giovedì 29 ottobre 2009

La moda degli anni ‘80

 

FEBBRAIO 1980

SETTEMBRE 1980

DICEMBRE 1982

APRILE 1984

sabato 24 ottobre 2009

Nik Novecento

C’era un attore giovane che Pupi Avati aveva scoperto e lanciato nel mondo del cinema e della televisione: il suo nome d’arte era Nik Novecento, ma si chiamava Leonardo Sottani, era nato nel 1964 ed era bolognese. Ad Avati probabilmente Nik ricordava un altro dei suoi attori prediletti, Carlo Delle Piane.

La notorietà gli venne dai film del suo mentore: “Una gita scolastica”, “Noi tre”, “Festa di laurea”, “Impiegati”, “Una domenica sì”, “Ultimo minuto”, “Strana la vita”. Ma per diventare famoso, Nik e il suo sorriso ebbero bisogno della televisione: più che il varietà “Hamburger Serenade”, trasmesso da Raiuno, fu la presenza come ospite fisso al “Maurizio Costanzo Show” nel 1986-87 a renderlo un volto amico.

Purtroppo, a soli 23 anni, Nik morì a causa di una grave malformazione cardiaca. L’ultimo film di Avati in cui recitò, “Sposi”, uscì postumo.


lunedì 19 ottobre 2009

L’arte degli Anni ‘80 in mostra a Monza

Una mostra sull’arte degli Anni ‘80 è aperta a Monza, presso il Serrone della Villa Reale e il centralissimo Arengario: rimarrà aperta dal 17 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010.

Gli anni 80. Il trionfo della pittura. Da Schifano a Basquiat ripercorrerà con cento opere di grandi dimensioni il decennio dell’esplosione del colore, dell’apparenza e del “firmato”. C’è la Transavanguardia italiana con i Nuovi Selvaggi tedeschi, il fenomeno allora nuovo dei graffitisti americani agli Anacronisti italiani. Gli artisti rappresentati sono una cinquantina: spiccano i nomi notissimi di Mario Schifano e Mimmo Paladino, di Jean-Michel Basquiat e Keith Haring… Troviamo anche Clemente, Ontani, Baselitz, Kiefer, Lupertz, Middendorf, Schnabel, Barcelò, Halley, Kapoor e Cragg.

Inoltre la mostra, curata da Marco Meneguzzo e promossa dal Comune di Monza con il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza, esamina i mutamenti politici, linguistici e sociali degli “Eighties”, anni che vissero il fermento della perestrojka e del crollo dei regimi comunisti dell’Europa orientale.


Francesco Clemente, “Senza titolo" (Autoritratto con limone)”, 1980

mercoledì 14 ottobre 2009

Say say say

Nel 1982 Paul McCartney e Michael Jackson diedero vita a una collaborazione artistica. L’ex Beatle era in vena di duetti ed era stato ospite nel vendutissimo “Thriller” di Jacko nella canzone “The girl is mine”. L’anno successivo Michael ricambiò con una partecipazione nel quinto disco solista di Paul, “Pipes of peace”. Ma la caratura del brano, “Say say say”, scritto dai due giganti della musica e prodotto dal mitico George Martin, fautore del successo del quartetto di Liverpool, era superiore a “The girl is mine”. Il 45 giri uscì il 9 ottobre 1983 e sul retro aveva l’irrilevante “Ode to a koala bear”: si posizionò al primo posto in Italia, Stati Uniti, Finlandia, Norvegia e Svezia, al secondo in Svizzera e Regno Unito, al quarto in Australia, all’ottavo in Olanda, al decimo in Austria.

Il singolo era accompagnato da un video che era una specie di minifilm:

SAY SAY SAY

(Paul) Say Say Say
What you want
But don't play games
With my affection
Take take take
What you need
But don't leave me
With no direction
(Michael)
All alone
I sit home by the phone
Waiting for you, baby
Through the years
How can you stand to hear
My pleading for you
You know I'm cryin
Oo oo oo oo oo
(Paul)
(Now) Go go go
Where you want
But don't leave me
Here forever
You you you stay away
So long girl, I see you never
(Michael)
What can I do, girl
To get through to you
Cause I love you baby
Standing here
Baptized in all my tears
Baby through the years
You know I'm cryin
Oo oo oo oo oo
(Paul)
You never ever worry
And you never shed a tear
You're sayin that my love aint real
(Paul and Michael)
Just look at my face these tears aint dryin'
(Paul)
You you you
Can never say
That Im not the one
Who really loves you
I pray pray pray, everyday
That you'll see things
Girl like I do
(Michael)
What can I do, girl
To get through to you
Cause I love you baby
Standing here
Baptized in all my tears
Baby through the years
You know Im crying
Oo oo oo oo oo
Say say say...

lunedì 12 ottobre 2009

Il cubo di Rubik del XXI secolo

Rubik’s Touch Cube è l’evoluzione del Cubo di Rubik: il rompicapo ora è diventato un gadget tecnologico con sensori tattili: invece di girare i cubetti, basta sfiorarli con le dita per fargli cambiare colore. Il TouchCube sa anche suggerire le mosse da compiere e risolversi da solo…

In vendita a 150 dollari presso la catena americana Best Buy.

 

mercoledì 7 ottobre 2009

Savage

Savage dominò la dance europea nel biennio 1983-1984 con i brani “Don’t cry tonight” e “Only you”. Due pezzi accattivanti per la musica e per i video che li accompagnavano. Savage non era altri che Roberto Zanetti, un ventisettenne di Massa che avrebbe poi intrapreso la carriera di produttore e compositore realizzando dischi per Ice MC, Zucchero, Alexia, Corona, Double You.

L’album, “Tonight” e altri singoli “Radio”, “Time”, “A love again”, “Celebrate”, “Love is death” allargarono il successo di Savage, che nel 1989 eseguì la cover di “(I just) died in your arms” dei Cutting Crew, nel remake di Ice Mc. Nel 1994 l’ultimo singolo, “Don’t you want me”, preceduto dall’album “Strangelove”.

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DON’T CRY TONIGHT (1983)

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ONLY YOU (1984)

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RADIO (1984)

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LA DISCOGRAFIA DI SAVAGE:

SINGOLI

  • Don't cry tonight (1983)
  • Only you (1984)
  • Radio/A love again (1984)
  • Radio/Reggae radio (1984)
  • Love is death (1986)
  • Celebrate (1986)
  • I'm loosing you (1988)
  • Don't cry tonight (Rap '89) (1989)
  • Good-bye (1989)
  • I just died in your arms (1989)
  • Johnny –LALA
  • Don’t you want me (1994)
ALBUM
  • Tonight(1984)
  • Capsicum (1986)
  • Goodbye (1989)
  • Strangelove (1994)
  • Don't cry – Greatest hits (1994)
  • Discomania (2001)

giovedì 1 ottobre 2009

IBM PCjr

Il PCjr dell’IBM uscì all’inizio del 1984 per essere tolto dal commercio un anno esatto dopo. Il colosso americano intendeva bissare l’enorme successo del PC, uscito nel 1981, usandone la stessa tecnologia in modo tale da fornire compatibilità quasi totale con i suoi software. Invece fu un fallimento: la compatibilità fu un grosso problema e il prezzo alto (1.269 dollari negli Stati Uniti) non ne favorì le vendite. Inoltre la tastiera wireless a infrarossi non funzionava sempre perfettamente e i suoi tasti alti e duri erano disagevoli. Dopo pochi mesi venne infatti sostituita da un modello a cavo. E non era ancora finita: l’uso del floppy disconnetteva la tastiera e la porta seriale non poteva elaborare dati mentre il floppy era in azione. Un disastro…

La CPU si avvaleva di un processore Intel 8088 @ 4.77 MHz con 64 K di RAM espandibili a 512, la grafica raggiungeva i 640 x 200 con un massimo di 16 colori e un video composito di 80 linee per 25. Aveva il floppy da 5 1/4, infame, come si è visto sopra, e una scheda video CGA. Le porte potevano connettere due joystick, il video RGB o composito, la penna ottica, due cartucce, l’audio e l’apparecchio a cassette. Veniva fornito con il DOS 2.10.


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