mercoledì 31 dicembre 2008

L'alba degli Anni '80

New York, Times Square. È il 1979, ancora per pochi secondi. In diretta sulla CBS nascono gli Anni '80...


Buon 2009!

martedì 30 dicembre 2008

Superclassifica Show




Per tutti gli Anni '80 al mezzogiorno della domenica c'era un appuntamento imperdibile: su Canale 5 andava in onda "Superclassifica Show", il programma musicale che comunicava l'hit parade di Sorrisi e Canzoni TV. Era stato lanciato nel 1977 su varie emittenti locali, compresa Telemilano 58, che si sarebbe trasformata in Canale 5.

La sigla di testa e quella di coda erano identiche: un'animazione con protagonista Oscar, il Supertelegattone, un enorme gatto pacioccone in tuta da supereroe che abitava sui tetti tra le antenne. Cantava con la voce di Franco Rosi: l'imitatore era l'anima del programma, isieme con l'ideatore e conduttore Maurizio Seymandi: dava la voce anche al DJ SuperX, una palla stroboscopica dal volto vagamente antropomorfico che leggeva la classifica.



Il conduttore in carne ed ossa, il rosso Maurizio Seymandi, intervistava gli ospiti, che proponevano la loro canzone rigorosamente in playback.

La trasmissione si concluse nel 1995.


SIGLA 1985



IL TESTO DEL 1988

Sono il telegattone, maoo!
Rambo Rocky Sting e Lucio Dalla
grazie a me stan sempre a galla
Per l'attore ed il cantante
sono un premio inebriante
Supertelegattone
Miao
Gullit Biagi Prinz e Ramazzotti
io li ho visti ragazzotti
senza me il Kabir Bedi
non sarebbe che un baby
Come un supergatto io vedo dentro ai fatti
dal satellite artificiale
vi racconto la TV locale
Sono un gatto su tetto che ascolta
tutto come fosse la prima volta
Con la faccia a TV u u u
Questi baffi all'insù su su su
Gli occhi più blu blu blu blu blu blu blu blu blu
di Paul Newman!
Se vi piace chiamatemi Oscar.

lunedì 29 dicembre 2008

Sinclair ZX81

Nel marzo 1981, un anno dopo lo ZX80, la Sinclair lanciò il suo erede, lo ZX81: era più economico, essendo venduto a 99,95 dollari in scatola di montaggio e a 149,95 assemblato, ma aveva la stessa velocità e le stesse prestazioni dello ZX80; la differenza principale era in un migliore linguaggio di programmazione BASIC, unita ad un design più semplice e ad un minor numero di chips.




La tastiera era ancora una membrana sensibile al tocco, facile da pulire e resistente a polvere e acqua ma lenta e difficile da usare: occorreva premere forte sui tasti. I più esperti e smaliziati usavano una tastiera esterna aggiuntiva. C'erano porte per l'espansione di memoria a 16 K, ma questo elemento poteva portare con facilità al crash del sistema. Lo stesso manuale operativo ricordava in tal caso, certamente frequente, di pulire energicamente con una gomma per matita i contatti elettrici sul circuito stampato.

Non c'era monitor: lo ZX81 andava collegato a un televisore, ed era rigorosamente in bianco e nero. Non c'era chip grafico, il computer era perciò rallentato dal dover eseguire nel medesimo tempo le istruzioni BASIC e quelle per lo schermo. C'erano dei comandi FAST e SLOW per accelerare fino a quattro volte o rallentare i programmi.

Ne furono venduti 500.000 in un anno. Aveva un processore NEC da 3.25 MHz e una RAM di 1k, espandibile a un massimo di 64K, il display era di 22x32 righe di testo. Gli accessori opzionali erano le memorie, il registratore a cassette e la stampante termica.

domenica 28 dicembre 2008

I migliori brani anno per anno

In questi giorni d'ozio di fine anno mi sono divertito a stilare una classifica dei miei brani preferiti anno per anno. Naturalmente il gusto è personale e risente del momento. Non è detto che tra un anno la classifica sia la stessa.

1980 Visage - fade to grey


1981 OMD - Enola Gay



1982 Roxy Music - Avalon



1983 Gazebo - I like Chopin




1984 Savage - Only you




1985 Bruce Springsteen - Born in the U.S.A.




1986 Spandau Ballet - Through the barricades



1987 Pet Shop Boys - Always on my mind




1988 Tanita Tikaram - Twist in my sobriety




1989 Simple Minds - Mandela Day


sabato 27 dicembre 2008

Il mio amico Arnold

È nel 1980 che è andata in onda per la prima volta in Italia - su Canale 5 -la sit-com americana "Diff'rent strokes", tradotta con il titolo "Il mio amico Arnold", dal nome del protagonista assoluto, il piccolo Arnold, bambino di colore adottato con il fratello Willis da una famiglia bianca composta dal signor Drummond e da Kimberly, padre e figlia, dopo una promessa fatta alla madre dei ragazzi, la loro governante scomparsa per un male incurabile.

La serie, trasmessa negli Stati Uniti a partire dal 1978 dalla NBC, cancellata nel 1985 e presa in carico per un solo anno dalla ABC, si basava sulle "differenti condizioni sociali" del titolo originale: da una parte i bambini di Harlem, dall'altra la società ricca di Manhattan, con le tensioni e gli stupori derivanti. Il registro si equilibrava bene tra la commedia e il genere drammatico. Arnold era un bambino simpatico e sapeva muoversi bene e a suo agio nella nuova casa "ricca". I tormentoni erano due: spesso diceva al fratello "Ma che cavolo stai dicendo, Willis?" oppure saltava sulle ginocchia del signor Drummond.

Il destino che ha regalato fama precoce ai tre ragazzi protagonisti è stato però beffardo nella vita: Gary Coleman (Arnold) ha avuto problemi di salute e si è dovuto sottoporre a dialisi e a un trapianto di rene non riuscito già sul finire della serie - inoltre i genitori gli hanno sperperato il patrimonio ed ha dovuto sostenere una durissima causa vinta a costo di spese esorbitanti, che lo hanno costretto a impiegarsi come guardia giurata.

Todd Bridges (Willis) è divenuto alcolizzato e tossicodipendente ed ha avuto numerosi guai con la giustizia. Ma almeno, è riuscito a disintossicarsi e a rimettersi in carreggiata. Purtroppo questo non è capitato a Dana Plato (Kimberly): dopo un precoce matrimonio fallito che le ha lasciato un figlio, si è dovuta accontentare di girare film porno ed è entrata in una spirale di droga e di arresti, fino a una fatale overdose con cui si è uccisa nel 1999.

Il signor Drummond era interpretato dall'attore canadese Conrad Bain, la governante Edna, presente solo nella prima stagione, da Charlotte Rae. La ragazza di Willis, Charlene, era invece un volto noto della musica, Janet Jackson.


LA PRIMA SIGLA



UNA SIGLA SUCCESSIVA

venerdì 26 dicembre 2008

Kickradio

Un'altra webradio che trasmette solo musica degli Anni 80 è l'olandese Kickradio: il suo slogan è "Only 80s, the whole day... every day", solo musica Anni 80, tutto il giorno... ogni giorno. È infatti ativa sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro.


Con un mix di pop, rock, disco, alternative e retro rigorosamente usciti negli Anni '80, Kickradio ha un punto di forza nella qualità del suono e nell'ottimo alternarsi delle canzoni di qualità. Un esempio? Quando l'ho provata io, ha trasmesso in sequenza:

Madonna - Like a prayer
Genesis - Paperlate
The Pretenders - Back on the chain gang
Queen - Thank God it's Christmas
Bananarama - Venus
Talk Talk - Such a shame
Rolling Stones - Waiting for a friend


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Altre radio Anni '80: RMC 80

giovedì 25 dicembre 2008

mercoledì 24 dicembre 2008

Last Christmas

Il 1984 fu l'anno degli Wham!, il duo inglese formato da George Michael e Andrew Ridgeley, che spopolarono con l'album "Make it big" dove risaltavano "Wake me up before you go" e la romantica "Careless whisper".

Per Natale quell'anno lanciarono una canzone che sarebbe diventata un classico negli anni a venire, "Last Christmas", tutta giocata sui campanellini e con un testo che aveva poco di natalizio, se non nell'ambientazione di un amore nelle feste di fine anno. Il brano non ottenne però un successo particolare in quel dicembre: c'era già in circolazione "Do they know it's Christmas time?" del supergruppo Band Aid formato per beneficenza dai grandi artisti britannici e irlandesi, quello fu il numero 1 in Gran Bretagna e gli Wham!, che facevano anch'essi beneficenza contro la carestia in Etiopia, si dovettero accontentare del secondo posto, battendo il lento "The power of love" dei Frankie Goes To Hollywood. Nel resto del mondo però sfondarono alla grande vendendo oltre un milione di copie. "Last Christmas" fu ristampata a Natale nel 1985 e nel 1986 e ottenne il 6° e il 40° posto, venne poi ripresa da molti artisti: Ashley Tisdale, Crazy Frog, Cascada, Backstreet Boys, Atomic Kitten, Hillary Duff, Manic Street Preachers, Caramelle, Travis...

Il video era molto accattivante: girato tra le nevi di Sas-Fee, mostrava George Michael e Andrew Ridgeley che accompagnavano le rispettive ragazze a casa di amici per le feste di fine anno. e la ragazza di George era stata l'anno prima la compagna di Andrew...




LAST CHRISTMAS

Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I'll give it to someone special
Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I'll give it to someone special
Once bitten and twice shy
I keep my distance
But you still catch my eye
Tell me baby
Do you recognize me?
Well It's been a year
It doesn't surprise me
(Happy Christmas)
I wrapped it up and sent it
With a note saying "I love you"
I meant it
Now I know what a fool I have been
But if you kissed me now
I know you'd fool me again
Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I'll give it to someone special
A crowded room
Friends with tired eyes
I'm hiding from you
And your soul of ice
My god I thought you were
Someone to rely on
Me?
I guess I was a shoulder to cry on
A face on a lover with a fire in his heart
A man under cover but you tore me apart
Now I've found a real love you'll never fool me again
Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
This year
To save me from tears
I'll give it to someone special
Last Christmas
I gave you my heart
But the very next day you gave it away
But the very next day you gave it away


Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
ma proprio il giorno successivo l'hai buttato via
quest'anno, per evitare le lacrime,
lo darò a qualcuno speciale

Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
ma proprio il giorno successivo l'hai buttato via
quest'anno, per evitare le lacrime,
lo darò a qualcuno speciale

ferito già una volta e doppiamente intimidito
mi tengo a distanza ma continui ad attirare la mia attenzione
dimmi, mi riconosci?
sì, è passato un anno, non mi sorprende
(Buon Natale!)
... l'avevo incartato e spedito
con una sola nota "ti amo", ed era vero
ora so che stupido sono stato
ma se tu mi baciassi
in questo momento io saprei che mi inganneresti ancora

Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
ma proprio il giorno successivo l'hai buttato via
quest'anno, per evitare le lacrime,
lo darò a qualcuno speciale

Una stanza affollata, amici dagli occhi stanchi
mio Dio, pensavo che fossi qualcuno in cui poter riporre la mia fiducia
Io? io speravo di essere una spalla su cui piangere
un volto di un amante con il fuoco vivo nel proprio cuore
un uomo indifeso ma tu mi hai scansato
ora ho trovato un vero amore e tu non mi ingannerai più

martedì 23 dicembre 2008

Lo spot di Natale della Coca-Cola

La Coca-Cola ora lancia ad ogni Natale spot tecnologicamente perfetti, elaborati graficamente: Babbo Natale, gli orsi porali, i camion illuminati di lampadine.

Ma "lo spot" natalizio della Coca-Cola resterà unico e inimitabile, quello dei ragazzi con le candeline che si dispongono su una collinetta a disegnare un immenso albero di Natale. Andò in onda dal 1983 al 1991 ed era l'adattamento di una pubblicità americana di metà anni Settanta - si nota tra l'altro guardandolo che le parole del testo non sono quelle cantate dagli attori. La versione originale aveva come colonna sonora "I'd like to buy the world a Coke", basato sulla canzone dei New Seekers "I'd like to teach the world to sing". La curiosità è che lo spot americano venne girato in Italia.

Vorrei cantare insieme a voi
in magica armonia
Auguri, Coca-Cola
e poi un coro in compagnia...

Vorrei cantare insieme a voi
in magica armonia
Auguri, Coca-Cola
e poi un coro in compagnia...

Bastava che passasse in tivù per sentire la magia del Natale, per provare un'emozione.

lunedì 22 dicembre 2008

Telegatti 1989

Presentati da Mike Bongiorno e Heather Parisi al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano il 9 maggio 1989


Personaggio femminile dell'anno: Marisa Laurito

Personaggio maschile dell'anno: Marco Columbro

Personaggio rivelazione dell'anno: Piero Chiambretti

Trasmissione dell'anno: Biberon, Rai Uno

Miglior film TV italiano: La Piovra 4, Rai Uno

Miglior sceneggiato italiano: La romana, Canale 5

Miglior telefilm italiano: Big Man, Canale 5



Miglior telefilm straniero: Dynasty, Canale 5

Miglior trasmissione di giochi TV: Tra moglie e marito, Canale 5



Miglior spot: Associazione Nazionale Lega Handicappati

Miglior trasmissione di intrattenimento con ospiti: Maurizio Costanzo Show, Canale 5

Miglior quiz TV: Telemike, Canale 5

Miglior trasmissione di varietà: Odiens, Canale 5

Miglior trasmissione di scienza e cultura: Alla ricerca dell'arca, Rai Tre

Miglior sigla televisiva: MegaSalviShow, Italia 1

Miglior spettacolo musicale: International D.O.C. club, Rai Uno

Miglior trasmissione sportiva: La Domenica Sportiva, Rai Uno

Miglior trasmissione per ragazzi: Big, Rai Uno

Premio speciale servizi giornalistici: Linea diretta, Rai Uno

Premio TV francese: Joan Lisciard

Premio TV inglese: Suscè

Premio TV tedesca: Gudrun Landgrebe

Premio TV locali: Telelombardia

domenica 21 dicembre 2008

Francobolli di Natale

Qualche Natale degli Anni '80 nei francobolli. Va ricordato che all'epoca erano ancora molto diffusi gli auguri di Natale per posta attraverso biglietti o cartoline. Oggi l'SMS e i cellulari, oltre al pessimo funzionamento delle Poste, li hanno praticamente azzerati. Ma allora capitava che arrivassero per Natale buste bianche e cartoline augurali coloratissime affrancate con questi artistici francobolli a tema.

1980


1982


1983


1988



sabato 20 dicembre 2008

Noi degli Anni '80

C'è un testo che gira sul web e che mi è capitato di vedere su parecchi siti dedicati ai mitici Anni '80. Lo propongo anche sul "Cubo di Rubik".


Noi che la penitenza era 'dire fare baciare lettera testamento.

Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era
il più figo.

Noi che il Ciao si accendeva pedalando.

Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.

Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e
poi la bella della bella..

Noi che giocavamo a 'Indovina Chi?' e conoscevamo tutti i personaggi a memoria.

Noi che giocavamo a Forza 4.

Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D era sempre Domodossola).

Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.

Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.

Noi che giocavamo a 'Merda' con le carte.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic.

Noi che avevamo i cartoni animati belli!

Noi che 'Si ma Julian Ross se solo non fosse malato di cuore sarebbe piu forte di Holly e Mark Lenders...'

Noi che guardavamo 'La Casa Nella Prateria', 'Candy Candy' e 'Giorgie'anche se mettevano tristezza.

Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un francese, un tedesco e un italiano.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

Noi che si andava in cabina a telefonare.

Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri figo.

Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.

Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.

Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.

Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.

Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che il 'Disastro di Cernobyl' vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.

Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.

Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.

Noi che a scuola con lo zaino Invicta e la Smemoranda.

Noi che all'oratorio le caramelle costavano 50 lire

Noi che si suonava la pianola Bontempi.

Noi che la Ferrari era Alboreto, la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini!

Noi che la merenda era la girella e il Billy all'arancia

Noi che le macchine avevano la targa nera..i numeri bianchi..e la sigla della provincia in arancione!

Noi che guardavamo allucinati il futuro nel Drive In con i paninari

Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars

Noi che giocavamo col Super Tele perchè il Tango costava ancora 5 mila lire e.. 'stai sicuro che questo non vola...'

Noi che le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire.

Noi che avere un genitore divorziato era impossibile .

Noi che tiravamo le manine appiccicose delle patatine sui capelli delle femmine e sui muri.

Noi che abbiamo avuto tutti il bomber blu, nero, argento e verde con l'interno arancione e i miniciccioli nel taschino.

Noi che se eri bocciato in 3° media potevi arrivare con il Fifty ed eri un figo della Madonna!

NOI CHE SIAMO ANCORA QUI E CERTE COSE LE ABBIAMO DIMENTICATE E SORRIDIAMO QUANDO CE LE RICORDIAMO NOI CHE SIAMO STATI QUESTE COSE E GLI ALTRI NON IMMAGINANO NEMMENO COSA SI SONO PERSI!
QUESTA È LA NOSTRA STORIA...

venerdì 19 dicembre 2008

Walk like an Egyptian

Le persone che camminano su un ferryboat cercando di mantenere l'equilibrio possono richiamare alla mente l'immagine degli antichi Egiziani: camminano di lato. Questo ha ispirato a Liam Stenberg una canzone, "Walk like an Egyptian", incisa dalle Bangles nell'album "Different light" e portata al successo insieme a "Manic Monday" nel 1986.

"Tutti quegli antichi dipinti nelle tombe, fanno la danza della sabbia, non lo sai?" inizia così il brano, che gioca sulla credenza popolare che gli Egizi camminassero di profilo.
Era destinato a Toni Basil, che vi rinunciò, lasciando via libera alle Bangles: il loro produttore David Kahne ebbe la trovata di far cantare ognuna delle tre strofe a una diversa componente della band: Susanna Hoffs, Vicki Peterson e Michael Steele.

In classifica "Walk like an Egyptian" raggiunse il primo posto, mantenuto per quattro settimane, negli Stati Uniti e il terzo in Gran Bretagna. Le Bangles furono la prima band completamente femminile (intendendole anche come strumentiste) a raggiungere il numero 1 in America.



WALK LIKE AN EGYPTIAN

All the old paintings on the tombs
They do the sand dance don't you know
If they move too quick (oh whey oh)
They're falling down like a domino

All the bazaar men by the Nile
They got the money on a bet
Gold crocodiles (oh whey oh)
They snap their teeth on your cigarette

Foreign types with the hookah pipes say
Ay oh whey oh, oy oh whey oh
Walk like an Egyptian

The blonde waitresses take their trays
They spin around and they cross the floor
They've got the moves (oh whey oh)
You drop your drink then they bring you more

All the school kids so sick of books
They like the punk and the metal band
When the buzzer rings (ah whey oh)
They're walking like an Egyptian

All the kids in the marketplace say
Ay oh whey oh, ay oh whey oh
Walk like an Egyptian

Slide your feet up the street bend your back
Shift your arm then you pull it back
Life is hard you know (oh whey oh)
So strike a pose on o Cadillac

If you want to find all the cops
They're hanging out in the donut shop
They sing and dance (oh whey oh)
Spin the clubs cruise down the block

All the Japanese with their yen
The party boys call the Kremlin
And the Chinese know (oh whey ah)
They walk the line like Egyptian

All the cops in the donut shop say
Ay oh whey oh, ay oh whey oh
Walk like an Egyptian
Walk like an Egyptian

giovedì 18 dicembre 2008

Classe di ferro

Sul finire del decennio, nelle stagioni televisive dal 1988 al 1989, Italia 1 produsse e lanciò "Classe di ferro" un telefilm italiano in cui i protagonisti erano i militari di una caserma del Veneto. Il genere non era però drammatico come in "Soldati - 365 giorni all'alba", girato nello stesso periodo da Marco Risi: qui il registro è tra la commedia e la goliardia.

La serie, su soggetto di Benvenuti e De Bernardi, constava di 24 episodi da 60 minuti suddivisi in due stagioni. La prima aveva come sigla "Asso" di Jovanotti, anch'egli militare in quel periodo. La seconda "Helela" di Adriano Pappalardo, entrato nel cast come sergente.

Il regista era Bruno Corbucci, tra gli interpreti si fecero le ossa molti attori poi apparsi nelle fiction degli Anni Novanta e Duemila: Giampiero Ingrassia, interprete anche a teatro del musical "Grease", era il siciliano Scibetta; Massimo Reale, poi visto in "Orgoglio" il nobile fiorentino Montini; Paolo Sassanelli, che sarà in "Medico in famiglia", interpretava il pugliese innamorato Serra; Rocco Papaleo, attore istrionico per Pieraccioni, era il lucano Melloni; Luca venantini, poi protagonista della "Squadra", l'italo-americano Reginald Di Tosto; Pierluigi Cuomo di "Linda e il brigadiere" dava vita alla figura del tenente Ulderico Dell'Anno; Guido Venitucci era l'intellettuale del gruppo, il tudertino Bertolazzi

Vi erano poi attori di contorno e di un certo spessore: Aldo Ralli e Elio Zamuto erano rispettivamente il Capitano Cavicchi e il Colonnello Calcaterra. Maurizio Mattioli, poi al Bagaglino, incarnava il cappellano don Felice Castelli; Adriano Pappalardo interpretava nella seconda serie il Sergente Scherone.

La morale alla fine è quella della vita reale: la naja era forse un anno buttato via, ma risultava essere un'impagabile fonte di amicizia.


SIGLA 1988 ("Asso" di Jovanotti)



SIGLA 1989 ("Helela" di Adriano Pappalardo)

mercoledì 17 dicembre 2008

Sinclair ZX80

Nel febbraio 1980 la ditta americana Sinclair mise in vendita un computer ad un prezzo stratosferico: era il primo ad essere sul mercato a meno di 200 dollari, ne costava infatti 199,95.

Lo ZX80 era disponibile anche in kit di montaggio ed era un prodotto divertente e utile ma anche molto piatto, almeno per gli standard successivi: non aveva interfaccia per suono e colore e il BASIC di programmazione usava esclusivamente numeri, la tastiera era leggera e difficile da usare. Inoltre i programmi giravano in modo lento. Non aveva chip video: era la CPU a 3,25 MHz (prodotta dala NEC) a svolgere tutte le funzioni. Lo schermo conteneva 22 x 32 righe di testo, la RAM era di 1K, estensibile a 64K. Tra gli accessori la stampante termica e il registratore di dati a cassette.

Ne vennero venduti 70.000 esemplari prima di essere superati l'anno dopo dal nuovo ZX81, che costava addirittura la metà.


martedì 16 dicembre 2008

L'ispettore Derrick

È morto il 13 dicembre scorso a Monaco di Baviera Horst Tappert. L'attore tedesco era celebre in Europa per aver impersonato l'ispettore Derrick, compassato e arguto protagonista dell'omonima serie tedesca della ZDF.

Il telefilm, girato e trasmesso in Germania dal 1973 dopo un pilot del 1969, approdò in Italia nel 1979 e ne vennero mandati in onda solo nove episodi di prova in prima serata, stroncati dalla critica, che si rivelò come molte volte miope e vittima di pregiudizi. Ma il pubblico non era d'accordo: gli ascolti della serie furono altissimi e le repliche continuano ad essere trasmesse ancora oggi, a dieci anni dalla chiusura del telefilm, uno dei più longevi, essendo durato 25 anni per la bellezza di 281 episodi.

"L'ispettore Derrick" fu trasmesso per tutti gli Anni '80 nell'ora preserale su Raidue, riconoscibilissimo sin dalla sigla, un pezzo appositamente composto da "Les Humphries".Non aveva il ritmo dei grandi telefilm americani, da"Starsky e Hutch" a "Miami Vice", ma si lasciava guardare e appassionava. Horst Tappert, come detto, era l'ispettore Stephan Derrick, Fritz Wepper era il suo fido braccio destro, l'ispettore Harry Klein: gli è stato accanto dalla prima all'ultima puntata! Lo sceneggiatore era Herbert Reinecker, che scriverà poi anche per "Il commissario Rex": molti episodi avevano riferimenti letterari che davano talora l'impressione di essere davanti ad una pièce teatrale.


dall'episodio "Una notte di ottobre"

lunedì 15 dicembre 2008

Telegatti 1988

Presentati da Mike Bongiorno e Gabriella Carlucci al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano il 10 maggio 1988

Personaggio femminile dell'anno: Loretta Goggi

Personaggio maschile dell'anno: Renzo Arbore

Personaggio rivelazione dell'anno: Giuliano Ferrara

Trasmissione dell'anno: Indietro tutta, Rai Due



Trasmissione rivelazione dell'anno: Tra moglie e marito, Canale 5

Miglior film TV italiano: Un bambino di nome Gesù, Canale 5

Miglior film TV straniero: La divisa strappata, Canale 5

Miglior sceneggiato italiano: Il segreto del Sahara, Rai Due

Miglior sceneggiato straniero: Mamma Lucia, Canale 5

Miglior telefilm italiano: I ragazzi della 3ª C, Italia 1

Miglior telefilm straniero: Dynasty, Canale 5

Miglior spot: Campagna WWF

Miglior trasmissione di intrattenimento con ospiti: Maurizio Costanzo Show, Canale 5

Miglior quiz TV: Telemike, Canale 5



Miglior trasmissione di varietà: Domenica In, Rai Uno

Miglior trasmissione di scienza e cultura: Il mondo di Quark, Rai Uno

Miglior soap opera: Sentieri, Canale 5

Miglior trasmissione musicale: 38° Festival di Sanremo, Rai Uno

Miglior trasmissione sportiva: La Domenica Sportiva, Rai Uno

Miglior trasmissione per ragazzi: Bim Bum Bam, Italia 1

Premio TV francese: Jobert Marlene

Premio TV inglese: Malik Art

Premio TV spagnola: Victoria Abril

Premio TV tedesca: Klaus Wenneman

domenica 14 dicembre 2008

C'era una volta in America

Nel 1984 il regista Sergio Leone conclude la trilogia iniziata nel 1968 con il western-spaghetti "C'era una volta il West", film manifesto che raccontava la sparizione del classico mondo della Frontiera americana e stigmatizzava i clichés del genere, e proseguita con "Giù la testa" (conosciuto fuori dall'Italia con il titolo "C'era una volta la rivoluzione"), del 1971, che poneva di fronte due tipi diversi di avventurieri sullo sfondo della rivoluzione messicana.

Con "C'era una volta in America" Leone sposta ancora più avanti le lancette del tempo, rappresentando gli Anni Trenta e l'evoluzione di un gruppo di ragazzi nel quartiere ebraico di New York, la loro trasformazione in gangsters durante il Proibizionismo. Il film, interpretato da Robert De Niro e James Woods, fu disconosciuto dal regista quando la sua durata fu ridotta da 4 ore e 37 minuti a sole 2 ore e 19 minuti.

Anche questa pellicola, come le altre due della trilogia, si avvale delle musiche di un ispiratissimo Ennio Morricone: contiene il celebre "Tema di Deborah" e "La canzone di Cockeye".



sabato 13 dicembre 2008

Polonia 1981

Oggi la Polonia è uno degli stati membri dell'Unione Europea, un paese in crescita che ha dolorosamente affrontato il proprio passato con la "lustracija", la controversa legge che imponeva a politici e intellettuali di dichiarare se avessero collaborato con il regime comunista. L'ultranazionalismo non ha però giovato al premier Jaroslaw Kaczinskij, malamente bocciato alle elezioni del 2007. Ma nell'estate e nell'autunno del 1981, la Polonia fu al centro del mondo quando il regime del generale Jaruzelski represse duramente la pacifica rivolta dei sindacati di Solidarnosc, scoppiata nei cantieri di Danzica ed estesasi in breve a tutto il paese come un incendio. Il 13 dicembre un colpo di stato represse tutte le libertà, come era già accaduto con i governi-satellite di Mosca in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968.



Ecco come racconta l'Ambasciata polacca in Italia quei travagliati Anni '80:

La Chiesa cattolica, che era portavoce non solo della fede ma anche di fermi principi morali e delle tradizioni nazionali ebbe un'influenza particolare sull'atteggiamento dei polacchi. L'elezione a papa del cardinale Karol Wojtyla (ottobre 1978) e il suo viaggio pontificio in Polonia nel giugno 1979, segnano una grande svolta nella storia contemporanea della Polonia. La società polacca ritrovò la sua unità, forza e senso della dignità. Nell’estate del 1980 la Polonia fu travagliata da una ondata di scioperi. Lech Walesa si trovò a capo del comitato di sciopero dei Cantieri Navali di Danzica. Gli intellettuali polacchi si impegnarono nella protesta nella veste di consiglieri. Le autorità furono costrette a dare il loro consenso alla creazione di sindacati liberi, così, nel corso di due mesi, sorse l'enorme "Solidarnosc" con 10 milioni di membri.
Le concessioni del partito di governo, tuttavia, non durarono a lungo e dopo 18 mesi di coesistenza burrascosa di "Solidarnosc" e del POUP, di fronte all'aggravarsi della situazione economica e degli scioperi, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1981, un gruppo composto da ufficiali dell'esercito e da esponenti del partito, con a capo il generale Wojciech Jaruzelski, proclamò la legge marziale alla quale la società rispose con la resistenza civile. Tale situazione scavò nuovamente un precipizio fra le autorità alienate e la società civile. Lo stato di guerra non risolse alcun problema in quanto il potere sfuggiva dalle mani dell'apparato dirigente, mentre l'economia era in rovina.
Cresceva invece il prestigio dell'opposizione, tant’è che nel 1983 Lech Walesa ricevette il Premio Nobel per la pace. Nel 1988, gli operai polacchi organizzarono numerosi scioperi in tutto il Paese e nel 1989, con la mediazione della Chiesa, iniziarono i colloqui della "tavola rotonda", favoriti dalla congiuntura internazionale, dalla perestroika nell'URSS e dall'appoggio degli Stati occidentali per le riforme polacche. Così nel giugno 1989 ebbero luogo le elezioni parlamentari, basate su un contratto fra il potere e l'opposizione, e grazie all'attività di Lech Walesa si potè formare il primo governo non comunista nel blocco sovietico, presieduto da Tadeusz Mazowiecki. Ben presto l'esempio della Polonia accelerò le trasformazioni in tutta l'Europa centro-orientale.
(La Storia della Polonia, Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, 2002)

venerdì 12 dicembre 2008

Tarzan Boy

L’urlo di Tarzan usato come linea melodica è il lampo di genio che nel 1985 riuscì a fare un successo di “Tarzan Boy”, unica hit di Baltimora, un gruppo oscillante tra pop e new wave, composto da Jimmy McShane, cantante e ballerino nordirlandese e dagli autori di testi e musiche, Maurizio Bassi e Naimy Hackett. Il pezzo fu inserito nell’album “Living in the background”. Nel 1987 il progetto Baltimora sfornò “Survivor in love” con “Key Key Karimba” come singolo di punta.



Uscito nell’aprile del 1985, “Tarzan Boy” si installò al primo posto delle classifiche canadesi, olandesi e francesi, al secondo in Austria e Irlanda, al terzo in Germania e Regno Unito, al quinto in Italia e al tredicesimo negli Stati Uniti.

Il brano fu inserito nel 1993 nella colonna sonora di “Tartarughe Ninja III”. Il frontman Jimmy McShane morì due anni dopo, stroncato dall’AIDS.




TARZAN BOY

Ohohohohohohohohohohohohoh…
Ohohohohohohohohohohohohoh…
Ohohohohohohohohohohohohoh…
Ohohohohohohohohohohohohoh…

Jungle life
I’m far away from nowhere
On my own like Tarzan boy
Hide and seek
I play along while rushing cross the forest
Monkey business on a sunny afternoon

Jungle life
I’m living in the open
Native beat that carries on
Burning bright
A fire the blows the signal to the sky
I sit and wonder does the message get to you

Ohohohohohohohohohohohohoh…

Night to night
Gimme the other, gimme the other chance tonight
Gimme the other, gimme the other
Night to night
Gimme the other, gimme the other world

Ohohohohohohohohohohohohoh...
Ohohohohohohohohohohohohoh…
Ohohohohohohohohohohohohoh…
Ohohohohohohohohohohohohoh…

Jungle life
You’re far away from nothing
I’ts all right
You won’t miss home
Take a chance, leave everything behind you
Come and join me, won’t be sorry
It’s easy to survive

Jungle life
We’re living in the open
All alone like Tarzan boy
Hide and seek
We play along while rushing cross the forest
Monkey business on a sunny afternoon

Night to night
Gimme the other, gimme the other
Chance tonight oh yeah
Night to night
Gimme the other, gimme the other
Night to night, you won’t play
Night to night
Gimme the other, gimme the other
Chance tonight, oh yeah
Night to night, night to night
Gimme the other, gimme the other world

Ohohohohohohohohohohohohoh…

giovedì 11 dicembre 2008

Manic Monday

Prince scrisse nel 1984 una canzone per l'album di Apollonia 6, cantante da lui lanciata e celebre per "Sex shooter". Si intitolava "Manic Monday" e venne poi scartata. Due anni dopo divenne il primo singolo della band tutta femminile Bangles. Il principe di Minneapolis, che corteggiava la leader Susanna Hoffs, acconsentì che venisse incisa e firmò come "Christopher".



"Manic Monday" si installò nelle classifiche inglesi e americane fino a raggiungere il secondo posto senza superare - ironia della sorte - "Kiss" di Prince, stabilmente al numero 1. Fu inserita come primo brano nell'album "Different light".

Il testo parla del risveglio da un sogno romantico alle sei di mattino di un lunedì! Naturale desiderare che invece fosse ancora domenica...


MANIC MONDAY

Six o'clock already
I was just in the middle of a dream
I was kissin' Valentino
By a crystal blue Italian stream
But I can't be late
'Cause then I guess I just won't get paid
These are the days
When you wish your bed was already made

It's just another manic Monday
I wish it was Sunday
'Cause that's my funday
My I don't have to runday
It's just another manic Monday

Have to catch an early train
Got to be to work by nine
And if I had an air-o-plane
I still couldn't make it on time
'Cause it takes me so long
Just to figure out what I'm gonna wear
Blame it on the train
But the boss is already there

All of the nights
Why did my lover have to pick last night
To get down
Doesn't it matter
That I have to feed the both of us
Employment's down
He tells me in his bedroom voice
C'mon honey, let's go make some noise
Time it goes so fast
When you're having fun


mercoledì 10 dicembre 2008

Venti parole

Sul "Giornale" di sabato 6 dicembre, nella pagina della Cultura, ho trovato un interessante articolo di Luigi Mascheroni sugli Anni '80: il giornalista prova a descrivere il decennio definendo venti parole importanti. Credo che valga la pena riferirlo su questo blog, che a una di quelle parole deve il nome...

IL DIZIONARIO DEGLI ANNI OTTANTA
di Luigi Mascheroni


Venti parole per un decennio, ovvero: perché gli anni Ottanta furono la decade migliore del Novecento. Rivalutazione, a priori, di un’epoca - fortunatamente irripetibile - in cui tutto andava bene.

Abbronzatura Eleganti, belli e lampadati, gli anni Ottanta sono stati i vent’anni del Novecento, la gioventù breve del secolo lungo. Immaturi e splendidi.
Amaro Ramazzotti Che poi, la «Milano da bere» non era uno spot, ma un modo di centellinare i piaceri dell’esistenza.
Aspettative Negli anni Ottanta si toccò l’apice delle aspettative accumulate dal dopoguerra in poi, perché siamo stati l’ultima generazione del ’900 a essere più ricca della precedente e perché per l’ultima volta si è creduto che andando avanti il mondo sarebbe diventato migliore. Anche se presto capimmo che le rivoluzioni ci cambiano solo in peggio.
Blade Runner L’equivalente cinematografico delle Les demoiselles d’Avignon di Picasso. Rivoluzionario.
Cubo di Rubik La metafora del decennio. Come rimettere in ordine il caos che la nostra generazione si era trovata fra le mani come «regalo» dalla precedente. In media, ci abbiamo messo 35 secondi.
«Drive In» Anche, ma non solo. Ci furono pure la nascita del virtuale, la tv 24 ore su 24, l’amore al tempo delle discoteche, l’eterno presente della tecnologia, la rivoluzione dell’home computer, videogiochi a 16 bit, la leggerezza calviniana che si sostituisce al pessimismo storico dialettico. Fade To Grey dei Visage e Zoff, Gentile, Cabrini...
Duran Duran Sposerò Simon le Bon non era una speranza, ma un imperativo. Volevamo, e abbiamo avuto, tutto e subito. Non avevamo né ideali né certezze, ma se ci fossero serviti sapevamo dove comprarli.
Edonismo reaganiano Un sogno di civiltà, anche per il peggior antiamericanista.
Icone La canzone A Berlino va... bene di Garbo; le penne panna e salmone; le Burlington; il gel Tenax; gli A-ha; Miami Vice; la concorrenza; Pier Vittorio Tondelli; il buon senso; l’evasione fiscale.
Idee Molte, al posto di un’unica ideologia. Periodo di corto circuito delle idee altamente creativo, in dieci anni si è pensato tutto ciò che sarebbe stato elaborato nei venti successivi, a partire da una nuova concezione del moderno, che arrivando ovviamente dopo di noi non poteva che essere «post». Post-moderno, appunto. Qualsiasi cosa il termine voglia dire.
Indimenticabili Le avventure di Lupin III, la grande nevicata del gennaio ’85, Le mille luci di New York di McInerney, la new wave italiana, il Nephenta, il Live Aid del 13 luglio 1985, la Transavanguardia, Michail Gorbaciov che annuncia il nuovo corso della perestrojka, Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio con le musiche di Philip Glass, il grunge. E soprattutto Craxi che dice no agli americani a Sigonella.
Marca Generazione a cui piaceva ostentare le etichette, ne appiccicammo una gigante con scritto «Vaffanculo» al fascismo, al comunismo, al femminismo, al capitalismo, al liberalismo, all’ecologismo e pure al pacifismo, noi che abbiamo sempre preferito gli Alphaville ai Beatles. I Want To Be Forever Young.
Moda L’importante, allora, non erano le mode, ma la moda.
Modernizzazione Non solo un televisore a testa in famiglia, ma anche un canale televisivo per ciascuno; e poi il videoregistratore per dare una forma a una memoria frammentata, un bancomat per pagare senza soldi, le lampade Uva per essere abbronzati a pezzi e ricchi integrali, le segreterie telefoniche per essere sempre presenti, la pillola trifasica per farlo sempre e comunque...
Paninari E per farla finita con le Timberland e il Moncler, va accettato il fatto che il paninarismo fu l’ultimo afflato comunitario giovanile - quando ancora i ragazzi si univano in compagnie - prima della disgregazione individualistica degli anni Novanta e della solitudine di massa dei Duemila. Wild Boys.
Plastica Dicono il disimpegno, il riflusso, la leggerezza... Semmai la moderazione, la stabilità, la concretezza. La formula perfetta, non a caso, della Democrazia cristiana.
Riflusso Semmai rivoluzione: gli anni Ottanta furono il decennio in cui si spazzarono via, indossando un bel paio di guanti da muratore di El Charro, le macerie culturali del Novecento.
Rucola Ma perché si metteva dappertutto?
Stile Federico Zeri e Roberto D’Agostino quando scrissero un libro insieme, per di più intitolato Sbucciando piselli, avevano molto stile. Purtroppo uno è morto, l’altro ha fatto Dagospia.
Videomusic Rizomatici, elettronici, anapologetici, gli anni Ottanta sono sintonizzati su Videomusic con il videoclip dei Buggles Video Killed the Radio Stars, il gesto creativo più libertario di un’epoca anarchica. Alla faccia dell’Age of Plastic.


da "Il Giornale", sabato 6 dicembre 2008



martedì 9 dicembre 2008

Telegatti 1987

Presentati da Mike Bongiorno, Carol Alt e Renée Simonsen al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano il 5 maggio 1987

Personaggio femminile dell'anno : Enrica Bonaccorti

Personaggio maschile dell'anno: Pippo Baudo

Miglior film TV italiano: Voglia di vincere, Rai Uno

Miglior film TV straniero: Nord e Sud, Canale 5

Miglior telefilm italiano: I ragazzi della 3ª C, Italia 1


Miglior telefilm straniero: Dallas, Canale 5

Miglior sceneggiato: Mino, Rai Uno

Miglior spot televisivo: Yomo

Miglior quiz TV: Pentathlon, Canale 5

Miglior trasmissione di varietà: Drive In, Italia 1

Miglior talk show: Domenica In, Rai Uno

Miglior trasmissione di scienza e cultura: Il mondo di Quark, Rai Uno

Miglior trasmissione di giornalismo: Il caso, Rai Uno

Miglior spettacolo musicale: 37° Festival di Sanremo, Rai Uno

Miglior trasmissione sportiva: La Domenica Sportiva, Rai Uno

Miglior trasmissione per ragazzi: Bim Bum Bam, Canale 5

Premio TV americana: Maxwell Caulfield

Premio TV francese: Michel Drucker

Premio TV inglese: Julia Smith

Premio TV spagnola: Jose Luis Moreno

Premio TV tedesca: Horst Tappert e Hanna Schygulla

lunedì 8 dicembre 2008

Mark David Chapman


L'8 dicembre del 1980 un uomo, Mark David Chapman, attese parecchie ore nel freddo di una strada newyorkese davanti al Dakota Building. Due mesi prima aveva lasciato il suo lavoro, si era licenziato firmando l'uscita con il nome di un personaggio famoso e scrivendo come motivazione che "aveva problemi personali da risolvere". Comperò una pistola, saluto la madre con una cena di addio e si imbarcò sul volo per New York con un biglietto di sola andata. Nella Grande Mela sorse però un problema insormontabile: per acquistare i proiettili per la sua .38 aveva bisogno di un documento, almeno di una patente di guida.

Chapman volò allora ad Atlanta a visitare un vecchio amico, riuscì a comperare i proiettili e rimase là un po' a fare pratica nei boschi. Ai primi di novembre tornò a New York: in tasca aveva una lista di celebrità da assassinare. Ma non riuscì a incontrarle. La sua mente era disturbata: volò alle Hawaii, ad Honolulu. A dicembre ritornò a New York, prese una camera allo Sheraton Center Hotel sulla Settima Avenue e preparò un tabellone con i suoi propositi ed il suo piano.

L'8 dicembre del 1980 si appostò fuori dal Dakota Building e aspettò. Quando arrivò John Lennon, la star che aveva fondato i Beatles e che li aveva costretti allo scioglimento a causa di Yoko Ono, Mark David Chapman gli sparò cinque colpi alla schiena, uccidendolo.
Il nome con cui aveva firmato il suo licenziamento due mesi prima era proprio quello dell'ex Beatle.





domenica 7 dicembre 2008

I Puffi

Eh sì, anche loro, anche i Puffi, i classici omini blu disegnati da Peyo, sebbene siano nati nel 1958, hanno un grande posto negli Anni '80: tutto merito di Hanna & Barbera, che ne hanno tratto una lunga serie televisiva, trasmessa in Italia dal 1982 sulle reti Fininvest.
I bambini di allora, che adesso vanno tra i trenta e i quaranta, iniziarono a collezionare i personaggi che vennero messi in vendita, simili alle sorpresine Kinder, e tuttora li collezionano: basta osservare un qualsiasi mercatino. I prezzi di alcuni esemplari sono addirittura stratosferici.
Tutto il mondo dei Puffi ebbe la sua gloria: dalla Puffetta al Grande Puffo, dal cattivo Gargamella alle case di fungo. Una generazione ne è stata contagiata e commossa, in gelateria, chiedeva il gusto "puffo", quello azzurro che lasciava la lingua blu...
In più c'erano le sigle italiane, cantate da Cristina D'Avena, attivissima negli Anni '80: nl 1983 "La canzone dei Puffi" le valse il disco d'oro!







LA CANZONE DEI PUFFI

Chi siano non lo so
gli strani ometti blu
sono alti suppergiù
due mele e poco più

Noi Puffi siam così
noi siamo tutti blu
puffiamo suppergiù
due mele e poco più

Vivono via da qui
nell'incantata città
riparata dalla terra
dal deserto e dai monti
e dal mar

Son case buffe sai
i funghi lì laggiù
nel bosco le vedrai
vicino al fiume blu

Puffiamo noi laggiù

i funghi buffi assai
puffarli tu potrai
vicino al fiume blu

Hanno un ponte che poi
attraversano per
ricercar nella foresta
quel che più gli serve
e più gli va

E via dalla città
amici hanno già
e senza esitar
li vanno a trovar

Ma hanno anche dei nemici
Gargamella il mago
e il suo gatto Birba
"Maledetti Puffi vi avrò
e vi ridurrò in purè!" [voce di Gargamella]

Ma i Puffi hanno già
trecento volte e più
scacciato questi qui
lontan dalla città

Il Grande Puffo però

trasformare saprà
un puffo assai cattivo
in un puffo che puffa
a bontà

Noi Puffi siam così
noi siamo tutti blu
puffiamo suppergiù
due mele e poco più

lalallallalalà
lalallallalalà
lalallallalalà
lalallallalalà....

sabato 6 dicembre 2008

Vado a vivere da solo

È uscito ieri, ventisei anni dopo "Vado a vivere da solo", "Torno a vivere da solo", il seguito del film del 1982. Lo stesso protagonista di allora, dopo il divorzio, ritorna nel loft della sua gioventù.
Quelli erano anni in cui la voglia di indipendenza era forte e la situazione economica non florida ma tale da garantire la possibilità di trovare un posto dove andare ad abitare per conto proprio.
Lo studente universitario ventiseienne Giacomino (Jerry Calà in una delle sue migliori interpretazioni) insiste con i genitori per poter andare a vivere da solo, con i loro soldi trova un loft dove andare a stare e lo arreda con quello che trova in giro, dalle gambe dei manichini usate per il tavolo, ai sedili d'automobile come divano. Mitico è il water con asse che accende il jukebox e le luci colorate. Nella nuova casa conosce il vicino, il signor Giuseppe (Lando Buzzanca), che ritiene di dovergli fornire un'erudizione sulle donne e sul sesso. L'amore arriverà con la francesina Françoise (Elvire Audrey).
È una commedia divertente e senza pretese, opera prima di Marco Risi, che poi troverà il modo di girare film più impegnati.

venerdì 5 dicembre 2008

Amaro Averna 1987

"Il gusto pieno della vita" era lo slogan di Amaro Averna a metà degli Anni '80. E questo spot bello ed emozionante del 1987 ne è testimonianza: un incontro dopo tanto tempo tra due persone, forse amici, forse padre e figlio...

"Nell'aria, stasera si respira più amore e la vita è più vita tutti insieme così. Amaro Averna scalda il cuore col gusto pieno della vita" canta Mario Guarnera nella colonna sonora.

giovedì 4 dicembre 2008

Luna

Nell'estate del 1980 la canzone di uno sconosciuto ragazzo di 24 anni scala le classifiche italiane entrando al numero 10 il 21 giugno e mantenendo il primo posto dal 9 agosto al 20 settembre, quando lo cede a "Olympic Games" di Miguel Bosé. Il brano, che resta nella top ten dell'hit parade per 21 settimane è "Luna", il suo interprete, un romano dai capelli lunghi, Gianni Togni.

Come spesso accade, il successo è inspiegabile, immotivato: capita, e basta. Tutte le radio mandano il pezzo, dalle televisioni fioccano gli inviti: Togni è a Popcorn e Discoring, ma non si monta la testa, mette a frutto il favore del pubblico e non sarà una meteora, anzi negli anni a venire sfornerà altre canzoni meravigliose, da "Semplice" a "Attimi", da "Vivi" a "Giulia"...


GIANNI TOGNI A "POPCORN" (1980)



LUNA
(G. Morra - G Togni)

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po'
passo le notti a camminare dentro a un metrò
sembro uscito da un romanzo giallo,
ma cambierò, si cambierò.

Gettano arance da un balcone, così non va
tiro due calci ad un pallone, e poi chissà
non sono ancora diventato matto,
qualcosa farò, ma adesso no
Luna.

Luna non mostri solamente la tua parte migliore
stai benissimo da sola, sai cos'è l'amore
e credi solo nelle stelle,
mangi troppe caramelle,
Luna.

Luna ti ho visto dappertutto anche in fondo al mare
ma io lo so che dopo un po' ti stanchi di girare
restiamo insieme questa notte,
mi hai detto no per troppe volte
Luna.

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po'
se sono triste mi travesto come Pierrot
poi salgo sopra i tetti e grido al vento
guarda che anch'io ho fatto a pugni con Dio.

Ho mille libri sotto al letto, non leggo più
ho mille sogni in un cassetto, non lo apro più
parlo da solo e mi confondo e penso
che in fondo si, sto bene così,
Luna.

Luna tu parli solamente a chi è innamorato
chissà quante canzoni ti hanno già dedicato
ma io non sono come gli altri
per te ho progetti più importanti, Luna.

Luna non essere arrabbiata, dai non fare la scema
il mondo è piccolo se è visto da un'altalena
sei troppo bella per sbagliare,
solo tu mi puoi capire, Luna.

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po'
a mezzanotte puoi trovarmi vicino a un juke-box
poi sopra i muri scrivo in latino
evviva le donne, evviva il buon vino.

Son pieno di contraddizioni, che male c'è
adoro le complicazioni, fanno per me
non metterò la testa a posto mai
e a maggio vedrai che mi sposerai,
Luna.

Luna non dirmi che a quest'ora tu già devi scappare
in fondo è presto l'alba ancora si deve svegliare
bussiamo insieme ad ogni porta
se sembra sciocco cosa importa, Luna.

Luna che cosa vuoi che dica non so recitare
ti posso offrire solo un fiore poi portarti a ballare
vedrai saremo un po' felici,
e forse molto più che amici, Luna.

mercoledì 3 dicembre 2008

Innamorarsi

Un film di un regista teatrale belga, Ulu Grosbard, assistente in "West Side Story", rimise insieme nel 1984 Meryl Streep e Robert De Niro sei anni dopo il capolavoro di Michael Cimino, "Il cacciatore".

Il film è "Innamorarsi" e mette in scena un dramma che viene a sconvolgere Frank e Molly, due pendolari che si incontrano alla libreria Rizzoli di New York alla vigilia di Natale e che si ritrovano tempo dopo su un treno per Manhattan, iniziano a frequentarsi e si innamorano. Dove sta il dramma? Naturalmente nel fatto che sono già sposati e vivono felicemente con le loro famiglie: nascono sensi di colpa repressi nei confronti dei partner e l'onestà d'animo di entrambi mette in discussione la loro storia, appena nata.

Il fascino del film è nella cura con cui sono stati scelti i luoghi usati come scene: non solo la libreria Rizzoli, ma anche una serie di esterni suggestivi della City newyorkese: la Quinta e la Cinquantasettesima Strada, la Grand Central Station e le stazioni ferroviarie di Ardsley, Dobbs Ferry. Completano il cast Dianne Wiest, Harvey Keitel, David Clennon e Jane Kaczmarek.



martedì 2 dicembre 2008

Danko

Sulle tracce dell'assassino georgiano Viktor Rostavili e della sua banda, a Chicago arriva il capitano della polizia di Mosca Ivan Danko, uomo durissimo e gelido. Le autorità americane gli pongono al fianco, delegato alla sua persona durante la permanenza, un poliziotto esuberante dalla parlantina sciolta, Art Ridzik. I due si troveranno spesso in contrasto ma riusciranno a risolvere il caso e a sciogliere gli attriti in una solida amicizia.

È la trama di "Danko", film del 1988, di Walter Hill, autore dei "Guerrieri della notte" nel 1979. La pellicola, in originale "Red Heat", venne girata a Chicago e agli studi della Mafilm, dove venne ricostruita la Mosca della prima parte. Fu uno dei più grandi successi dell'anno, incassando più di 40 milioni di dollari solo negli Stati Uniti. Si usciva dalla "guerra fredda" attraverso la perestrojka di Gorbaciov e la collaborazione tra i due paesi ora diveniva possibile: anche questa curiosità del futuro favorì il buon esito del film.

Celebri gli interpreti: Danko è l'odierno governatore della California, Arnold Schwarzenegger, che per recitare al meglio seguì anche un corso di russo; Ridzik è Jim Belushi, molto a suo agio nelle parti di poliziotto.


lunedì 1 dicembre 2008

Telegatti 1986

Edizione presentata da Mike Bongiorno e Milly Carlucci al Teatro Ventaglio Nazionale di Milano il 6 maggio 1986

Personaggio maschile dell'anno: Pippo Baudo

Miglior film TV italiano: La Piovra 2, Rai Uno

Miglior film TV straniero: V-Visitors, Canale 5

Miglior telefilm straniero: Dallas, Canale 5

Miglior trasmissione di gioco: Pronto...chi gioca?, Rai Uno

Miglior spot: Pasta Barilla

Miglior quiz TV: Pentathlon, Canale 5

Miglior trasmissione di varietà: Drive In, Italia 1

Miglior trasmissione di scienza e cultura: Quark, Rai Uno

Miglior trasmissione di giornalismo: Spot, Rai Uno

Miglior trasmissione musicale: 36° Festival di Sanremo, Rai Uno



Miglior trasmissione sportiva: La Domenica Sportiva, Rai Uno

Miglior trasmissione per ragazzi: Bim Bum Bam, Italia 1



Premio TV americana: Joan Collins per "Dynasty"

Premio TV francese: Stephane Collaro

Premio TV inglese: BBC News

Premio TV spagnola: Fernando Rey

Premio TV tedesca: Horst Tappert per "La clinica nella foresta nera"

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