domenica 26 aprile 2009

Domani è domenica



Basta ascoltare un pezzetto di questa canzone del 1983, cantata da tale Valentino, un ragazzo casertano di nome Giuseppe che usava il cognome come pseudonimo, per riconoscere l'autore di testo e musica: il mitico Vasco Rossi.

Fu lui a fare da mentore a Valentino, lanciato nel 1981 a Saint Vincent Estate con "Mi piaci solo tu". "Domani è domenica" è la seconda prova con Vasco. In mezzo, nel 1982, la romantica e neomelodica "Strappacuore". Poi, più nulla: svaporato nel bel mezzo degli Anni '80.


DOMANI È DOMENICA
(Vasco Rossi)
Domani è domenica
Tanto domani è domenica
Tanto domani è domenica
Non mi importa se...
Stasera son rimasto solo se...
Nessuno mi aspettava
Neanche te
Neanche te...

Cosa vuoi che sia
Sarà un altro sabato sera buttato via
Sarà un'altra piccolissima soddisfazione per te... perché...

Perché se vuoi essere una strega
Ok ti regalo anche la scopa
Così sarai completa
Una perfetta strega
Oh yes se vuoi essere una diva
Ok se vuoi essere seguita
Vuol dire che farò uno sforzo
E comprerò una moto da motocross
E vado in America
Tanto domani è domenica
Tanto domani è domenica

Non mi importa se...
Stasera son rimasto solo se
Se al bar siamo rimasti solo in tre
Io, te e un caffè
"eh, tra l'altro solo un caffè
dice che ha già spento la macchina, aho!"

Cosa vuoi che sia
Se siam rimasti soli senza la compagnia
Chi se ne frega dài
Domani è domenica

Perché se vuoi essere una strega
Ok ti regalo anche la scopa
Così sarai completa
Una perfetta strega
Oh yes se vuoi essere una diva
Ok se vuoi essere seguita
Vuol dire che farò uno sforzo
E comprerò una moto da motocross
E vado in America
Tanto domani è domenica...
Tanto domani è domenica
Anche in America domani è
domenica...

sabato 25 aprile 2009

Tempi Duri


Nel 1982 le radio mandarono una bella canzone, intitolata “Tempi duri”, cantata dal gruppo omonimo. Subito risaltarono quelle sonorità simili all’ultimo album di Fabrizio De André, quello con l’indiano, uscito solo l’anno prima. E colpiva quella voce somigliante a “Faber”. Il mistero fu subito risolto: i Tempi Duri non solo erano il gruppo di supporto di De André, ma erano guidati da suo figlio, Cristiano. Con lui Carlo Facchini, Carlo “Loby” Pimazzoni e Marco Bisotto.



Dopo il singolo “Tempi duri / In una notte così” uscì l’album “Chiamali Tempi Duri”. Poi i singoli “Via Waterloo” e “Regina di dolore”. Nel 1983 incisero il 45 giri “Jekyll / Gabbia” e continuaro ad appoggiare De André nei concerti. Nel 1985 si sciolsero, mentre Cristiano De André iniziava una promettente carriera solista.



Nel 2003 una nuova “reunion” con il CD singolo “Per te / Signora senza pace”


TEMPI DURI

Notti di ansia, atti di dolore
La gente che prega perché nasca una stella
Lo sanno anche i cani disperati della strada
lo sai anche tu dovunque tu viva, dovunque tu vada
Lo leggi e lo scrivi su tutti i muri
Tempi Duri
La stampa non ha gusto e continua a parlare
di una generazione obbligata a sperare
e intanto bambini e soldati senza lavoro
stanno già ripartendo per la caccia al tesoro
Non ti giocheresti un soldo, eppure lo giuri
Tempi Duri
E guardi lontano ma non puoi pregare
non sai se fidarti di chi vive o chi muore
se, quanti anni indietro ho cominciato a sbagliare
o, tra quanti giorni potrò ricominciare
E intanto anche le stelle fanno gli occhi scuri
Se mai finirà sarà sempre tardi
ma non posso, non posso più aspettarti
lo sanno anche i cani disperati e senza gloria
che l'ultimo a saltare in aria passerà alla storia
Sono sogni maledetti per niente sicuri
Tempi Duri

domenica 19 aprile 2009

Frankie Goes To Hollywood

A Liverpool nel 1982 si formò una band che avrebbe dato una bella scossa agli Anni '80: i Frankie Goes To Hollywood. L'insolito nome sarebbe stato mutuato da un titolo apparso su una rivista riguardante il grande Frank Sinatra.


Il gruppo era molto particolare: al cantante dichiaratamente gay Holly Johnson e al ballerino e vocalist Paul Rutherford si aggiungevano i musicisti fieramente "etero" Brian Nash (chitarra), Mark O'Toole (basso) e Peter Gill (batteria). Fu Trevor Horn, ex produttore dei Buggles, a lanciarli con la sua nuova casa discografica, la ZTT. Il primo singolo, "Relax" del 1983, fece subito scandalo:il video venne censurato e bandito dalle televisioni. Anche per questo il 45 giri stazionò a lungo nella parte più bassa delle classifiche. Quando anche le radio smisero di trasmetterlo dopo aver letto attentamente il testo, "Relax" schizzò al numero 1 delle vendite.

RELAX (DON’T DO IT)

Il secondo singolo, a questo punto molto atteso, fu "Two tribes", uscito nel giugno del 1984. Anche il video di "Two tribes" fece scalpore: si vedeva una lotta a pugni tra il presidente americano Ronald Reagan e quello sovietico Konstantin Cernenko. Il brano stazionò per nove settimane al numero 1, trascinandosi dietro "Relax" al numero 2. L'estate del 1984 fu trionfale per i Frankie Goes To Hollywood, divenuti fenomeno di massa.

TWO TRIBES

Nell'ottobre del 1984 giunse anche il primo album, "Welcome to the pleasuredome", subito piazzatosi alla vetta dell'hit parade. C'erano una splendida cover di Bacharach, "Do you know the way to San José?" e una di Bruce Springsteen, "Born to run", la lunghissima traccia che dava titolo al disco (13 minuti!) e la splendida ballata "The power of love", lanciata come singolo in vista del Natale, con un altro video discusso, che questa volta dileggiava la Natività. Il brano andò in testa alle hit parade britanniche, venendo però scalzato proprio a Natale dalla Band Aid.

THE POWER OF LOVE

Dopo due anni vissuti intensamente i Frankie Goes To Hollywood si presero una pausa: nel 1985 uscirono solo una versione rifatta di "Welcome to the pleasuredome" e un videogioco sconcertante con una differente "Relax".

Nel 1986 la band tornò con un suono più duro, più rock: "Rage hard", il singolo scelto per le classifiche, salì al quarto posto, l'album "Liverpool" al quinto. Gli altri singoli estratti, "Warriors of the wasteland" e " Watching the wildlife" si fermarono al 19° e al 28° posto. Il loro momento era terminato, la popolarità declinava, cominciarono anche le liti tra i musicisti. Nel marzo del 1987 i Frankie Goes To Hollywood si sciolsero.

Nel 1988 Paul Rutherford fu il primo a tentare la carriera solista, con "Get real". Fu un insuccesso. Un po' meglio andò a Holly Johnson con "Train" e "Americanos", e soprattutto con l'album "Blast", capace di riportarlo al numero 1.

Holly Johnson, nel 1993, annunciò di essere sieropositivo. Nello stesso anno l'album dei loro successi, "Bang!", rinverdì un po' la loro fama. La band si è riformata per una trasmissione della televisione inglese VH1, "Bands reunited". I musicisti ripresero a suonare assieme, ma senza Holly: il nuovo cantante è Ryan Molloy. Ma gli Anni '80 sono finiti da un pezzo...

martedì 14 aprile 2009

Robert De Niro's waiting


C'è un bel pezzo delle Bananarama, "Robert De Niro's waiting". Per anni si è pensato che la ragazza protagonista della canzone fosse una fan di "Taxi Driver". Invece, poco tempo fa, sul suo sito web, l'ex leader del gruppo Siobhan Fahey ha scritto: "Il testo della canzone, che doveva chiamarsi Al Pacino's waiting" ed è stata modificata in "Robert DeNiro's waiting" perché suonava meglio, è ispirato dall'esperienza di una vittima di stupro". Una ragazza che non riesce più a relazionarsi con nessuno se non con il suo idolo di celluloide alla TV.

Il brano, inserito nell'album "Bananarama" del 1984, raggiunse il terzo posto nell'hit parade britannica.




ROBERT DE NIRO'S WAITING
(S. Jolley/T. Swain/S. Dallin/S. Fahey/ K. Woodward)
Hope's dashed to the floor like shattered teenage dreams.
Boys living next door are never what they seem.
A walk in the park can become a bad dream

People are staring and following me.
This is my only escape from it all:
Watching a film or a face on the wall.
Robert de Niro's waiting
talking italian.
Robert de Niro's waiting
talking italian.
Robert de Niro's waiting
talking italian.
Robert de Niro's waiting
talking italian.
I don't need a boy
I've a got a man of steel

Don't come any closer
I don't wanna feel.
You're breathing
you're touching
but nothing's for free

I never want this to happen to me.
Don't try to change me
you're wasting your time

Now I've got something much better in mind.
Robert de Niro's waiting
talking italian. . . .
A walk in the park can become a bad dream
. . .
Robert de Niro's waiting
talking italian.

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo

Esuliamo un momento dagli Anni '80. Rilancio l'appello per il terremoto in Abruzzo giunto dagli amici Bim Bum Bam! e Matty che seguono questo blog:

La Croce Rossa Italiana lancia "un appello di emergenza a livello nazionale, chiedendo a tutta la popolazione di partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha colpito la regione Abruzzo".

Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare: il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo; il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo. E' anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri

Sms per l' Abruzzo al 48580 : ogni SMS inviato contribuira' con 1 euro, interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l'assistenza.

Aggiungo la lettera dell'Associazione Nazionale Alpini:

"A seguito del terremoto che ha distrutto il cuore dell’Abruzzo, l’Associazione Nazionale Alpini ha deciso di avviare una raccolta di fondi per portare un aiuto concreto ai fratelli abruzzesi.

Sono, pertanto, stati aperti un conto corrente bancario e un conto corrente postale sui quali, Sezioni, Gruppi e privati potranno effettuare le donazioni. I Gruppi potranno versare quanto raccolto direttamente o per il tramite delle rispettive Sezioni.

conto corrente bancario: BANCO di BRESCIA fil. 2 Milano conto corrente N° 9535
intestato a: ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI TERREMOTO ABRUZZO Via Marsala 9 - 20121 Milano
iban: IT69 X035 0001 6320 0000 0009 535
bic / swift BCABIT21

conto corrente postale: POSTE ITALIANE – BANCOPOSTA conto corrente N° 16746208
intestato a : ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI TERREMOTO ABRUZZO Via Marsala 9 - 20121 Milano
iban: IT26 H076 0101 6000 0001 6746 208
bic / swift BPPIITRRXXX

Precisiamo, inoltre, che presso la Sezione Abruzzi è stato istituito un centro dedicato alla raccolta dei materiali (alimentari, abbigliamento, attrezzature etc.) che dunque potranno essere inviati al “Centro ANA di raccolta materiali” a Paganica (AQ),

possibilmente prendendo preventivi accordi con i responsabili locali ai seguenti numeri:

  • Ornello Capannolo (consigliere nazionale) n° cell 3683201645;
  • Antonio Purificati (presidente sezione Abruzzi) n° cell 3485768660;
  • D'Alfonso (segretario sezione Abruzzi) n° cell 3471857652;
  • e-mail abruzzi@ana.it.

Un grande abbraccio agli amici abruzzesi

sabato 4 aprile 2009

Who's afraid of the Art Of Noise?

Il primo album degli Art Of Noise segnò una svolta nel corso della moderna musica elettronica: "Who's afraid of the Art Of Noise?" uscì nel 1984 con pezzi molto diversi tra loro e rivoluzionari per il suono che Trevor Horn, Anne Dudley, J.J. Jeczalik e Gary Langan erano riusciti a produrre con i loro strumenti. Una musica d'avanguardia postmoderna che piaceva anche alle discoteche più alla moda.

Naturalmente l'album rimase il capolavoro assoluto del gruppo, la loro opera migliore e più avvincente. C'è il singolo di successo, quello preferito da MTV, "Close (To the edit)" e poi il pezzo che andava forte nelle discoteche e nei club, "Beat box (Diversion one)". C'è un brano che ha dato il via a tutto il genere "ambient" e che è forse il più bello del disco: "Moments in love". Va segnalata anche "A time for fear", che mixa nastri sull'invasione americana di Grenada del 1983 con pezzi d'ambiente.


CLOSE (TO THE EDIT)



HEY!YEH
DUM! DUM!
TRA LA LA!
Clo-clo-clo-close
to to to to the edge
to to to to the edge

To be in England
in the summertime
with my love
close to the edge


MOMENTS IN LOVE



mercoledì 1 aprile 2009

Il football americano

Gli Anni '80 furono anni molto "americani": l'«edonismo reaganiano» con cui Roberto D'Agostino li bollò è un'azzeccata definizione. Una delle "religioni" a stelle e strisce è il football americano e, puntualmente, lanciate sugli schermi Fininvest a tarda ora, ben oltre la seconda serata, con il commento di Guido Bagatta, arrivarono anche in Italia le partite della NFL. Il Superbowl, l'atto conclusivo che si tiene un lunedì di gennaio, veniva trattato con la pubblicità e l'interesse che si dedica alla Notte degli Oscar.

Esplose dunque la mania per questo sport di cui gli italiani non capivano niente, e di cui ancora oggi, nonostante tutto, ancora non capiscono le regole. Però l'America era lì nei nostri salotti e a scuola si faceva uso di quel linguaggio da iniziati, si parlava di kick off e di touch down, di yards e quarterback, tanto però tutti sapevano che quello che davvero si osservava bene erano le cheerleaders... Si buttavano lì nomi: Joe Montana, i Dallas Cowboys, i Pittsburgh Steelers. I loghi delle squadre della NFL cominciarono ad apparire sulle copertine dei quaderni, sugli adesivi, sui gadget.

Nel 1981 c'era stato anche il primo campionato italiano, giocato da sole cinque squadre: Aquile Ferrara, Frogs Gallarate, Rams Milano, Rhinos Milano e Giaguari Torino. In breve il movimento si allargò e nacquero altri team: i fortissimi Lions Bergamo, i Panthers Parma, i Giants Bolzano, i Pharaones Garbagnate, i Warriors Bologna, i Gladiators Roma... A Rimini nel 1987 per il Superbowl tra Seamen Milano e Frogs Legnano, vinto da questi ultimi per 27 a 24, gli spettatori sulle tribune erano 25.000, più di quelli che assistevano allora a una partita di calcio di serie B.


Poi basta. Il campionato di football americano si gioca ancora ma è divenuto sport di nicchia, lontano dalle televisioni e dai facili entusiasmi. Ma, notizia di ieri, i Seamen di Milano, ormai composti da quarantenni e cinquantenni, si rimettono insieme e torneranno a giocare: si sono trovati su Facebook e non si sono accontentati di una pizza per ricordare i vecchi tempi...

IL SITO di riferimento per il football americano in Italia: AFI

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