domenica 6 luglio 2008

Bruce Springsteen


Negli Anni '80 Bruce Springsteen ottiene una fama mondiale, confermando il successo di "Born to run" del 1975. Il disco che lo lancia nell'orbita delle stelle di prima grandezza del rock internazionale è "Born in the U.S.A." , uscito nel 1985. Nel 1982 aveva inciso "Nebraska" un album interlocutorio, completamente acustico, senza l'ausilio della E-Street Band. Un lavoro comunque apprezzabile, con venature folk e testi poetici.

"Born in the U.S.A.", dalla indovinata copertina con i jeans logori, la T-shirt bianca e il cappellino da baseball nella tasca posteriore sullo sfondo delle strisce bianche e rosse della bandiera, presenta una galleria di personaggi springsteeniani: operai, lavoratori sull'autostrada; e ha temi sociali, dalla guerra - ancora quella del Vietnam, finita da dieci anni - alla ricerca di lavoro, oltre all'amore di "I'm on fire e "I'm goin' down".
Per il brano trainante, "Dancin' in the dark" Springsteen non bada a spese: assolda Brian De Palma per i video e usa come protagonista una ragazza presa dal pubblico per ballare sul palco durante un concerto. La ventenne, Courtney Cox, diverrà un'attrice famosa interpretando il ruolo di Monica Geller nelle dieci stagioni del telefilm "Friends".


Due anni dopo il "Boss" pubblica "Tunnel of love", influenzato dal divorzio tra Springsteen e la prima moglie Julianne Phillips: I temi sono quelli delle difficoltà nella vita quotidiana e nei rapporti di coppia. Le sonorità sono meno marcatamente rock, vi risuona anche l'elettronica ampiamente diffusa negli Anni '80. Dopo "Born in the U.S.A." era naturale che giungesse un album di spessore minore: anche il pubblico lo apprezzò meno. Sin dalla copertina smentisce il disco precedente: Springsteen, con completo scuro, camicia bianca e cravattino texano, sta appoggiato con le mani in tasca a una Cadillac bianca davanti a una brulla prateria. Pezzi come "Spare parts", "Valentine Day" e "Brilliant disguise" hanno però un notevole appeal.





BRUCE SPRINGSTEEN IN CONCERTO A PARIGI:
"BORN IN THE U.S.A.", 1985


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