Nel febbraio 1980 la ditta americana Sinclair mise in vendita un computer ad un prezzo stratosferico: era il primo ad essere sul mercato a meno di 200 dollari, ne costava infatti 199,95.
Lo ZX80 era disponibile anche in kit di montaggio ed era un prodotto divertente e utile ma anche molto piatto, almeno per gli standard successivi: non aveva interfaccia per suono e colore e il BASIC di programmazione usava esclusivamente numeri, la tastiera era leggera e difficile da usare. Inoltre i programmi giravano in modo lento. Non aveva chip video: era la CPU a 3,25 MHz (prodotta dala NEC) a svolgere tutte le funzioni. Lo schermo conteneva 22 x 32 righe di testo, la RAM era di 1K, estensibile a 64K. Tra gli accessori la stampante termica e il registratore di dati a cassette.
Ne vennero venduti 70.000 esemplari prima di essere superati l'anno dopo dal nuovo ZX81, che costava addirittura la metà.
Lo ZX80 era disponibile anche in kit di montaggio ed era un prodotto divertente e utile ma anche molto piatto, almeno per gli standard successivi: non aveva interfaccia per suono e colore e il BASIC di programmazione usava esclusivamente numeri, la tastiera era leggera e difficile da usare. Inoltre i programmi giravano in modo lento. Non aveva chip video: era la CPU a 3,25 MHz (prodotta dala NEC) a svolgere tutte le funzioni. Lo schermo conteneva 22 x 32 righe di testo, la RAM era di 1K, estensibile a 64K. Tra gli accessori la stampante termica e il registratore di dati a cassette.
Ne vennero venduti 70.000 esemplari prima di essere superati l'anno dopo dal nuovo ZX81, che costava addirittura la metà.
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