Nel 1980 uscì la prima Fiat Panda: una vettura utilitaria che ha attraversato tutto il decennio per uscire di produzione solo nel 2003, ma per risorgere con un modello più adatto al nuovo millennio. Per molti è stata la prima auto, io l'ho usata soltanto per le lezioni della scuola guida e mi ci trovavo bene.
Certo, è di un design spartano e minimale, ma neanche troppo se si pensa che il suo ideatore, Giorgetto Giugiaro l'aveva disegnata addirittura nel 1968 per sostituire la Bianchina, alla quale invece subentrò la più "mossa" A112.
Aveva un motore da 652 cc (la Panda 30) o da 903 cc (la Panda 45), era piccola ma spaziosa, grazie alla logistica dei vani portaoggetti e alla possibilità di abbattere i sedili posteriori. Che dire? Moderna, funzionale, pratica, e giovane... Infatti sia per il prezzo che per la semplicità era adatta a quel segmento di mercato. Cristina Parodi racconta di aver fatto a lungo la venditrice porta a porta servendosi proprio della sua Panda. Poi era maneggevole in città, con le sue dimensioni ridotte - 3,40 metri - e i suoi consumi non esorbitanti.
Nel 1981 uscì il modello con il tetto apribile (di tela, non di vetro come avrà la rivoluzionaria Peugeot 205), nel 1982 a Parigi venne presentata la Panda 45 Super con il cambio a cinque marce e la calandra in plastica anziché in metallo; l'anno dopo uscì l'apprezatissima 4X4. La rivoluzione avvenne nel 1986 con l'arrivo della Nuova Panda, con motore FIRE da 769 cc, 903 cc o 999 cc. Poi apparvero il modello Van ovvero il veicolo commerciale e la versione diesel. Nel 1987, in omaggio alla clientela più assidua, toccò al modello dedicato ai giovani, la Panda Young.
I punti deboli? Be', la linea non eccezionale, certo, e le sole 3 porte, ma soprattutto la sicurezza: solo 820 Kg, un po' pochi in un periodo in cui non c'erano né gli airbag né le cinture.
Certo, è di un design spartano e minimale, ma neanche troppo se si pensa che il suo ideatore, Giorgetto Giugiaro l'aveva disegnata addirittura nel 1968 per sostituire la Bianchina, alla quale invece subentrò la più "mossa" A112.
Aveva un motore da 652 cc (la Panda 30) o da 903 cc (la Panda 45), era piccola ma spaziosa, grazie alla logistica dei vani portaoggetti e alla possibilità di abbattere i sedili posteriori. Che dire? Moderna, funzionale, pratica, e giovane... Infatti sia per il prezzo che per la semplicità era adatta a quel segmento di mercato. Cristina Parodi racconta di aver fatto a lungo la venditrice porta a porta servendosi proprio della sua Panda. Poi era maneggevole in città, con le sue dimensioni ridotte - 3,40 metri - e i suoi consumi non esorbitanti.
Nel 1981 uscì il modello con il tetto apribile (di tela, non di vetro come avrà la rivoluzionaria Peugeot 205), nel 1982 a Parigi venne presentata la Panda 45 Super con il cambio a cinque marce e la calandra in plastica anziché in metallo; l'anno dopo uscì l'apprezatissima 4X4. La rivoluzione avvenne nel 1986 con l'arrivo della Nuova Panda, con motore FIRE da 769 cc, 903 cc o 999 cc. Poi apparvero il modello Van ovvero il veicolo commerciale e la versione diesel. Nel 1987, in omaggio alla clientela più assidua, toccò al modello dedicato ai giovani, la Panda Young.
I punti deboli? Be', la linea non eccezionale, certo, e le sole 3 porte, ma soprattutto la sicurezza: solo 820 Kg, un po' pochi in un periodo in cui non c'erano né gli airbag né le cinture.
LO SPOT DEL 1986
LO SPOT DEL 1989
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