sabato 5 luglio 2008

Italia-Brasile, 1982

Il 5 luglio 1982 era un lunedì caldo, tipicamente estivo. Alle 17.15 l'Italia intera si fermò per guardare alla televisione Italia-Brasile. Era una partita secca: noi o loro per la semifinale. L'altra squadra del girone a tre, l'Argentina aveva perso 2-1 con noi e 3-1 con i brasiliani. Quel gol segnato in più dava ai verdeoro un immenso vantaggio: loro potevano pareggiare, noi dovevamo vincere. Gli spalti dello stadio dell'Español, il "Sarrià" di Barcellona, erano uno spettacolo: tinti di giallo e verde da un lato e di tricolori dall'altro, con una marea di striscioni. Serviva un miracolo, perché la nostra squadra fino a quel momento non era stata eccezionale, anzi, solo con l'Argentina aveva dato un segnale di risveglio. Il Brasile invece era stato uno schiacciasassi: 2-1 all'Unione Sovietica, 4-1 alla Scozia, 4-0 alla Nuova Zelanda e, appunto, 3-1 all'Argentina. Tredici gol segnati e tre subiti. L'Italia aveva segnato solo quattro gol e ne aveva subiti tre. Però era carica: aveva litigato con i giornalisti e ordinato il silenzio stampa: due giorni prima Bearzot e Gentile erano quasi arrivati alle mani con il giornalista Cascioli. 

La partita iniziò bene: al 5' Paolo Rossi rapinò un gol segnando all'incerto Valdir Perez. La nazionale dovette però subire l'offensiva dei brasiliani, che vedevano lesa la loro maestà, e ristabilirono il pareggio, che significava anche la qualificazione, con Socrates al 12'. I verdeoro cercarono allora di sfondare, volevano a tutti i costi vincere, schiacciarci. La loro tattica era però folle e controproducente: attaccandoci, si scoprivano al nostro contropiede. Al 27' Rossi, che aveva segnato il suo primo gol alla quinta partita del Mundial, approfittò di un retropassaggio errato a Valdir Perez e insaccò il 2-1. I tifosi italiani esplosero di gioia.

I brasiliani erano sotto choc: i calciatori riuscirono a riemergere dalla crisi solo a metà del secondo tempo e al 27' Falcao, che giocava nella Roma, pareggiò. Sembrava finita, per l'Italia. La delusione di aver avvicinato l'impresa si impadronì di chi era davanti allo schermo e sugli spalti del "Sarrià". Ma pochi minuti più tardi, alla mezzora del secondo tempo, Paolo Rossi, ancora lui, girò comodamente in rete di testa da pochi passi e segnò il 3-2. Il suo sorriso valeva la semifinale. Ma c'era ancora un quarto d'ora. Venne annullato un gol irregolare di Socrates. All'88' Antognoni mise dentro il gol del 4-2, ma l'arbitro israeliano Klein annullò per un fuorigioco che alla moviola risultò inesistente. Due minuti dopo Zoff si superò, salvando sulla linea un pallone che tutti avevamo visto dentro. 

La partita finì subito dopo: ce l'avevamo fatta, sentivamo dentro di noi che il Mundial era nostro, che nulla avrebbe potuto fermarci. Non la Polonia, nostra prossima avversaria, che aveva perso la sua stella Zbigniew Boniek per squalifica. Non l'avversaria che avremmo trovato in finale, la Francia di Platini o la Germania di Rummenigge. Fermato il Brasile, eravamo noi i più forti, i più sicuri dei nostri mezzi. La squadra che stentava con Perù e Camerun era ormai uno sbiadito ricordo. Quella che aveva battuto il Brasile aveva mostrato grinta e carattere, ma anche fantasia e classe: Gentile, che già aveva marcato Maradona, aveva bloccato Zico con le buone e le cattive, portandogli via anche un pezzo di maglia. Conti aveva crossato con tecnica e genialità. Tardelli e Oriali avevano ritrovato polmoni e forza. Paolo Rossi si era finalmente sbloccato...

I tecnici di tutto il mondo, impressionati da quell'Italia, cominciarono a indicarla come favorita, 30.000 tifosi italiani si riversarono a Barcellona, pronti a marciare su Madrid.




LA CRONACA DELL'ANSA

Mundial - Italia - Brasile

Dall'inviato dell' ansa Giorgio Svalduz- Barcellona, 5 luglio Grande festa del calcio a Barcellona con il minuscolo Sarrià stipato in ogni ordine di posti. I tamburi dei tifosi brasiliani si misurano con le trombe di quelli Italiani Continuando un confronto musicale che ha tenuto sveglia Barcellona questa notte con interminabili cortei lungo le ''ramblas''. La marcia di avvicinamento allo stadio dell'Español comincia alle 11, ma non ci sono incidenti. La polizia chiude al traffico l'intero quartiere attorno al campo mentre i bagarini fanno affari d' oro. Le formazioni sono quelle previste: Santana recupera Zico, Bearzot dà fiducia ad Oriali. L'Italia vince il campo e si schiera con il sole in faccia. Gli azzurri si spingono subito in avanti senza timori reverenziali e al 4' Cabrini lancia Tardelli che ''pesca''Rossi al centro dell' area, ma lo juventino ''cicca'' il pallone. Nell' azione successiva gli italiani passano al 5': Conti a Cabrini che crossa da sinistra per Rossi il quale di testa insacca sorprendendo la difesa brasiliana. una punizione di Eder al 7' si infrange sulla barriera, mentre all' 8' tira alto Graziani dopo un' azione Conti - Rossi. All'11' i sudamericani sfruttano un rimpallo su Collovati, ma Serginho, solo di fronte a Zoff, manda incredibilmente fuori.

Il pareggio è solo rimandato: al 12' Socrates scambia con Zico e si presenta solo in area sulla destra. Il suo rasoterra prende in controtempo Zoff. Al 14' viene ammonito Gentile per un fallo su Zico. Per la difesa azzurra è una gara terribile: diretti magistralmente da Socrates i brasiliani con tre passaggi smarcano sistematicamente un uomo in area. Per un fallo di Falcao su Tardelli c' è una punizione: il tiro di Antognoni è ribattuto. Al 25' c'è il raddoppio italiano: sulla rimessa di Waldir Perez, Luisinho si fa rubare il pallone da Rossi che avanza in area e ''fulmina'' il portiere sudamericano. C'è un fallo di Gentile su Zico, ma contemporaneamente Collovati finisce a terra dolorante in area. Lo stopper cerca di riprendere il gioco ma non ce la fa. Bearzot temporeggia e al 32' Socrates di testa impegna Zoff. Al 33' Bergomi prende il posto di Collovati. Va alta al 38' una punizione di Junior. Brivido tra i tifosi italiani per una respinta sbilenca di Zoff su angolo di Eder al 40'. Al 43' Graziani lanciato da Antognoni viene anticipato al momento di concludere e al 44' una punizione bomba di Eder colpisce in volto Tardelli. Su una mischia susseguente a un calcio d'angolo Oriali libera e Klein fischia la fine del primo tempo.

La ripresa comincia senza altre sostituzioni e i brasiliani si avvicinano al gol al 47': Junior libera Falcao sulla destra, ma il suo tiro si perdefuori. Al 50' contropiede di Conti che scambia con Rossi e si libera, ma da favorevole posizione tira fuori. Al 52' Antognoni serve Rossi che viene spinto in area da Luisinho, ma Klein fa proseguire. Va alta al 54' una punizione di Zico per fallo di Bergomi. Il portiere juventino para al 55' un forte tiro di Leandro da 40 metri, ma poi Zoff deve uscire ai limiti dell'area al 56' per respingere l'incursione di Cerezo liberato da Zico. il portiere azzurro esce bene su Serginho al 58' mentre c'è una nuova occasione per Rossi al 59', liberato da Graziani. Ma lo juventino manda fuori da favorevole posizione. Al 60' il portiere azzurro para a terra un'altra punizione di Eder. Il Brasile continua a premere e pareggia al 68': Junior libera sulla destra Falcao, che avanza e batte Zoff di sinistro. Santana fa entrare Paulo Isidoro al posto di Serginho. Un tiro di Zico al 71' va alto. Zoff para in due tempi un cross di Cerezo al 74'. Gli azzurri passano di nuovo in vantaggio sugli sviluppi di un corner di Conti: Tardelli lancia a seguire per Rossi che corregge di destro in rete siglando la sua tripletta al 75'. Contemporaneamente rimane a terra a centrocampo Tardelli, dolorante al piede sinistro. Lo sostituisce Marini al 77'. Al 78' per un fallo su Eder viene ammonito Oriali. Va fuori una punizione di Eder al 79' per un fallo di Marini sulla stessa ala sinistra. All' 80' un gol di Socrates viene annullato per evidente fuorigioco dello stesso capitano brasiliano. su una punizione di Antognoni per fallo su Conti, Rossi di testa manda fuori. Un colpo di testa di Antognoni all' 85' viene parato da Waldir Peres. Gli azzurri cercano di alleggerire la pressione brasiliana con contrattacchi ragionati. all' 88' un gol di Antognoni sugli sviluppi di un'azione corale viene annullato, all' 89' un colpo di testa di Zico viene parato da Zoff nei pressi della linea e i brasiliani protestano. Al 91' Klein fischia la sospirata fine dell'incontro e sugli spalti i tifosi italiani scandiscono con lunghi applausi questo straordinario successo che permette agli azzurri di entrare nelle semifinali dove incontreranno nuovamente i polacchi.


2 commenti:

Waddle ha detto...

Prima di tutto complimenti per il tuo blog, davvero bellissimo.
Poi un ricordo di quel magico mondiale 1982, alla fine del girone di qualificazione tutti erano rassegnati a eliminazione certa. Poi un miracolo impensabile grazie sopratutto a Rossi. Qui a Vicenza emozioni così ce le aveva già fatte vivere pochi anni prima, a fine anni 70 trascinando il Lanerossi al secondo posto in serie A con partite da leggenda.

DR ha detto...

Waddle, ti ringrazio per i complimenti. Ho un bel ricordo di Paolo Rossi, anche al Vicenza. Quell'anno era appena rientrato dalla squalifica per il calcioscommesse ed era passato alla Juve. Poté giocare solo le ultime partite di campionato prima della convocazione. Qualcuno storse il naso, ma Rossi aveva dimostrato di essere indispensabile già ai mondiali del 1978 in Argentina. Quell'Italia-Brasile rimane la partita più bella della Nazionale che abbia mai visto: pathos, tensione, grinta e voglia di vincere.

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