giovedì 28 luglio 2011

Everybody wants to rule the world

 

La musica degli Anni ‘80 si divide generalmente in due, tralasciando i mostri del rock: dance italiana, nota all’estero come italodisco, e new wave. Un pezzo decisamente new wave è questa “Everybody wants to rule the world” dei Tears For Fears, duo britannico formato da Roland Orzabal e Curt Smith. Mi sono tornati in mente l’altra sera, quando ho visto appunto un invecchiatissimo Curt Smith (be’, insomma, ha 51 anni) mettersi in gioco in un episodio della divertente serie americana Psych.

I Tears for Fears già avevano sfondato l’anno prima con Shout e avevano all’attivo già un album, The Hurting, del 1983. A fine febbraio del 1985 uscì il loro nuovo LP, Songs from the Big Chair e il 18 marzo venne lanciato il singolo: Everybody wants to rule the world, appunto.

 

Il brano non convinceva Orzabal, che intendeva escluderlo dall’album. Ma i produttori riuscirono a persuaderlo che non era un corpo estraneo tra le altre canzoni. Lo incisero, e scalò le classifiche: primo negli Stati Uniti, in Canada e Nuova Zelanda, secondo in Inghilterra, Australia, Irlanda e Olanda. E brano di culto per gli autori di telefilm, visto che appare nelle colonne sonore di episodi di Numb3rs, Cold Case, ER, Psych, Malcolm in the middle, e nel promo di The West Wing.

 

 

EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD

Welcome to your life
There's no turning back
Even while we sleep
We will find you
Acting on your best behaviour
Turn your back on mother nature
Everybody wants to rule the world
It's my own design
It's my own remorse
Help me to decide
Help me make the most
Of freedom and of pleasure
Nothing ever lasts forever
Everybody wants to rule the world
There's a room where the light won't find you
Holding hands while the walls come tumbling down
When they do I'll be right behind you
So glad we've almost made it
So sad they had to fade it
Everybody wants to rule the world
I can't stand this indecision
Married with a lack of vision
Everybody wants to rule the world
Say that you'll never never never never need it
One headline why believe it ?
Everybody wants to rule the world
All for freedom and for pleasure
Nothing ever lasts forever
Everybody wants to rule the world

 

TUTTI VOGLIONO GOVERNARE IL MONDO

Benvenuto nella tua vita
non ci si volta indietro
Persino mentre dormiamo
Ti troveremo
Comportandoti nel modo migliore
Volgi le spalle a madre natura
E’ il mio proposito
E’ il mio rimorso
Aiutami a decidere
Aiutami a sfruttare al massimo
La libertà e il piacere
Nulla dura mai per sempre
Tutti vogliono governare il mondo
C’è una stanza dove la luce non ti troverà
Ci terremo le mani mentre i muri crolleranno
Quando accadrà sarò accanto a te
Felice di avercela quasi fatta
Triste perché hanno dovuto farlo svanire
Tutti vogliono governare il mondo
Non riesco a sopportare questa indecisione
Sposato con una mancanza di visione
Tutti vogliono governare il mondo
Dì che non ne avrai mai mai mai mai bisogno
Sui titoli dei giornali perché crederci?
Tutti vogliono governare il mondo
Tutto per la libertà e per il piacere
Nulla dura mai per sempre
Tutti vogliono governare il mondo

lunedì 18 luglio 2011

Il Buggzzum

 

Mi sa che pochi si ricorderanno “Il Buggzzum”, quiz andato in onda nel 1981 e nel 1982 alle 20.00 su TeleMonteCarlo – l’odierna La7 – che trasmetteva programmi al limite dello sperimentale ma proprio per questo interessanti, condotti generalmente da voci dell’emittente radiofonica di lingua italiana del Principato.

“Il Buggzzum” era un oggetto misterioso da indovinare: veniva proposta un’immagine e il pubblico in sala doveva porre delle domande alle quali il conduttore poteva rispondere solo “sì” o “no”. Quando la risposta era affermativa, il concorrente vinceva qualcosa; il montepremi intanto cresceva e cresceva e l’oggetto rimaneva misterioso per giorni. Uno di essi era, pensate un po’, una “scatola per solini inamidati”.

Il conduttore era il simpatico Roberto Arnaldi, voce di RMC.

Dal quiz venne realizzato anche un gioco in scatola.

sabato 9 luglio 2011

A moment in sunshine

 

Abbiamo già parlato di I wanna be your lover, il grande successo disco dei fratelli La Bionda.

Andiamo adesso a estrarre da quell’album del 1980 un’altra traccia, la quarta e ultima del lato A, che si intitola “A moment in sunshine”. Apprezziamo le sue sonorità di frontiera, ancora un po’ anni ‘70 e già un po’ precorritrici del nuovo sound. I La Bionda però non pubblicheranno più album, si dedicheranno alla produzione di gruppi come i Rockets e i Righeira e sfrutteranno la loro energia compositiva per colonne sonore di film italiani di cassetta (Poliziotto superpiù, Miami Supercops, Chi trova un amico trova un tesoro, Cane e gatto, Roba da ricchi).

 

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