Un caso di cronaca che fece molto scalpore in Italia negli Anni ‘80 fu quello della modella americana Terry Broome: sbarcata in Italia per seguire le orme della sorella Donna, ormai affermatasi, finì invece in carcere per l’omicidio del playboy Francesco D’Alessio, maturato nell’ambito della Milano-bene e delle feste a base di cocaina.
La cronaca nera dovette occuparsi di quel mondo dorato e luccicante dove belle ragazze si mescolavano a uomini danarosi che sfoggiavano macchine e vestiti di lusso e dove la droga scorreva a fiumi nelle notti oniriche della “Milano da bere” che collasserà qualche anno dopo nell’inchiesta “Mani pulite”. Sono gli anni delle discoteche “Nephenta”, “Plastic” e “Vogue”, dell’apparenza esibita, della moda che sfonda. Sono gli anni di “Sotto il vestito niente”, romanzo di Marco Parma sul mondo delle modelle. Il libro, come il film dei Vanzina tratto da esso, prenderà spunto proprio da questo caso di cronaca.
Terry Broome, che aveva alle spalle un’esperienza americana fallita come fotomodella, entrò nel giro dei costruttori Cabassi. A scatenare l’inferno fu un incontro erotico a tre in una villa fuori Milano, dal quale rimase escluso D’Alessio. Questi iniziò a rinfacciare a Terry l’esclusione e a irritare la ragazza, che già aveva problemi psicologici e temeva di compromettere la nuova carriera. A casa Cabassi, il 25 giugno 1984, un’alba dorata su Milano, dopo un’orgia di coca e whisky, Terry Broome impugnò la pistola del fidanzato, l’orefice Giorgio Riotti, una calibro 38 Smith & Wesson, e sparò quattro colpi a Francesco D’Alessio, uccidendolo.
Nel 1986, al processo venne condannata a quattordici anni di carcere, ridotti a dodici e mezzo in appello. Ne sconterà sei nel penitenziario di Bergamo, dove si dedicherà a lavorare la ceramica, prima di essere rimpatriata in South Carolina, il suo paese d’origine.
Il fatto colpì molto i Pooh, probabilmente per la reclusione a Bergamo: “Terry B.”, brano dell’album “Giorni infiniti”, del 1986, racconta proprio la storia della modella americana:
TERRY B.
Dicesti tutto in una volta     
Milano esplose dalle dita      
come pezzi della luna      
contro i vetri del mattino      
come lampi in faccia, un anno e mezzo fa.      
Dove hai ballato solo un giorno      
ritorna già il secondo inverno.      
La compagna parla strano      
ma t'insegna l'italiano      
per capire, per spiegare come mai.      
Niente scorre via, tutto viene aperto      
come le valigie in un aeroporto.      
Ogni amore andato via      
quelle notti di persone      
e quel rumore che non se ne va.      
In quei tuoi occhi troppo grandi      
come le strade d'oltremare      
c'è il disordine dei sogni      
degli alberghi senza cielo      
di quell'uomo troppo solo, anche per te.      
Atterrasti qui per cambiare vita      
tua sorella in fondo c'era già riuscita.      
Quale vento ti strappò      
il biglietto di ritorno      
il quinto giorno di un'estate fa.      
Tutto scorre via, tutto si scolora      
da una mano all'altra come te allora      
come i soldi e le bugie      
e i giornali della sera      
chissà che cosa cambierà per te...
 
 

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