Nella “fauna” di Drive in, la trasmissione cult degli Anni ‘80 c’era una guardia giurata molto particolare, Vito Catozzo, uno dei più riusciti personaggi di Giorgio Faletti, allora comico televisivo e non ancora affermato giallista e attore cinematografico.
Vito Catozzo, meridionale di Scuncellata a mare, raccontava dei suoi interventi “eroici” (Vaccelo a chiedere a Toto il guercio chi è Vito Catozzo. Ti dirà: Vito Catozzo chi? Ma con rispetto, mondo cano!) e parlava della propria famiglia in un italiano sgrammaticato: dalla moglie Derelitta, alta 1 m e 40 e del peso di 140 kg, “praticamente un cubo”, al figlio gay Oronzo (che lui si ostinava a credere un impenitente dongiovanni contro ogni evidenza). Vito Catozzo era un fan sfegatato di Adriano Celentano, si dichiarava “macchio” (macho) e terminava ogni frase con il tormentone “porco il mondo che ci ho sotto i piedi”.
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