sabato 31 gennaio 2009

La birra di Arbore




Era il 1982 quando un giovane Renzo Arbore reclamizzava la birra. È nato lì quel famoso tormentone divenuto ora un modo di dire: "Meditate, gente, meditate..." Prima di allora, negli Anni '70, lo slogan del consorzio di produttori era "Chi beve birra campa cent'anni".
Arbore ci invitava a consumare più birra, anche a discapito della bevanda nazionale, il vino, perché più leggera, più economica e addirittura meno calorica. Alla fine dello spot partiva abbastanza veloce con la sua Alfetta color crema.
Come cambiano i tempi: adesso Arbore si ritroverebbe a soffiare nell'etilometro di una pattuglia della stradale e gli verrebbero tolti punti alla patente. Allora no: nessun test alcolemico, nessuna sanzione. Si poteva bere tranquillamente prima di mettersi al volante. E si poteva addirittura mostrare tutto questo in uno spot.
Forse una libertà in meno, ma è meglio così...

venerdì 30 gennaio 2009

Mike Francis


Il riccioluto Mike Francis se n'è andato oggi, stroncato da un male incurabile a 47 anni.



Era nato a Firenze nel 1961 e si chiamava all'anagrafe Francesco Puccioni ma cantava in inglese e ottenne il successo nel 1983 con "Survivor", che giunse al quinto posto nella hit parade italiana e gli aprì le porte ad una collaborazione importante, quella con Amii Stewart, con la quale l'anno successivo incide un pezzo che raggiungerà addirittura il numero 1, "Friends". Il successo gli consentì di realizzare anche un LP, "Let's not talk about it", presentato al Teatro Olimpico di Roma. Otterrà il 15° posto tra gli album del 1984.


SURVIVOR (da "Festivalbar", 1984)


Alla fine del 1984 pubblica un altro brano di successo, "Let me in", più virato verso l'elettronica allora imperante. La vocalist è una cantante d'eccezione che in quel periodo collabora con Alberto Fortis, Rossana Casale.

LET ME IN (1983)



È il momento migliore per Mike Francis: "Friends" va forte anche in Inghilterra e la tournée è molto apprezzata. Fa uscire un secondo album, "Features of love" e un nuovo singolo con Amii Stewart, "Together". È il 1986 ed è pronto un altro LP, "Mike Francis".
Nel 1988 "Flashes of life" chiude un periodo di vita dell'artista fiorentino: nel 1990 si trasferirà nelle Filippine e diverrà una star anche lì. Negli Anni '90 inciderà anche due dischi in italiano, avvalendosi dei due parolieri di Lucio Battisti: Mogol per il primo, "Mike Francis in italiano", e Pasquale Panella per il secondo, "Francesco innamorato". Poi concerti, raccolte e altri due album, oltre a trionfali esibizioni nella sua seconda patria, le Filippine. E si dedicherà alla musica lounge, quella in stile Buddha-Bar, con un nuovo gruppo, i Mystic Diversions: "Flight BA0247" è inserita in "Buddha-Bar IX".

mercoledì 28 gennaio 2009

Mino Reitano e "Italia"

Non era un cantante degli Anni '80 Mino Reitano, scomparso ieri ad Agrate Brianza: la sua carriera si era svolta soprattutto nei Settanta, quando fu una star di "Canzonissima" e del "Cantagiro". La sua era una musica troppo melodica che non piaceva ai giovani degli Eighties, allevati a dance, new wave e ritmi plastificati.

Ma c'è una sua canzone a cavallo tra il trash e l'inno nazionale che arrivò sesta nel 1988 al Festival di Sanremo e lo consegnò a un futuro di revival e di comparsate tra gli emigranti: "Italia".

Era tanto che volevo
Col mio canto dire a te
Grazie a un vecchio pensiero
Grazie al mio paese che
Quest'Italia che respira
Sempre bella e c'è un perché
Questa gente le vuol bene
Questa gente è come me
Poi mi prende l'emozione
Per Firenze che sta là
Per Venezia che si muove
E l'eterna Roma è qua
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n'è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te
Un giardino dentro al mare
Contadina come me
Ride e canta e ballerina
Forse il sole è nato qui
Quest'Italia che profuma
Di oleandri e di perché
Anche quando si è un po' stanchi
Non ci si arrende per un se
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n'è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te
Non ci si arrende per un se
Italia, Italia
Di terra bella e uguale non ce n'è
Italia, Italia
Questa canzone io la canto a te



Eppure "Italia" vinse misteriosamente tra un mare di polemiche la gara delle canzoni degli Anni '80 lanciata da Canale 5 nei primi anni del nuovo millennio, "La notte vola", e nessuno è mai riuscito a spiegare perché. Nessuno negli Anni '80 sarebbe andato in giro a fischiettare "Italia", magari si poteva fare con "Words" di F.R. David o con "Like a virgin" di Madonna. Certo non con "Italia", brano che attirò sul povero Reitano gli strali della critica, del pubblico e degli imitatori.

Strano destino: un italiano che cantava in Germania sullo stesso palco dei Beatles e che si è ritrovato simpaticamente per vent'anni a cantare quel suo brano nazionalpopolare ad ogni occasione in cui le televisioni lo chiamavano a intervenire.

lunedì 26 gennaio 2009

La Vespa ET3 Primavera

Un mito inseguito da tutti i ragazzi nei primi Anni '80 era la Vespa ET3 Primavera, la versione sportiva, elegante e veloce dello scooter Piaggio.



Era uscita nel 1976, quando la casa italiana dovette affrontare la crisi del mercato dei motoveicoli: l'idea fu quella di lanciare un modello rivoluzionario, pur nella continuità della tradizione classica del marchio. Nacque la ET3, fornita di un motore monocilindrico a due tempi da 121,26 cc che poteva portare alla velocità di 110 km/h. Nonostante questo, i suoi consumi erano contenuti: 50 km con un litro di miscela e un'autonomia di 280 km con un pieno. Tra le sue caratteristiche c'era la centralina di accensione elettronica.

La sua produzione venne sospesa nel 1983, dopo otto anni: ne furono vendute oltre 140.000.

venerdì 23 gennaio 2009

Orinoco flow

Alla fine del 1988 uscì un brano che subito fece furore sulle radio: la cantante dalla bella voce riportava in auge le tonalità celtiche, che nei due decenni successivi avrebbero colonizzato i bar con l'ascolto rilassato: il lounge e il chillout.

Lei era l'enigmatica Enya e "Orinoco flow" fu il suo pezzo più vicino alla musica pop. La cantante irlandese raggiunse il primo posto in Irlanda, Italia, Regno Unito, Olanda e Svizzera, il secondo in Svezia e Germania. Il disco che lo contiene, "Watermark", divenne disco di platino in ben 14 paesi. La canzone è conosciute anche come "Sail away", dal ritornello, anche per il fatto che nella versione per il mercato americano questo era stato aggiunto al titolo, tra parentesi.




ORINOCO FLOW

Musica: Eithne Nì Bhraonain (Enya)
Testi:Eithne Nì Bhraonain e Roma Ryan

Let me sail, let me sail,
let the Orinoco flow,
let me reach, let me beach
on the shores of Tripoli.
let me sail, let me sail,
let me crash upon your shore,
let me reach, let me beach
far beyond the Yellow Sea.

da da, da da, da da, da da, da da

sail away, sail away, sail away
sail away, sail away, sail away
sail away, sail away, sail away
sail away, sail away, sail away

from Bissau to Palau - in the shade of Avalon,
from Fiji to Tiree and the Isles of Ebony,
from Peru to Cebu hear the power of Babylon,
from Bali to Cali - far beneath the Coral Sea.

da da, da da, da da, da da, da da

turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu
turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu
turn it up, turn it up, turn it up, up, up adieu

sail away...

from the North to the South, Ebudae into Khartoum,
from the deep sea of Clouds
to the island of the moon,
carry me on the waves to the lands I've never been,
carry me on the waves to the lands I've never seen.
we can sail, we can sail,
with the Orinoco flow,
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

we can steer,
we can near
with Rob Dickins at the wheel,
we can sigh, say goodbye Ross and his dependencies
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

we can reach,
we can beach
on the shores of Tripoli
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

from Bali to Cali - far beneath the Coral Sea
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

from Bissau to Palau - in the shade of Avalon
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

we can reach, we can beach
far beyond the Yellow Sea.
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away

from Peru to Cebu hear the power of Babylon,
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away
we can sail, we can sail,
sail away, sail away, sail away...



LA CORRENTE DELL'ORINOCO

Lasciami navigare, lasciami navigare,
lascia scorrere l'Orinoco,
lasciami arrivare, lasciami approdare
sulle spiagge di Tripoli.
lasciami navigare, lasciami navigare,
lasciami infrangere sulla tua sponda,
lasciami arrivare, lasciami approdare
lontano oltre il Mare Giallo.

da da, da da, da da, da da, da da

navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

da Bissau a Palau - nella nebbia di Avalon,
da Fiji a Tiree e le Isole Isole d' Ebano,
dal Peru a Cebu senti il potere di Babilonia,
da Bali a Cali - lontano sotto il mar Dei Coralli.

da da, da da, da da, da da, da da

tira su, tira su, tira su, su, su addio
tira su, tira su, tira su, su, su addio
tira su, tira su, tira su, su, su addio

navigare lontano...

da Nord a Sud, Egadi dentro Khartoum,
dal profondo mare di Nuvole
alle isole della luna,
portami sulle onde alle terre dove non sono mai stata,
portami sulle onde alle terre che non ho mai visto.
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
con la corrente dell'Orinoco,
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

noi possiamo andare a tutto vapore,
possiamo costeggiare
con Rob Dickins al timone,
possiamo sospirare, dire addio a Ross e le sue dipendenze
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

noi possiamo arrivare,
possiamo approdare
sulle spiagge di Tripoli
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

da Bali a Cali - lontano sotto il Mar Dei Coralli.
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

da Bissau a Palau - nella nebbia di Avalon
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

noi possiamo arrivare, possiamo approdare
lontano oltre il Mare Giallo.
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano

dal Peru a Cebu senti il potere di Babilonia,
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano
noi possiamo navigare, noi possiamo navigare,
navigare lontano, navigare lontano, navigare lontano...

domenica 18 gennaio 2009

Diana Est

Una ragazza vestita con una corta tunica in stile da antica romana che canta una canzone tra dance e new wave in italiano e latino!

È il 1982 quando appare alla televisione italiana Diana Est, una diciannovenne che si avvale della collaborazione di un giovane Enrico Ruggeri per il testo: il cantautore milanese rivela la sua passione per la notte - ai Canton darà qualche anno dopo, sullo stesso tema, "Sonnambulismo".

Diana Est (il nome gioca ancora una volta sul latino, sarebbe in effetti "Diana c'è", in omaggio alla dea della caccia) si chiama in realtà Cristina Barbieri e non riuscirà a sfondare, nonostante l'impressione suscitata da questo brano.

Pubblicherà ancora nel 1983 la sofisticata "Le Louvre" con sul retro "Marmo di città", entrambi pezzi di un Enrico Ruggeri ispiratissimo - e infatti in quell'anno otterrà molti consensi con "Polvere". "Le Louvre" ottiene un discreto successo.

Nel 1984 invece Diana si affiderà a nuvoi autori, Avogadro e Ameli, per il singolo "Diamanti", con "Pekino" come facciata B. Niente a che vedere con i brani di Ruggeri, nessuna affermazione di pubblico. La carriera di Diana Est, la cantante di "Tenax" finisce qui.

TENAX - da "Premiatissima 1982"




Una notte estetica
un inconscio fragile
la finzione scenica
psicanalizzatemi
una nuova immagine
per un sogno complice
non è più credibile la normalità
forse è già mattino e non lo so
un mondo latino inventerò
Tenax, Tena-Tenax
Sed modo senectus morbus est
carmen vitae immoderatae hic est

tenax, tena-tenax
I capelli immobili
con disegni statici
ed un trucco energico
da guardare subito
val la pena vivere
solo dalle undici
posso solo ridere
nell'oscurità
forse è già mattino e non lo so
un mondo latino inventerò
Tenax, Tena-Tenax
Sed modo senectus morbus est
carmen vitae immoderatae hic est

tenax, tena-tenax


---===oooOooo===---


LE LOUVRE - da "Festivalbar 1983"



Per molti secoli, quei nobili,
sono rimasti esposti sempre immobili
con una voglia intensa di entrare nei bistrot.
Nuove letture con tecnologia
ce li rivelano in dorata prigionia.
Tempi di convenzioni, di provincialità.

Fuori dai musei
nuovi amici miei
si distruggerà
la civiltà delle banalità.
Su seguitemi (Le Louvre)
esibitevi (Le Louvre)
alta moda va (Le Louvre)
vincerà chi si distinguerà.

Computer dimmi se, di nuovo liberi
con la Gioconda corrono nei vicoli.
Tempi di mutamenti, nuove modernità.

Fuori dai musei
nuovi amici miei
si distruggerà
la civiltà delle banalità.
Su seguitemi (Le Louvre)
esibitevi (Le Louvre)
alta moda va (Le Louvre)
vincerà chi si distinguerà.

(Le Louvre)
(Le Louvre)
(Le Louvre)

Fuori dai musei
nuovi amici miei
si distruggerà
la civiltà delle banalità.
Su seguitemi (Le Louvre)
esibitevi (Le Louvre)
alta moda va (Le Louvre)
vincerà chi si distinguerà.

(Le Louvre)
(Le Louvre)
(Le Louvre)

(Le Louvre)
(Le Louvre)
(Le Louvre)

mercoledì 14 gennaio 2009

26 anni a risolvere il cubo

Una notizia trovata sul sito ANSA

LONDRA - Per 26 anni il cubo di Rubik ha occupato ogni suo pensiero: non usciva alla sera per cercare di risolverlo, non dormiva durante la notte pensando a una possibile soluzione e il polso e la schiena gli dolevano per il troppo esercizio. Ora Graham Parker, un muratore britannico di 45 anni, ce l'ha finalmente fatta ed è riuscito a ricomporre il cubo acquistato nel lontano 1983. "Il sollievo che provo è indescrivibile. Mi aveva fatto impazzire e controllava la mia vita. Ho perso eventi importanti per stare a casa e cercare di risolverlo e stavo sveglio la notte a pensarci...Quando l'ultimo pezzo è andato al suo posto e ogni facciata era di un colore solo, mi sono messo a piangere", ha raccontato al Sun l'uomo, che in tutto avrebbe trascorso ben 27.400 ore a tentare di risolvere l'enigma del cubo. La scorsa notte l'associazione mondiale del cubo di Rubik ha affermato che quello di Parker è con molta probabilità un record. Ad aver risolto il cubo più velocemente è l'olandese Erik Akkersdijk, che l'ha ricomposto in 7, 08 secondi.

Cosa ci vuole a essere così bravi da sistemare il cubo in poco più di sette secondi? "Il cubo di Rubik" invece non può che complimentarsi con il signor Graham Parker di Portchester, così dedito alla sua passione, quest'uomo che ha impiegato 26 anni per far combaciare quei quadratini colorati in modo da avere le sei facce ognuna di un diverso colore. Ora potrà uscire, ha sconfitto il suo mostro. Grande Graham!



lunedì 12 gennaio 2009

Tutto in una notte

Uno dei miei film preferiti degli Anni '80 è una commediola del 1987, intitolata in originale "Adventures in babysitting", ma tradotta in italiano come "Tutto in una notte".

La protagonista è la bella Elisabeth Shue, che apparirà poi in vesti ben più conturbanti in altri film come "Leavin' Las Vegas": interpreta la diciassettenne Chris Parker, che, saltato un appuntamento con il boyfriend, si trova disponibile a fare da babysitter agli Anderson, che devono andare a un party nel centro di Chicago. La situazione è subito complicata dalla telefonata dell'amica del cuore Brenda: vuole che la vada a prendere alla stazione degli autobus, piange, è confusa e disperata.

Chris non si perde d'animo, carica in macchina l'adolescente Brad e la sua sorellina Sarah, che ha un'adorazione per Thor, il dio scandinavo. In auto si infila anche l'amico di Brad, il molesto Darryl. Dalla periferia il gruppetto viaggia alla volta della città per salvare Brenda: e qui cominciano le incredibili avventure, dallo scoppio di uno pneumatico sull'autostrada alla sua riparazione da parte di un meccanico uguale a Thor (il grande Vincent D'Onofrio, soldato Pyle di "Full Metal Jacket" e detective Goren di "Criminal Intent"), dal confronto con due gang rivali che poi li inseguiranno, a una non voluta performance in un club di blues, con il leggendario Albert Collins, dalla scenata in un ristorante dove Chris avvista casualmente il suo ragazzo a cena con un'altra a scene mirabolanti nel grattacielo dove sono al party gli Anderson.

Naturalmente tutto è bene quel che finisce bene: Brenda è tratta in salvo e i ragazzi sono a letto prima del ritorno dei genitori, ma quanta fatica e quanta adrenalina!

Il film, diretto da Chris Columbus, che poi sfonderà con "Mamma, ho perso l'aereo", "Mrs Doubtfire" e "Harry Potter", conta su una colonna sonora di tutto rispetto: R&B, rock, blues. Lo apre una splendida canzone delle Crystal, "Then he kissed me" e c'è una spassosa "Babysitting Blues" cantata dai ragazzi in fuga dalle gang e da Albert Collins al club di blues: "Nessuno lascia questo posto senza cantare il blues..."

venerdì 9 gennaio 2009

Trivial Pursuit

Un giorno piovoso del 1979 due giornalisti canadesi, Scott Abbott e Chris Haney, dopo una discussione nata durante una partita a Scarabeo, inventarono un gioco da tavolo in cui misurare le proprie nozioni. Lo chiamarono "Trivia Pursuit". La moglie di Haney suggerì poi di chiamarlo "Trivial Pursuit" e quello fu il nome definitivo.

Giocato su una tavola con il disegno di una ruota da un numero di giocatori compreso tra 2 e 24, vede i partecipanti muovere il loro pezzo sui segmenti della ruota rispondendo correttamente ad alcune delle 6000 domande casualmente pescate dalle 1000 carte. Le domande sono divise in sei categorie: spettacolo, geografia, storia, arte e letteratura, sport, natura e scienza. Scopo del gioco è quello di raggiungere il livello più alto nei diversi settori colorati che si possono raggiungere solo occupando un particolare spazio della ruota Allora si ha diritto a un cuneo colorato da inserire nel proprio segnalino. Il primo giocatore che riesce nell'impresa di collezionare tutti i sei cunei, per vincere deve rispondere a una domanda finale scelta dagli avversari.


Haney, il fratello John, Abbott e l'amico Ed Werner fondarono una compagnia raccogliendo 40.000 dollari da 34 investitori e nel 1981 produssero 1.100 scatole del gioco, vendute in poche settimane. Ne realizzarono altri 20.000 e andarono presto esauriti. Il successo del Trivial Pursuit attirò l'attenzione della Selchow & Righter, che nel 1983 lanciò il gioco negli Stati Uniti in grande stile: ne vendette 3.500.000. L'anno successivo riuscì a commercializzarne 20.000.000. Nel decennio incassò un miliardo di dollari e produsse Trivial Pursuit in 18 lingue, realizzando anche versioni speciali: tra le più note Junior, Family, Disney e Guerre stellari. La più romantica, naturalmente, quella dedicata agli Anni '80...

domenica 4 gennaio 2009

I Talk Talk


I Talk Talk, band inglese, si formarono sulle ceneri di un oscuro gruppo, i Reaction, e misero insieme il chitarrista e vocalist Mark Hollis, il bassista Paul Webb e il batterista Lee Harris. A loro si aggiunse il tastierista Simon Brenner. L'album d'esordio, "The Party's over", del 1982, raggiunse il 21° posto nelle classifiche inglesi, il singolo "Talk talk" fu 23°.

"It's My Life" dall'omonimo album, e "Such a shame" scalarono invece le classifiche mondiali nel 1984 assicurando ai Talk Talk un seguito internazionale. La band, che nel 1982 era stata supporter dei Duran Duran in tournée, sostenne il tour americano degli Psychedelic Furs e dei Berlin.

Nel 1986 "Life is what you make it", dall'album "The colour of spring" replicò il successo del precedente LP. La musica dei Talk Talk segnò però una svolta: la new wave veniva mitigata, tanto da essere poi abbandonata nel 1988 con "Spirit of Eden", che non fu forse proprio per questo motivo un successo commerciale, nonostante l'apprezzamento della critica, entusiasta più di questo che degli altri lavori. La contaminazione con suoni jazz ed elementi classici non era probabilmente nelle corde dei loro fans. Nacque anche una disputa con la EMI e la band cancellò il tour previsto per il nuovo album firmando per la Polydor, con la quale pubblicò il disco del 1991, Laughing Stock".

Fu lì che i Talk Talk implosero: Webb e Harris formarono gli O'rang, Hollis si dedicò a una poco promettente carriera solista, mentre la EMI si consolò con il terzo posto della compilation dei loro pezzi, "Natural History", pubblicata nel 1990.


SUCH A SHAME (1984)



SUCH A SHAME
(Hollis)

Such a shame to believe in escape
'A life on every face'
And that's a change
Till I'm finally left with an eight
Tell me to relax, I just stare
Maybe I don't know if I should change
A feeling that we share
It's a shame

Such a shame
Number me with rage
It's a shame
Such a shame
Number me in haste
Such a shame
This eagerness to change
It's a shame

The dice decide my fate
And that's a shame
In these trembling hands my faith
Tells me to react, 'I don't care'
Maybe it's unkind that I should change
A feeling that we share
It's a shame

Such a shame
Number me with rage
It's a shame
Such a shame
Number me in haste
Such a shame
This eagerness to change
Such a shame

Tell me to relax, I just stare
Maybe I don't know if I should change
A feeling that we share
It's a shame

Such a shame
Number me with rage
It's a shame
Such a shame
Number me in haste
It's a shame
Such a shame
Write it across my name
It's a shame
Such a shame
Number me in haste
Such a shame
This eagerness to change

Such a shame

---===oooOooo===---


IT'S MY LIFE (1984)




IT'S MY LIFE
(Holly-Friese Greene)

Funny how I find myself
In love with you
If I could buy my reasoning
I would pay to lose
One half won't do
I've asked myself how much do you
Commit yourself
It's my life
Don't you forget
It's my life
It never ends
Funny how I blind myself
I never knew
If I was sometimes played upon
Afraid to lose
I would tell myself what good you do
Convince myself
It's my life
Don't you forget
It's my life
It never ends
I would ask myself how much do you
Commit yourself
It's my life
Don't you forget
It's my life
It never ends

---===oooOooo===---


LIFE'S WHAT YOU MAKE IT (1986)




LIFE'S WHAT YOU MAKE IT
(Hollis-David-Friese Greene)

Funny how I find myself in love with you
If I could buy my reasoning I'd pay to lose
One half won't do
I've asked myself
How much do you commit yourself?

It's my life
Don't you forget
It's my life
It never ends

Funny how I blind myself
I never knew if I was sometimes played upon
Afraid to lose,
I'd tell myself what good you do
Convince myself

It's my life
Don't you forget
It's my life
It never ends

I've asked myself
How much do you commit yourself?

It's my life
Don't you forget
Caught in the crowd
It never ends

giovedì 1 gennaio 2009

Happy New Year

Gli ABBA spopolarono nel Capodanno 1981 con un brano estratto dal loro album "Super Trouper", uscito il 3 novembre 1980, quello che contiene la celeberrima "The winner takes it all".

La canzone di fine anno, uscita come singolo, era "Happy New Year": l'eurodisco degli ABBA servì a movimentare i veglioni di mezzo mondo ed è ancora adesso un classico, tanto da essere uscita anche in versione spagnola con il titolo "Felicidad" e da essere ristampata nel 1999 e, sull'onda del successo del film "Mamma mia!", anche nel 2008.




HAPPY NEW YEAR

No more champagne
And the fireworks are through
Here we are, me and you
Feeling lost and feeling blue
Its the end of the party
And the morning seems so grey
So unlike yesterday
Nows the time for us to say...

Happy new year
Happy new year
May we all have a vision now and then
Of a world where every neighbour is a friend
Happy new year
Happy new year
May we all have our hopes, our will to try
If we dont we might as well lay down and die
You and I

Sometimes I see
How the brave new world arrives
And I see how it thrives
In the ashes of our lives
Oh yes, man is a fool
And he thinks hell be okay
Dragging on, feet of clay
Never knowing hes astray
Keeps on going anyway...

Happy new year
Happy new year
May we all have a vision now and then
Of a world where every neighbour is a friend
Happy new year
Happy new year
May we all have our hopes, our will to try
If we dont we might as well lay down and die
You and I

Seems to me now
That the dreams we had before
Are all dead, nothing more
Than confetti on the floor
Its the end of a decade
In another ten years time
Who can say what well find
What lies waiting down the line
In the end of eighty-nine...

Happy new year
Happy new year
May we all have a vision now and then
Of a world where every neighbour is a friend
Happy new year
Happy new year
May we all have our hopes, our will to try
If we dont we might as well lay down and die
You and I




NOTA: da oggi "IL CUBO DI RUBIK" perde la sua cadenza quotidiana di aggiornamento: sarà comunque rinnovato con almeno un post ogni settimana.

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