domenica 15 novembre 2009

La voce del padrone


Franco Battiato ha disconosciuto pubblicamente questo album a cui deve gran parte della sua fama. Ma “La voce del padrone”, uscito nel 1981, è senza dubbio il suo capolavoro: sette canzoni una più bella dell’altra, colme di citazioni come nello stile degli Anni ‘80 del cantautore siciliano. Dopo gli Anni ‘70, caratterizzati dalla ricerca sperimentale e dall’avvicinamento al rock progressivo, Battiato si sdogana nella musica leggere più tradizionale, ma a suo modo, portando avanti il discorso sviluppato da “L’era del cinghiale del bianco” (1979) e da “Patriots” (1980).

Il successo commerciale, probabilmente voluto dall’artista di Milo o secondo altri una riuscita operazione discografica, fu enorme: “La voce del padrone” fu il primo album italiano a superare il milione di copie vendute e stazionò in hit parade per tutto il 1982, restando al primo posto per diciotto volte tra maggio e ottobre.

Certamente contribuirono al successo gli arrangiamenti di Giusto Pio e la presenza tra i musicisti di nomi di grido quali il chitarrista della Formula 3 Alberto Radius, il sassofonista Claudio Pascoli e il bassista Paolo Donnarumma; originale fu la presenza costante del coro dei Madrigalisti di Milano, un “marchio di fabbrica” di Battiato per tutto il decennio.

LE TRACCE

1 – SUMMER ON A SOLITARY BEACH

2 – BANDIERA BIANCA

3 – GLI UCCELLI

4 – CUCCURUCUCU’

5- SEGNALI DI VITA

6- CENTRO DI GRAVITA’ PERMANENTE

7 – SENTIMIENTO NUEVO

2 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

Adorando Battiato..non posso che dire.... grazie per questo post. :)
ciao Vania

DR ha detto...

È l'album che mi ha fatto conoscere davvero Battiato: ricordo che appena uscito l'LP, al liceo girava di banco in banco e tutti se lo portavano a casa per registrarlo!

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