Dopo lo ZX-80 e lo ZX-81, Sinclair lanciò nel 1982 l’evoluzione Spectrum, che in Europa si trasformò in breve nel principale concorrente del Commodore 64. Venne presentato il 23 aprile e rimase in commercio per due anni, prima di essere soppiantato dalle nuove versioni. Il nome Spectrum, invece della sigla numerica, fu scelto per indicare che era in grado di mostrare lo spettro di colori, cosa che i suoi predecessori non potevano fare.
Qualche dato tecnico: la CPU era una Zilog Z80A @ 3.5MHz con 16K di RAM e sistema operativo BASIC; il display, a otto colori, consentiva 32 x 24 righe di testo, la grafica era 256 x 192 – naturalmente si connetteva a un televisore – i dati potevano essere registrati su cassette e stampati con una periferica opzionale dedicata, la stampante termica Sinclair. Costava 398.000 lire, 498.000 lire nella versione a 48 k, che, considerato il coefficiente di rivalutazione, corrispondono a una somma rispettivamente pari a circa 650 euro e 800 euro.
Lo Spectrum era molto semplice, ma, grazie alla sua livrea nera, ai tasti multifunzione in lattice e soprattutto alle sue prestazioni, seppe in breve attirare i suoi estimatori, che resistono tuttora, a distanza di trent’anni.
LA STAMPANTE ZX
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