È nel 1987, dodici anni dopo la fine della guerra, che un regista osa girare una commedia sul Vietnam: per farlo, Barry Levinson, mette in scena una storia vera, quella dell’aviere Adrian Cronauer, primo disc jockey a passare della musica rock’n roll sulla radio delle forze armate. Il film ebbe problemi sia per trovare distribuzione sia per le critiche negative e indignate dei giornali sulla visione comica della guerra in Vietnam. Alla fine furono gli Studios Disney a trovare il coraggio di distribuire “Good Morning Vietnam".
Il protagonista assoluto è un pimpante Robin Williams, che pone la sua verve comica al servizio di un film che resta comunque una pellicola di guerra con tutti i suoi toni drammatici. Williams - Cronauer è euforico e poco ligio alla disciplina, e forma un grande contrasto con le immagini crude della realtà, i bombardamenti, gli attentati, le violenze tipiche di un conflitto. Le grandissime canzoni americane degli Anni ‘60 formano una colonna sonora strepitosa - ricordiamo sempre che gli Anni ‘80 vissero il revival dei ‘60. La chiave della commedia permette a Levinson di presentare la popolazione vietnamita come non era mai stato fatto: Cronauer sviluppa relazioni con una ragazza e dei giovani locali, mostrando in tal modo la visione della guerra da parte dei "nemici".
Il finale è amaro, le autorità si sa, non hanno mai amato il rock, e poi la guerra è sempre guerra. Adrian Cronauer, arrivato in aereo da Creta, ripartirà su un altro aereo, lasciando in Vietnam l'illusione di poter cambiare qualcosa nelle forze armate.
Tra i protagonisti un giovane Forest Whitaker e il compianto Bruno Kirby.
Il protagonista assoluto è un pimpante Robin Williams, che pone la sua verve comica al servizio di un film che resta comunque una pellicola di guerra con tutti i suoi toni drammatici. Williams - Cronauer è euforico e poco ligio alla disciplina, e forma un grande contrasto con le immagini crude della realtà, i bombardamenti, gli attentati, le violenze tipiche di un conflitto. Le grandissime canzoni americane degli Anni ‘60 formano una colonna sonora strepitosa - ricordiamo sempre che gli Anni ‘80 vissero il revival dei ‘60. La chiave della commedia permette a Levinson di presentare la popolazione vietnamita come non era mai stato fatto: Cronauer sviluppa relazioni con una ragazza e dei giovani locali, mostrando in tal modo la visione della guerra da parte dei "nemici".
Il finale è amaro, le autorità si sa, non hanno mai amato il rock, e poi la guerra è sempre guerra. Adrian Cronauer, arrivato in aereo da Creta, ripartirà su un altro aereo, lasciando in Vietnam l'illusione di poter cambiare qualcosa nelle forze armate.
Tra i protagonisti un giovane Forest Whitaker e il compianto Bruno Kirby.
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LA COLONNA SONORA
"Around the World in 80 Days" - Lawrence Welk
"Baby Please Don't Go" - Them
"Ballad of a Thin Man" - The Grass Roots
"Beach Blanket Bingo" - Frankie Avalon
"California Sun" - The Rivieras
"Cast Your Fate To The Wind" - Sounds Orchestral
"Danger! Heartbreak Dead Ahead" - The Marvelettes
"Don't Worry Baby" - The Beach Boys
"Dream On Little Dreamer" - Perry Como
"Five O'Clock World" - The Vogues
"Game of Love" - Wayne Fontana & The Mindbenders
"There'll Be a Hot Time in the Old Town Tonight" - Lawrence Welk & Myron Floren
"I Get Around" - The Beach Boys
"I Got You (I Feel Good)" - James Brown
"I'll Never Smile Again" - Lawrence Welk
"In the Midnight Hour" - Wilson Pickett
"It's Alright" - Adam Faith
"Kit Kat Polka" - Lawrence Welk & Myron Floren
"Liar Liar" - The Castaways
"Acapulco" - Herb Alpert & The Tijuana Brass
"Lollipops and Roses" - Jack Jones
"Nowhere to Run" - Martha Reeves & The Vandellas
"Smoke Gets in Your Eyes" - Ray Conniff
"Sugar and Spice" - The Searchers
"The Warmth Of The Sun" - The Beach Boys
"What a Wonderful World" - Louis Armstrong
"Yeah Yeah" - Georgie Fame & The Blue Flames
"My Boyfriend's Back" - The Angels
"Puff, the Magic Dragon" - Peter Yarrow & Leonard Lipton
"Rawhide" - Dimitri Tiomkin & Ned Washington
"You Keep Me Hangin' On" - The Supremes
"Like Tweet" - Joe Puma & Eddie Hall
"Get a Job" - The Silhouettes
4 commenti:
Goooood morning Vieeeeetnamm: Robin 6 un grande!!!Film stupendo, ed in quanto tale, non più trasmesso dalle tv italiane ricche solo di spazzatura.In lingua originale Williams è da lasciare senza fiato.
La Tv italiana è quanto di peggio esista nel mondo: solo vaniloqui e reality falsi. Ci vogliono così, stupidi e capaci di guardare solo il vuoto. "Good Morning Vietnam" invece fa anche pensare. L'ho visto al cinema a Bolzano l'anno che arrivò in Italia, da militare!
ahhh che filmoneeee e che musica...ottima scelta
goooooooooooooooooooooooooooooddddddmorrrnniiiiiinggggviettttttttttttttnammmmmmmmmmmmm
mitico
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