martedì 8 luglio 2008

Italia-Polonia, 1982


L’8 luglio 1982, alle 17.15 l’Italia contendeva alla Polonia la finale del Mondiale di Spagna. Si giocava nell’altro stadio di Barcellona, il “Nou Camp”, dopo i miracoli al “Sarrià” contro Argentina e Brasile.

La Polonia, già incontrata il 14 giugno nella prima partita del girone di qualificazione – finì 0-0, con una traversa di Tardelli -, era priva della sua stella Boniek, squalificato per somma di ammonizioni. All’Italia per lo stesso motivo mancava Gentile, sostituito dal giovane Bergomi.

Al 22’ Paolo Rossi riusciva a mettere in rete una punizione di Antognoni. Pochi minuti più tardi però il regista della Fiorentina usciva per infortunio, lo rilevava Marini.
Era un’Italia più risoluta di quella della prima partita con i polacchi, e conscia dei propri mezzi. Controllava, faceva il gioco e si rendeva pericolosa. Al 73’ Conti mise in area un cross e Rossi lo appoggiò in rete inginocchiandosi. Nel dopopartita dirà: “Su quel pallone c’era scritto «Devi solo spingermi dentro»”.


L'1-0 di Paolo Rossi



Le autorità sportive e politiche saltarono sul carro del vincitore dopo mesi di insulti a Bearzot. Il presidente della Federcalcio, Federico Sordillo, disse: ''Ho incontrato Tardelli negli spogliatoi e mi ha assicurato che sarebbe sceso in campo in ogni caso, perché non poteva mancare ad un simile appuntamento. La forza della squadra sta proprio in questa grande determinazione, nell'abnegazione di tutti . L'Italia continua a giocare con grande intelligenza e merita pienamente questi risultati. Questa vittoria è dedicata a tutti i tifosi italiani''.

Franco Carraro, presidente dl CONI, si espresse così: 'È un grande successo per tutto lo sport italiano, una gioia per tutti e coincide con il quarto anno dell'elezione di Sandro Pertini a presidente della repubblica. Credo che questo sarà il messaggio augurale che il capo dello stato gradirà di più. La finalissima di domenica, sarà elettrizzante , la partita sarà sicuramente spettacolare''.

Matarrese, presidente di Lega, affermò: ''La Lega Calcio è orgogliosa di avere dato all'Italia una squadra gioiello che la Federazione ha gestito con grande intelligenza. Queste imprese sportive costituiscono un veicolo promozionale molto importante''.

Il campione brasiliano Pelè invece disse di non essersi entusiasmato, ma i tifosi italiani marciavano su Madrid, il Brasile era già a casa...



2 commenti:

Waddle ha detto...

Una delle tappe della Rossi-mania che qui a Vicenza avevamo già vissuto alla fine del decennio precedente. Che giorni! Una vittoria a mio parere molto più meritata e straordinaria rispetto a quella del 2006.

DR ha detto...

Sì, non c'è paragone: il mondiale 2006 è stato più che altro una somma di casi fortunati e determinazione dei giocatori e dell'allenatore. Quello del 1982 vide una squadra che non vinceva dal 1938 prendere il volo dopo un girone di qualificazione stentato: tutti divennero dei veri campioni, con mezza Italia a contestare prima e a esultare poi (il nodo era la non convocazione di Beccalossi).

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