sabato 28 marzo 2009

Super Trouper

Gli ABBA, gruppo cult del pop e della musica disco degli Anni '70, riuscì a estendere il suo successo anche al decennio successivo con un album molto maturo, "Super Trouper", uscito il 3 novembre 1980, ma meditato e lavorato nei nove mesi precedenti.

La canzone più celebre dell'LP, una delle più note in assoluto del quartetto svedese, è "The winner takes it all", ispirata dal divorzio di due dei componenti del gruppo, Björn e Agnetha. "Lay all your love in me", grande pezzo di dance elettronica, segna un ponte tra i due decenni, mostrando la via che avrebbero intrapreso musicalmente gli Anni '80. Da segnalare anche "On and on and on", dedicata ai circoli dell'alta società di Stoccolma, dove gli ABBA sembravano muoversi abbastanza bene...
THE WINNER TAKES IT ALL



I don't wanna talk,
about things we've gone through.
Tough it's hurting me, now it's history. 
I played all my cards. 
And that's what you've done too. 
Nothing more to say, no more ace to play. 
The winner takes it all. 
The loser's standing small.
Beside the victory, it's a destiny. 
I was in your arms, 
thinking I belonged there. 
I figured it make sense, building me a fence. 
Building me a home. 
Thinking I'll be strong there. 
But I was a fool, playing by the rules. 
The gods may throw the dice,
their minds as cold as ice. 
And someone way down here, 
loses someone dear. 
The winner takes it all, the loser has to fall. 
It's simple and it's plain,
why should I complain ?
But tell me does she kiss, 
like I used to kiss you ?
Does it feel the same, 
when she calls your name ? Somewhere deep 
inside, you must know I miss you.
But what can I say ? Rules must be obeyed.
The judges will decide, the likes of me abied.
Spectators on the show, always staying low.
The game is on again. A lover or a friend ?
A victim is so small, the winner takes it all.
I don't wanna talk, if it makes you feel sad ?
And I understand,
you've come to shake my hand.
I apologize, if it makes you feel bad.
Seeing me so tense, no self-confidence.
I just say: the winner takes it all... 

The winner takes it all...


"Super Trouper" entrò nelle top ten di mezzo mondo - primo in Belgio, Olanda, Messico, Svezia, Svizzera, Norvegia, Germania e Regno Unito - ma raggiunse solo il tredicesimo posto in Italia. Il singolo "The winner takes it all", che aveva sul lato B "Elaine", non inclusa nell'album, fu settimo in Italia, primo in Belgio, Irlanda, Sudafrica, Olanda e Regno Unito.

martedì 24 marzo 2009

L'eterno ritorno degli Anni 80

Sulla "Stampa" di oggi, martedì 24 marzo 2009, c'è un interessante articolo scritto da Marinella Venegoni, giornalista esperta di musica e spettacolo. Parla della riunificazione di un gruppo storico, gli Spandau Ballet, dopo anni di liti. Partendo dalla notizia, la Venegoni traccia un interessante ritratto di quei fantastici anni:

Spandau & C. l'eterno ritorno degli Anni 80

MILANO

Mancava qualche ritocco al revival degli 80, ma ora il quadro è completo con l’annuncio (clamoroso, in quel campo) che i componenti degli Spandau Ballet si riuniscono dopo venti anni giusti di battaglie in tribunale: e non solo hanno fatto pace, ma domani a Londra - da una nave da guerra ormeggiata sul Tamigi - annunceranno alla grande una rentrée; pare di sentire la pronuncia un po’ cockney dell’ora 48enne Tony Hadley che promette (come ha già fatto): «Certo, ci sarà nostalgia, ma non solo. Contiamo di incidere nuovo materiale, andremo in tour». Eccoli là, per questo si sono riformati, per i tour che sono l’ultima vacca da mungere nel musicbusiness: da tempo ci hanno già pensato i loro antichi rivali, i Duran Duran, che hanno sfornato qualche dimenticabile opera discografica ma nel live hanno avuto buoni risultati. 

Sul dualismo Spandau vs Duran si fondarono all’epoca adolescenze e credenze, si ruppero amicizie, si organizzarono cortei, in disuso dal decennio precedente. Ma, Spandau o Duran, era tutta materia di sogni femminili, comunque. I ragazzi badavano meno alla musica dei gruppi e più a come si vestiva questo o quell’altro; da lì il macho cominciò a diventare un po’ più micio, con giovanotti impegnati a costruire l’icona del paninaro - dai luoghi scelti per gli incontri, votati al fast food - indossando il giusto Monclair, le scarpe Timberland, la cintura El Charro, i jeans Levi’s 501, e insomma tutto un repertorio dal quale, se si sgarrava, si finiva out. 

Già, perché gli 80 furono soprattutto anni di vestiti, con la nascita del look dopo un’era di gonnellone ed eskimo, Clarks e studiata transandatezza: ed è un vizio che, da allora, più nessuno è riuscito a togliersi. Il decennio portò in trionfo l’istituzione Top Model, con la santificazione di signorine come Cindy Crawford, Carla Bruni, Linda Evangelista, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Jerry Hall. Dee indiscusse, che misero in crisi l’istituzione Miss Qualcosa; finirono come ognuno ancora sa, spesso sposate benissimo. Spalle larghe (in vari sensi) e vita stretta, furono le regine del jet-set in un mondo che spasimava per il futuro ma ancora comprava enciclopedie cartacee a rate, e si fermava alle cabine telefoniche per comunicare. 

Un mondo ottimista, in crescita, che badava agli affari, disinvolto e confuso in politica, con ancora i leader di tanti partiti a baruffare per il primato ma anche con l’antenato di Berlusconi - Craxi - insediato da metà del decennio saldamente alla guida di un’Italia che si sarebbe svegliata brutalmente solo 7 anni dopo, al suono delle monetine lanciate al leader socialista. Un’Italia con ancora poche reti, che si riuniva davanti alla tv all’ora di cena per non perdersi in Drive In Tini Cansino e le sue tette (altro mito rimasto in voga fino ai nostri giorni) o le cosce di Lory Del Santo: una scoperta, quest’ultima, di Renzo Arbore, che dall’85 avrebbe creato un linguaggio con Quelli della notte, dove amabilmente si prendevano in giro i vizi dell’epoca quasi fossero un gioco, mentre un implume e ancora povero Roberto D’Agostino, dal suo pulpito arboriano pontificava sull’edonismo reaganiano e su Milan Kundera. 

Tutto questo succedeva, mentre gli Spandau Ballet, infilati nel movimento new-romantic, rimanevano a lungo un monumento all’inutilità musicale, finché non imbroccarono un singolo, True, che li portò avanti nel decennio, e insegnò loro la strada da percorrere. Occhi truccati (come del resto oggi Morgan e all’epoca Robert Smith dei Cure), melodie suadenti, sembrarono sempre piuttosto improbabili, anche quando Tony Hadley cantava fingendosi ispirato Through the Barricades, l’ultimo pezzo di successo della band, e nel videoclip appariva con i volantini che gli piovevano sul bomber - simile a quello indossato l’altro giorno da Ruggeri per cantare alla convention del neonato PDL - ed esibiva collanette sul girocollo nero, mentre furoreggiava alle sue spalle un sax: quello stesso sax su cui si ammazzano ora i fan dei Killers, che proprio non lo vogliono sentire. Una colonna sonora non granché, quella degli 80, in verità. Se in quel periodo non fossero arrivati alla fama gli U2, davvero ci sarebbe poco da ricordare: Spandau Ballet e Duran Duran, checché se ne dica, furono soprattutto fenomeni di costume.



Ah, dimenticavo... gli Spandau Ballet:

venerdì 20 marzo 2009

Rubik's Magic

Dopo il cubo, Rubik ideò un altro rompicapo, il Rubik's Magic, che venne posto in vendita dalla Matchbox nel 1987.

Il puzzle consiste di otto tessere nere quadrate sistemate in rettangoli di 2 x 4, solcate da linee diagonali in cui passano i fili che le connettono e che permettono di muoverle in due direzioni perpendicolari. Il puzzle mostra, all'inizio, tre anelli iridescenti separati su un lato e pezzi degli stessi tre anelli concatenati sul retro. Lo scopo del rompicapo è quello di ottenere una forma che ricorda un cuore - o meglio un quadrato di 3 x 3 in cui manchi una delle tessere - che rappresenti i tre anelli incatenati.

Come per il cubo di Rubik, anche qui ci sono gli scalmanati in grado di risolverlo in 2 secondi.



Il mio è ancora in stato da abbozzo da ben 22 anni, cioè dal giorno in cui mi sono stancato di girarlo tra le mani, qualche ora dopo averlo comprato da un venditore per strada (e già - esistevano anche negli anni '80, erano i primi senegalesi, i primi marocchini, quelli con le Lacoste taroccate nei mezzanini del metrò, e con tante altre mercanzie, Rubik's Magic compreso!)

Il successo del Rubik's Magic non fu pari a quello dell'illustre predecessore, che ancora oggi va forte e che ha dato addirittura il titolo a un blog.

lunedì 16 marzo 2009

Videomusic

Le rivoluzioni cominciano spesso in sordina, con un evento che passa quasi inosservato. La notte tra il 1° e il 2 aprile del 1984 sulle frequenze di una oscura televisione privata, Elefante TV, dal Ciocco, presso Lucca, iniziò l'avventura delle televisioni musicali europee. La nuova emittente trasmise il primo video di una lunga serie, "All night long" di Lionel Richie.

Proprio di quello era fatta quella televisione, che si chiamava "Videomusic": videoclip, informazioni musicali, eventi live dedicati al pubblico giovane. E senza pause: 24 ore su 24, eccetto naturalmente la pubblicità. Divenne subito un cult e un punto di riferimento: la solita televisione della RAI e quella nascente di Fininvest, che scopiazzava la TV di stato, apparvero subito giurassiche. Si sognavano programmi come "Hot line", "Rock revolution", il mitico "Roxy Bar" di Red Ronnie, o il VMgiornale, informale Tg d'avanguardia.


La famiglia Marcucci, che la gestiva, si trovò a dover vendere l'emittente nel 1995: la comprò Vittorio Cecchi Gori e in due anni per Videomusic fu la fine: accorpata a TMC come secondo canale, quasi subito venne trasmessa solo per mezza giornata e poi perse il logo VM e la sua fisionomia. Peccato...

sabato 14 marzo 2009

La radio del Mulino Bianco

Nel post sulle sorpresine del Mulino Bianco, avevo accennato ai premi che si potevano ottenere con la raccolta punti della Barilla.

Non c'erano solo il mitico coccio, la caraffa, i piatti, le tovaglie, le zuccheriere. C'era anche la mitica radio! E l'ho ritrovata... Eccola qui sotto.


Uscì nel 1988, è davvero kitsch, ma molto anni Ottanta e funziona ancora, con una pila da 9 V.

L'anno successivo la Barilla lanciò anche la sveglia:



mercoledì 11 marzo 2009

Amiga 1000

Nel luglio 1985 la Commodore mise in commercio un computer che era veramente all'avanguardia, avendo delle caratteristiche che sarebbero apparse sul mercato dei concorrenti solo anni dopo: era l'Amiga 1000, creato da Jay Miner, già "padre" degli Atari 400 e 800. La macchina era stata in origine concepita per i giochi "sparatutto" ma, viste le sue funzioni, venne trasformata in un vero e proprio computer, apprezzatissimo da chi aveva necessità di usare la grafica e le animazioni.


Le sue caratteristiche principali - per quei tempi davvero straordinarie! - erano un'interfaccia grafica GUI a 32-bit, un suono stereo a quattro canali, modalità video fino a 4096 colori, schermi multipli a diversa risoluzione, oltre al lettore floppy da 3" 1/2. Naturalmente tutte queste qualità costavano: l'Amiga 1000 era venduto negli Stati Uniti a 1790 dollari, completo di monitor RGB.

La CPU era il Motorola 68000 @ 7.14 MHz, con RAM di 256 K; la risoluzione video era 320X200 a 4096 colori e 640x400 a 16 colori.

domenica 8 marzo 2009

Maid of Orleans

Il gruppo new wave britannico Orchestral Manoeuvres in the Dark (OMD), che ottenne un notevole successo nel 1981 con "Enola Gay", l'anno successivo pubblicò un album di grande spessore, "Architecture & Morality", che conteneva un pezzo molto particolare e che fu scelto come singolo: "Maid of Orleans", insieme ad un altro brano simile, "Joan of Arc". Entrambe le canzoni erano dedicate a Giovanna d'Arco, l'eroina francese di cui era stato celebrato il 550° anniversario della morte sul rogo, avvenuta il 31 maggio 1431.

"Maid of Orleans", scritta da Andy Mc Cluskey, è un valzer in tempo di 6/8, largamente strumentale: proprio questa è la particolarità che ne decretò il successo, tanto che ancora oggi la si può sentire come sottofondo musicale in molti programmi e film: il suo tema principale è eseguito con una cornamusa elettronica suonata dal Mellotron fondendo gli strumenti "coro femminile" e "3-violini". Per consentire la messa in onda sulle radio, venne eseguita anche una versione senza introduzione - del resto, questa, composta da suoni degni di una colonna sonora, era stata aggiunta solo in un secondo momento.



MAID OF ORLEANS (THE WALTZ OF JOAN OF ARC)

If Joan of Arc had a heart,
Would she give it as a gift
To such as me who longs to see,
How a legend oughta be

Had dreams to give her heart away,
Like an orphan along the way
She cared so much,
She offered up her body to the grave.

Nel 1982 "Maid of Orleans" raggiunse il primo posto nelle classifiche in Belgio, Germania, Olanda, Portogallo e Spagna, il secondo in Austria, il quarto in Svizzera e Regno Unito, il quinto in Irlanda.

giovedì 5 marzo 2009

I Novecento

Nell'estate del 1984 un brano colonizzò le discoteche e le radio italiane: era "Movin' on" dei Novecento. Il gruppo che lo cantava era composto dai tre fratelli Nicolosi, Pino, Lino e Rossana, e dalla fidanzata di Lino, Dora Carofiglio.

"Movin' on" - sei minuti e trentacinque di pura dance italiana - vendette centomila copie e li fece conoscere come rivelazione dell'anno. Tutti lo ballavano, tutti alzavano il volume alla radio quando i deejay lo trasmettevano e la voce fine della cantante si diffondeva nell'aria.

Sull'onda del successo, i Novecento pubblicarono a fine anno "The only one" e l'album "Novecento". Due anni dopo tornarono alla grande con "Excessive love", lanciato dalla pubblicità dello yogurt da bere "Dan'up", di cui era la colonna sonora, e con il secondo album "Dreamland". Un terzo album, "Shine" e un brano in italiano, "Darei", comparvero nel 1988.

Nei '90 i Novecento sperimenteranno il mercato estero e l'attività di produttori virando verso il soul e il jazz. Solo nel 2008 torneranno alla musica con "Cry" e "Stop the time", singoli che anticipano l'album "Secret".

LA DISCOGRAFIA DEI NOVECENTO


SINGOLI

1984 - Movin'on
1984 - The only one
1985 - Why me
1986 - Excessive love
1987 - Changes
1988 - Broadway
1989 - Darei

ALBUM

1984 - Novecento
1986 - Dreamland
1989 - Shine
1991 - Leaving now
1992 - Necessary
1997 - C'è un mondo che
2002 - Featuring
2008 - Secret

RACCOLTE

1990 - The best
1993 - Collection
2003 - Greatest Hits: The History




MOVIN' ON

every day you're watchin' me
it means it has to be all right
come and let your love be mine
that's how it's meant to be today
i want a love to keep me goin on, babe
i've got a love that keeps me hangin on
you turned me down
i want a love to keep me goin on, babe
ask me to leave i come back to you now
hangin on
my love play until a new day
comes back glad to see me movin' on
my love pray that you won't lose me
i'm movin' on
my love play until a new day
comes back glad to see me movin' on
my love pray that you won't lose me
i'm movin' on i'm movin' on
now the days are not too far
before i start to look around
lonely days are here to say
i'm glad to see your sorrow dies
i'm not to blame now that i'm movin' on
babe
i want a love to keep me goin on
you turned me down
i've got a love that keeps me hangin on
babe
i'd be a fool to stop from movin' on
movin'on
i'm goin' start a brand new story
i know it's all i need to stay alive
my love will never keep me now
from movin' on movin' on
before i go and start my new day
you pray i'm gonna let the story end
my love i'm gonna start
it as i'm movin' on movin' on
( Sax Solo )

lunedì 2 marzo 2009

Good Morning Vietnam

È nel 1987, dodici anni dopo la fine della guerra, che un regista osa girare una commedia sul Vietnam: per farlo, Barry Levinson, mette in scena una storia vera, quella dell’aviere Adrian Cronauer, primo disc jockey a passare della musica rock’n roll sulla radio delle forze armate. Il film ebbe problemi sia per trovare distribuzione sia per le critiche negative e indignate dei giornali sulla visione comica della guerra in Vietnam. Alla fine furono gli Studios Disney a trovare il coraggio di distribuire “Good Morning Vietnam".

Il protagonista assoluto è un pimpante Robin Williams, che pone la sua verve comica al servizio di un film che resta comunque una pellicola di guerra con tutti i suoi toni drammatici. Williams - Cronauer è euforico e poco ligio alla disciplina, e forma un grande contrasto con le immagini crude della realtà, i bombardamenti, gli attentati, le violenze tipiche di un conflitto. Le grandissime canzoni americane degli Anni ‘60 formano una colonna sonora strepitosa - ricordiamo sempre che gli Anni ‘80 vissero il revival dei ‘60. La chiave della commedia permette a Levinson di presentare la popolazione vietnamita come non era mai stato fatto: Cronauer sviluppa relazioni con una ragazza e dei giovani locali, mostrando in tal modo la visione della guerra da parte dei "nemici".

Il finale è amaro, le autorità si sa, non hanno mai amato il rock, e poi la guerra è sempre guerra. Adrian Cronauer, arrivato in aereo da Creta, ripartirà su un altro aereo, lasciando in Vietnam l'illusione di poter cambiare qualcosa nelle forze armate.

Tra i protagonisti un giovane Forest Whitaker e il compianto Bruno Kirby.
.


LA COLONNA SONORA

"Around the World in 80 Days" - Lawrence Welk
"Baby Please Don't Go" - Them
"Ballad of a Thin Man" - The Grass Roots
"Beach Blanket Bingo" - Frankie Avalon
"California Sun" - The Rivieras
"Cast Your Fate To The Wind" - Sounds Orchestral
"Danger! Heartbreak Dead Ahead" - The Marvelettes
"Don't Worry Baby" - The Beach Boys
"Dream On Little Dreamer" - Perry Como
"Five O'Clock World" - The Vogues
"Game of Love" - Wayne Fontana & The Mindbenders
"There'll Be a Hot Time in the Old Town Tonight" - Lawrence Welk & Myron Floren
"I Get Around" - The Beach Boys
"I Got You (I Feel Good)" - James Brown
"I'll Never Smile Again" - Lawrence Welk
"In the Midnight Hour" - Wilson Pickett
"It's Alright" - Adam Faith
"Kit Kat Polka" - Lawrence Welk & Myron Floren
"Liar Liar" - The Castaways
"Acapulco" - Herb Alpert & The Tijuana Brass
"Lollipops and Roses" - Jack Jones
"Nowhere to Run" - Martha Reeves & The Vandellas
"Smoke Gets in Your Eyes" - Ray Conniff
"Sugar and Spice" - The Searchers
"The Warmth Of The Sun" - The Beach Boys
"What a Wonderful World" - Louis Armstrong
"Yeah Yeah" - Georgie Fame & The Blue Flames
"My Boyfriend's Back" - The Angels
"Puff, the Magic Dragon" - Peter Yarrow & Leonard Lipton
"Rawhide" - Dimitri Tiomkin & Ned Washington
"You Keep Me Hangin' On" - The Supremes
"Like Tweet" - Joe Puma & Eddie Hall
"Get a Job" - The Silhouettes

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin