Nel 1980 il sodalizio tra Lucio Battisti e Mogol finisce con un album non all’altezza della celebre coppia, “Una giornata uggiosa”, che esce a maggio. Un esempio della vena in esaurimento è questo: "Gelosa cara amica mia / facciamo un giro in bicicletta / io sono Otello e tu mia zia". La perla sopravvissuta ai decenni è “Con il nastro rosa”, che contiene il verso divenuto quasi proverbiale “Lo scopriremo solo vivendo”. Dissidi insanabili, sembra sui testi e su modifiche da apportare, portano alla separazione un duo che aveva creato capolavori come “Emozioni” e “Il mio canto libero”. Mogol scriverà per altri e rinvigorirà il successo di Riccardo Cocciante nel 1982.
1980
1982
Battisti si affida allora alla moglie Grazia Letizia Veronesi (che usa lo pseudonimo Velezia) per i testi di “E già” e lo pubblica nel 1982: un disastro. Il cantautore laziale, che vive ormai isolato in Brianza e rifiuta apparizioni televisive e concerti, resta nell’ombra per quattro anni, per poi ripresentarsi con una svolta a 180 gradi nella sua produzione.
Nel 1986 esce “Don Giovanni”. Ora i testi sono scritti da Pasquale Panella: in realtà sono un’accozzaglia di frasi e di parole spesso al limite del nonsense, talvolta addirittura oltre. quello che conta sembra essere la musica. L’operazione spiazza i fan di una vita, ma probabilmente recupera altri sostenitori. Seguiranno nel 1988 “L’apparenza” e negli Anni ’90 “La sposa occidentale”, “Cosa succederà alla ragazza” e “Hegel”.
1986
1988
Le copertine stesse sono anonime, addirittura bianche dal 1988, con piccoli segni grafici e Battisti non consente siano modificate: perciò il formato dell’Lp è anche quello della musicassetta e del Compact-disc, con il risultato che le immagini sono brutalmente ritagliate.
Più che del Battisti cantante si comincia a parlare del Battisti uomo: i giornalisti non si capacitano del suo isolamento, lo braccano, cercano di fotografarlo addirittura al supermercato. E lui si rintana ancora di più a Molteno, per sfuggire a tutto, anche agli anni ’80.
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