Dal 1977 la Apple aveva venduto centinaia di migliaia di computer “Apple II”, un vero e proprio “cavallo di Troia” per la società di Cupertino sul mercato. Nel 1980 progettò il suo erede, l’Apple III, pensando di bissare il successo del precedente: lanciato nella primavera del 1981, aveva una CPU Synertek 6502A da 2.0 MHz, una RAM di 128 K estendibile a 512, un monitor a 16 colori 280 x 192, floppy interno da 5 1/4” e sistema operativo SOS (Sophisticated OS). Come optional, la stampante Silentype.
L’Apple III
Il successo non ci fu: l’Apple III, che era due volte più veloce dell’Apple II e con il doppio di memoria e che costava 3.495 dollari (3.815 con il monitor, 595 dollari per la stampante) vendette in quattro anni solo 65.000 pezzi. Lo chassis d’alluminio era troppo piccolo per tutti i componenti e si surriscaldava causando problemi ai chip. 14.000 esemplari furono ritirati e nell’autunno del 1981 uscì una versione riveduta, con 256 k di memoria e la possibilità di aggiungere un disco fisso esterno da 5 MB, il ProFile 5Meg. I problemi non furono del tutto risolti, tanto che nel dicembre 1983 uscì un’ulteriore versione, l’Apple III Plus, con un sistema operativo SOS 1.3 e altre porte periferiche. Anche tastiera e monitor vennero leggermente modificati.
L’Apple III Plus
Ma la macchina era nata male: il 24 aprile 1984 tutta la linea fu ritirata. L’Apple III Plus era rimasto sul mercato per soli quattro mesi! Probabilmente la più cocente debacle per il marchio di Steve Jobs, che ne ha tratto evidentemente lezioni salutari, visti i successi planetari di Mac, iPod e iPhone e il probabile diffondersi nel 2010 della tavoletta iPad in tutto il globo…
2 commenti:
e oggi ci lamentiamo della velocità dell'ADSL....
ricordo il mio primo computer, sembrava di poter fare tutto e invece al confronto con quelli di adesso sembra una tavoletta di selce della preistoria
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