Le prime carte telefoniche italiane risalgono al 1977 ma la loro diffusione su larga scala cominciò nel corso degli Anni '80: erano ben diverse da quelle artistiche e pubblicitarie che divennero oggetto da collezione negli Anni '90 prima di diventare obsolete nei 2000 con la colonizzazione dei telefonini.
Le primissime avevano una banda magnetica verticale che le divideva in due: una metà era gialla con scritte in azzurro, l'altra era azzurra con scritte in giallo e riportava l'emittente SIP (Telecom Italia non era ancora nata) e il valore. Dal 1982 al 1988 i colori furono invertiti.
Ma nel 1986 vi fu una rivoluzione nel sistema di lettura, che passò da SIDA - sigla che tra l'altro è l'Aids in francese - a URMET: la banda magnetica divenne orizzontale ed era posta verso il basso. La parte superiore era rossa, quella inferiore grigia.
Solo nel 1989 apparvero le prime carte telefoniche illustrate: una serie riportava i numeri utili del servizio telefonico e le fasce orarie della teleselezione, l'altra - turistica - mostrava monumenti italiani. I collezionisti iniziarono a fregarsi le mani...
Le primissime avevano una banda magnetica verticale che le divideva in due: una metà era gialla con scritte in azzurro, l'altra era azzurra con scritte in giallo e riportava l'emittente SIP (Telecom Italia non era ancora nata) e il valore. Dal 1982 al 1988 i colori furono invertiti.
Ma nel 1986 vi fu una rivoluzione nel sistema di lettura, che passò da SIDA - sigla che tra l'altro è l'Aids in francese - a URMET: la banda magnetica divenne orizzontale ed era posta verso il basso. La parte superiore era rossa, quella inferiore grigia.
Solo nel 1989 apparvero le prime carte telefoniche illustrate: una serie riportava i numeri utili del servizio telefonico e le fasce orarie della teleselezione, l'altra - turistica - mostrava monumenti italiani. I collezionisti iniziarono a fregarsi le mani...
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