A Liverpool nel 1982 si formò una band che avrebbe dato una bella scossa agli Anni '80: i Frankie Goes To Hollywood. L'insolito nome sarebbe stato mutuato da un titolo apparso su una rivista riguardante il grande Frank Sinatra.
Il gruppo era molto particolare: al cantante dichiaratamente gay Holly Johnson e al ballerino e vocalist Paul Rutherford si aggiungevano i musicisti fieramente "etero" Brian Nash (chitarra), Mark O'Toole (basso) e Peter Gill (batteria). Fu Trevor Horn, ex produttore dei Buggles, a lanciarli con la sua nuova casa discografica, la ZTT. Il primo singolo, "Relax" del 1983, fece subito scandalo:il video venne censurato e bandito dalle televisioni. Anche per questo il 45 giri stazionò a lungo nella parte più bassa delle classifiche. Quando anche le radio smisero di trasmetterlo dopo aver letto attentamente il testo, "Relax" schizzò al numero 1 delle vendite.
RELAX (DON’T DO IT)
Il secondo singolo, a questo punto molto atteso, fu "Two tribes", uscito nel giugno del 1984. Anche il video di "Two tribes" fece scalpore: si vedeva una lotta a pugni tra il presidente americano Ronald Reagan e quello sovietico Konstantin Cernenko. Il brano stazionò per nove settimane al numero 1, trascinandosi dietro "Relax" al numero 2. L'estate del 1984 fu trionfale per i Frankie Goes To Hollywood, divenuti fenomeno di massa.
TWO TRIBES
Nell'ottobre del 1984 giunse anche il primo album, "Welcome to the pleasuredome", subito piazzatosi alla vetta dell'hit parade. C'erano una splendida cover di Bacharach, "Do you know the way to San José?" e una di Bruce Springsteen, "Born to run", la lunghissima traccia che dava titolo al disco (13 minuti!) e la splendida ballata "The power of love", lanciata come singolo in vista del Natale, con un altro video discusso, che questa volta dileggiava la Natività. Il brano andò in testa alle hit parade britanniche, venendo però scalzato proprio a Natale dalla Band Aid.
THE POWER OF LOVE
Dopo due anni vissuti intensamente i Frankie Goes To Hollywood si presero una pausa: nel 1985 uscirono solo una versione rifatta di "Welcome to the pleasuredome" e un videogioco sconcertante con una differente "Relax".
Nel 1986 la band tornò con un suono più duro, più rock: "Rage hard", il singolo scelto per le classifiche, salì al quarto posto, l'album "Liverpool" al quinto. Gli altri singoli estratti, "Warriors of the wasteland" e " Watching the wildlife" si fermarono al 19° e al 28° posto. Il loro momento era terminato, la popolarità declinava, cominciarono anche le liti tra i musicisti. Nel marzo del 1987 i Frankie Goes To Hollywood si sciolsero.
Nel 1988 Paul Rutherford fu il primo a tentare la carriera solista, con "Get real". Fu un insuccesso. Un po' meglio andò a Holly Johnson con "Train" e "Americanos", e soprattutto con l'album "Blast", capace di riportarlo al numero 1.
Holly Johnson, nel 1993, annunciò di essere sieropositivo. Nello stesso anno l'album dei loro successi, "Bang!", rinverdì un po' la loro fama. La band si è riformata per una trasmissione della televisione inglese VH1, "Bands reunited". I musicisti ripresero a suonare assieme, ma senza Holly: il nuovo cantante è Ryan Molloy. Ma gli Anni '80 sono finiti da un pezzo...
3 commenti:
qui cadiamo nel mito eh...nn vale!
Be', per tirarci un po' su...
"...Sono così innamorato di te / Purifica l'anima,/ Fa dell' amore la tua meta / Il potere dell'amore..."
Non credevo di poterlo ascoltare ancora, bellissimo brano in un contesto eccezionale per suoni e ricordi! Alice
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