
    5. Pump up the volume - M/A/R/R/S [#1, 1987/88]



    6. Etienne - Guesch Patti [#2]



    7. Andamento lento - Tullio De Piscopo [#2]
    8. I'm not scared - Eighth Wonder [#1]
    9. L'amore rubato - Luca Barbarossa [#1]
    10. Desire - U2 [#1, 1988/89]

    Tra parentesi la posizione più alta raggiunta in classifica e gli anni di permanenza


    Questa invece la classifica dei singoli italiani:

    1. Andamento lento - Tullio De Piscopo [#2]
    2. L'amore rubato - Luca Barbarossa [#1]
    3. Sì, la vita è tutta un quiz - Renzo Arbore [#1]
    4. Perdere l'amore - Massimo Ranieri [#1]
    5. È qui la festa? - Jovanotti [#1, 1988/89]
    6. Hey bionda - Gianna Nannini [#2]
    7. Faccia da pirla - Charlie [#4, 1988/89]
    8. I maschi - Gianna Nannini [#3, 1987/88]



    9. Io ballerò - Lorella Cuccarini [#3, 1987/88]
    10. Alzati la gonna - Steve Rogers Band [#2]

    domenica 17 agosto 2008

    100 metri da record

    Ieri a Pechino è caduto il record del mondo dei 100 metri: Usain Bolt li ha corsi in 9"69.
    E negli Anni '80? Il record era vecchio: risaliva alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968: lo statunitense Jim Hines aveva vinto la gara in 9"95: già suo era il primato con cronometraggio manuale, 9"9.

    Il 3 luglio 1983 fece perciò scalpore Calvin Smith: lo statunitense a Colorado Springs realizzò il tempo di 9"93.



    Solo alle Olimpiadi di Seul il tempo venne migliorato: Ben Johnson, canadese di origini giamaicane, il 24 settembre 1988 vinse la gara in 9"79 ma due giorni dopo venne squalificato per uso di doping e privato dell'oro e del record. In quella stessa gara Carl Lewis, secondo, aveva ottenuto 9"92: gli vennero assegnati la medaglia d'oro e il primato mondiale.

    I 100 metri di Seul, 24 settembre 1988

    Sembrava impossibile correre più veloce del "figlio del vento", abbassare quel limite che pareva la soglia delle capacità umane. Invece negli Anni '90 verranno i record di Leroy Burrel (9"90), ancora Carl Lewis (9"86), di nuovo Burrel (9"85), il canadese Donovan Bailey (9"84) e Maurice Greene (9"79).

    Negli ultimi anni Asafa Powell (9"79 e 9"74) e lo stesso Usain Bolt (9"72 e il fantastico 9"69 di ieri), entrambi giamaicani, hanno migliorato il primato mondiale. E, visto come ha rallentato Bolt nel finale, c'è spazio per nuovi record nei 100 metri.


    martedì 22 luglio 2008

    Florence Griffith Joyner

    Il record del mondo dei 100 metri femminili resiste ancora oggi ed è giudicato assolutamente inarrivabile. Lo realizzò Florence Griffith Joyner il 16 luglio 1988 nei quarti ai trials americani in vista dei giochi olimpici di Seul. Il cronometro si fermò a 10”49. Molti contestarono un’anomalia dell’anemometro, che era fermo al momento dei 100 metri, ma che segnò vento forte favorevole, oltre 5 metri al secondo, durante tutte le altre gare. Altri parlarono di doping, peraltro mai provato.


    Florence Griffith Joyner era un’atleta molto eccentrica: era nota per le sue lunghissime unghie colorate e per i suoi strani body da gara dai colori appariscenti, spesso con una gamba lunga e una corta, oppure con il cappuccio aerodinamico. Lei, “Flo-Jo” era nata nel quartiere Watts a Los Angeles da una famiglia povera.

    Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 aveva ottenuto il bronzo nei 200 metri. Poi si era ritirata e aveva iniziato a lavorare in banca. Con l’allenatore Kersee riprese in vista delle Olimpiadi di Seul e partecipò ai Mondiali di atletica di Roma nel 1987: seconda nei 200 metri e oro con la 4x100. Cambiò allenatore e se lo sposò: Al Joyner. Lui le fece aumentare ancora i carichi da lavoro, la rese una vera macchina da corsa. E venne il record del mondo di quel 16 luglio 1988.

    Florence Griffith Joyner arrivò a Seul da assoluta protagonista. Con quel tempo! Il problema più grosso fu quello di far approvare alle autorità sportive statunitensi la sua nuova tenuta da gara: una gamba vestita di verde, l’altra nuda.
    Alla gara dei 100 sembrò controllare la sua corsa fino ai 40 metri, ma poi esplose tutta la sua potenza: vinse in 10”54, altro straordinario tempo.


    Ma Florence non si accontentò: stupì di nuovo nei 200 metri battendo in semifinale il record del mondo delle tedesche dell’Est Marita Koch e Heike Drechsler: 21”56. Non si fermò lì: in finale, solo novanta minuti più tardi vinse e abbassò ancora il suo primato, bloccandolo a 21”34. Ai due ori ne aggiunse un altro con la staffetta 4x100 e conquistò un argento con la 4x400.

    L’anno successivo abbandonò definitivamente l’atletica per dedicarsi alla moda e alla politica: fu consigliere all’educazione fisica con Bill Clinton.
    Florence Griffith Joyner è morta nel settembre 1998, a 39 anni: è stata ritrovata priva di vita nella sua casa californiana. L’autopsia stabilì che si trattò di asfissia seguita a una crisi epilettica dovuta ad un tumore cerebrale.

    Solo un’altra americana, Marion Jones, ha avvicinato quel record straordinario, correndo i 100 metri in 10”65: lo aveva però ottenuto grazie all’uso di doping ed è finita anche in prigione per questo. Il suo tempo appare con un avvilente asterisco sulle statistiche.


    Foto: Steve Landis

    mercoledì 25 giugno 2008

    Il nome della rosa



    "Precisamente il genere di libro che, se fossi milionario, comanderei su misura" scrisse "Punch".



    Quel libro, uscito nel 1980, era l'opera prima di un serio professore italiano di semantica, Umberto Eco. Il suo titolo è notissimo, "Il nome della rosa", e tutti ne conoscono la trama: un sagace frate francescano, Guglielmo da Baskerville (notare l'ironica scelta di Baskerville per un investigatore degno di Sherlock Holmes), e il suo giovane aiutante, il novizio Adso da Melk, si trovano a indagare su strani delitti che avvengono in un'abbazia dell'Italia settentrionale sul finire dell'anno 1327. Sullo sfondo si muovono gli intrighi di potere all'interno della Chiesa avignonese, con l'inquisitore Bernardo Gui, grandi e piccoli eretici. Il romanzo fanta-storico ora in auge era ancora di là da venire, le porcate di Dan Brown ancora non esistevano. Ma il pubblico decretò, nonostante la difficoltà del testo e l'oscurità del periodo storico, un successo mondiale per "Il nome della rosa".

    Nel 1988 il regista francese Jean-Jacques Annaud ne trarrà un film abbastanza fedele all'originale affidando nientemeno che a Sean Connery il ruolo di Guglielmo.


    DAL FILM DI JEAN-JACQUES ANNAUD (1988)






    È un collage di citazioni, di brani scritti secondo stili diversi, con diversi livelli di lettura: qui sta il suo fascino, quello che strega il recensore di “Punch” e tanti altri come lui.
    "Avevo voglia di avvelenare un monaco": spiegherà così Umberto Eco la nascita del romanzo in una Postilla su "Alfabeta" n. 49 del giugno 1983. Il Medioevo gli parve la scelta vincente. L'alternativa era un monaco investigatore che leggeva "il manifesto" in un convento contemporaneo... Eco, che ama giocare con le citazioni colte, stupisce il lettore sin dall'incipit, che è lo stesso del Vangelo di Giovanni: "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio". Nessun best-seller negli Anni '80 riuscì ad eguagliare la perfezione del "Nome della rosa".



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