Uscì nel 1987, quando da già quattro anni imperversava la Uno, una due volumi economica e molto diffusa. Chissà quale genio del marketing o del design concepì questo obbrobrio a tre volumi, uno dei veicoli più brutti che abbiano mai percorso le strade. Aggiungiamovi anche l'uso dell'epoca di acquistare auto dai colori non tradizionali (bordeaux, blu aviatore, rosso mattone, giallo cachi) e la povera Duna diventava ancora più ridicola.
Immagine: www.dimenticatoio.it
La Duna era in realtà solo apparentemente simile alla Uno: veniva prodotta in Argentina e Brasile ed aveva la parte meccanica derivata dalla vecchia e solida Ritmo. Per la Fiat la Duna doveva essere un nuovo cavallo di battaglia ed ereditare le vendite della gloriosa 128. Nulla di tutto ciò: al pubblico faceva proprio schifo, la sua estetica era - per fortuna - inimitabile. A ciò si aggiunsero problemi di affidabilità e piccoli inconvenienti tecnici. In breve la casa degli Agnelli corse ai ripari e propose la vettura per gli Anni '90, la Tipo, con portellone posteriore e linea più tondeggiante.
Nel 1989 fallì anche l'operazione restyling e la trasformazione in utilitaria station wagon, la Duna Weekend. Nel 1991 i soloni della Fiat si arresero all'evidenza e sospesero definitivamente la produzione, che tuttavia continuò fino al 2000 in Sudamerica. La Weekend passò sotto il marchio Innocenti e mutò nome in Elba.
Gruppi di irriducibili e masochisti nostalgici continuano a radunarsi qua e là per il mondo con le loro Fiat Duna.
ERA ORRENDO ANCHE LO SPOT
1 commento:
Ciao molto simpatico il tuo blog, se ti va vieni a vederti la Duna sul mio blog, se ti va ci leggiamo su blogspot... a presto :)
Posta un commento