martedì 21 ottobre 2008

L'indiano di De André

L'album di Fabrizio De André conosciuto come "L'indiano" dall'immagine di copertina - "The Outlier", un dipinto di Frederic Remington che raffigura un indigeno americano a cavallo in una prateria - in realtà si intitola semplicemente "Fabrizio De André".
È la prima fatica del cantante genovese dopo il rapimento del 1979 e i lunghi mesi trascorsi in mano all'Anonima sequestri con la compagna Dori Ghezzi nel Supramonte.
Preceduto da un imponente battage pubblicitario, esce nel 1981, tre anni dopo "Rimini" e si avvale ancora della collaborazione del valido Massimo Bubola per le canzoni. Gli arrangiamenti sono di Oscar Prudente e Mark Harris.
Risente naturalmente dell'esperienza del sequestro, evocato apertamente in "Hotel Supramonte" e riecheggiato negli altri brani del disco, molto "sardo" in tutta la sua struttura, dalla caccia al cinghiale che apre "Fiume Sand Creek" all'Ave Maria tradizionale dell'isola, cantata in lingua sarda. I temi sono quelli che legano l'indiano della copertina e la terra d'adozione di De André: la natura e l'uomo appartenente ad essa, oppresso da chi sta sopra di lui e chiuso all'interno del suo stesso mondo.

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